Dopo 4-5 anni di attesa nel salotto buono del grande tennis ed una classifica che si era stabilizzata tra il numero 10 ed il 20 del computer, Stanislas Wawrinka, svizzero di origine polacca ha compiuto un importante e sorprendente salto di qualità a gennaio quando ha finalmente superato i quarti di finale in un torneo dello Slam e non si è fermato finendo per vincere il titolo battendo uno dopo l’altro Djokovic , Berdych e Nadal.
Da outsider a protagonista e con l’aiuto del miglior rovescio del circuito Wawrinka ha coronato il suo percorso proponendosi a 28 anni tra i più forti giocatori del mondo.
Si è avuta ieri l’impressione che la vittoria di Wawrinka sia stata accolta con sincera ammirazione ed alcuna invidia dai suoi avversari, compresi i nostri tennisti che se lo troveranno di fronte tra qualche settimana in Coppa Davis.
Purtroppo abbiamo dovuto arrenderci senza possibilità di difesa nella semifinale di Federation Cup.
Ad Ostrava le giocatrici della Reubblica Ceka hanno completato con un impietoso 4 a 0 nei confronti della squadra azzurra una partita già seriamente compromessa il giorno prima dopo le sconfitte di Sara Errani e di Roberta Giorgi, battute in due set rispettivamente da Petra Kvitova e da Lucie Safarova atleticamente e fisicamente troppo più forti. Forse nel tennis femminile bisognerebbe introdurre la categorie di peso.