TENNIS – Da metà gennaio l’ex tennista francese ha saputo di essere stato colpito dalla terribile malattia. Appena la notizia si è diffusa è partita una incredibile gara di solidarietà per aiutarlo nelle cure sperimentali presso una clinica tedesca. Rivisitiamo la carriera di Jerome e le sue imprese nel circuito.
Si stava concludendo il week-end di Davis di inizio aprile che una notizia, diffusa sui social network, colpì il mondo tennistico.
Jerome Golmard, appena 41enne, ex tennista francese di buon livello (nr. 22 Atp nell’aprile del 1999), era stato colpito dalla Sla, o se volete, dal morbo di “Lou Gehrig”(dal nome del giocatore di baseball americano che ne fu colpito negli anni ’30 e a cui venne data una certa rilevanza dall’opinione pubblica americana).Al francese la malattia era stata diagnosticata a metà gennaio, ma solo tre mesi più tardi come detto è stata resa pubblica. Proprio da gennaio Golmard ha perso l’uso della gambe e si muove su una sedia a rotelle.
I primi sintomi della malattia sono comparsi a settembre del 2013, quando l’ex tennista francese si era sottoposto ad un intervento per l’estrazione di 3 denti. In quell’occasione furono scoperti alcuni focolai della malattia poi come detto ufficialmente diagnosticata a metà gennaio.
Per chi non lo sapesse la SLA, sclerosi laterale amiotrofica, è una malattia neurodegenerativa che porta alla progressiva paralisi dei 4 arti. Questo perché vengono colpiti i motoneuroni che tecnicamente sono i neuroni che mandano gli impulsi ai nostri muscoli dalla colonna vertebrale. La loro atrofizzazione comporta per l’appunto la paralisi degli arti ma anche dei muscoli che favoriscono la deglutizione e la parola.
E’ inutile ricordare quanti fra calciatori e sportivi siano stati colpiti negli ultimi anni da questa terribile malattia, ma basta rimanere nell’ambito dell’Atp per citare l’ex presidente Brad Drewett, che a inizio 2013 dichiarò di essere stato colpito dalla SLA e che poi scomparve pochi mesi dopo per il rapido sviluppo della stessa.
Non appena la notizia si è diffusa nel mondo del tennis e dello sport in generale (soprattutto quello francese) è scattata una gara di solidarietà per aiutare l’ex tennista transalpino e la sua famiglia anche da un punto di vista economico. Golmard è infatti in cura presso una clinica tedesca che sta sperimentando nuovi trattamenti per innanzitutto fermare e poi cercare di sconfiggere questa malattia. L’ATP ha donato subito 10.000$ ed ha aperto un link nel quale invita chiunque se la senta ad effettuare una donazione.
Il primo via twitter a diffondere la notizia è stato il tennista ucraino Sergyi Stakhovsky, il quale ad una sua follower che gli diceva che purtroppo per questa malattia non esiste speranza, rispose con determinazione:”Una speranza c’è sempre”.
Ma quale traccia ha lasciato Jerome Golmard nel circuito maschile durante la sua carriera?
Beh, il francese si è tolto parecchie soddisfazioni, battendo durante la sua attività agonistica nomi alquanto importanti dell’elite del tennis in quegli anni.
Golmard nasce a Digione il 9 settembre del 1973 e inizia a giocare a tennis a 6 anni, quando i genitori lo portano ad una scuola tennis pur di farlo smettere di palleggiare contro le mura di casa.
Nel 1994 Jerome approda ai tornei challenger, vincendo quello di Campinas in Brasile.
Nel 1995 partecipa per la prima volta ad uno Slam (da nr. 207 del ranking). Accade a Melbourne, dove si ferma al 2° turno battuto in tre rapidi set da Andre Agassi. Sempre nello stesso anno vince due challenger in terra colombiana, arriva in finale in Ecuador e si avvicina alla posizione nr. 100. Sale agli onori della cronaca giungendo ai quarti di finale al torneo di Indianapolis, dove batte nell’ordine il britannico Bates, Jim Courier e lo svedese Kulti prima di essere eliminato da Thomas Enqvist.
Entra in tabellone agli US Open ed al 1° turno batte un Top10 (il primo in carriera), Wayne Ferreira, prima di uscire nel turno successivo per mano dell’altro sudafricano Ondruska. Sempre nel ’95 fa il suo esordio in Coppa Davis ha risultato acquisito contro il Marocco (5 vittorie e 2 sconfitte in tutto il suo bilancio nella manifestazione, di cui 4 vittorie e 2 sconfitte in doppio ed una vittoria in singolare in coppia con Guillaume Raoux). A Parigi Bercy esce al 1° turno battuto da Guy Forget e rimedia anche una frattura da stress al femore che lo tiene lontano 4 mesi dal circuito.
Nel 1996 Golmard combina ben poco, raggiunge nel circuito principale solo un quarto di finale a New Delhi, mentre a livello challenger vince il torneo di Segovia battendo in finale Emilio Sanchez.
Nel 1997 raggiunge tre volte i quarti di finale nel circuito maggiore, a Shanghai, a Scottsdale (dove batte di nuovo Wayne Ferreira, ancora Top10) e poi al Queen’s, dove elimina il sudafricano Haggard, lo svizzero Rosset ed il connazionale Fleurian prima di arrendersi a Goran Ivanisevic.
Nel 1998 quarti ad Adelaide, poi 3° turno agli Australian Open (battuti Henman 11-9 al quinto e l’olandese Siemerink 6-1 sempre al quinto set) prima di cedere per ritiro al tedesco Kiefer. Segue poi una vittoria in un challenger francese, un lungo periodo di anonimato fino alla prima semifinale della carriera sull’erba di Nottingham. Golmard ha un buon servizio ed un discreto diritto, è un lottatore e sulle superfici veloci si fa rispettare. A Nottingham batte Magnus Larsson, Wayne Black e Scott Draper prima di essere eliminato in 3 set da Jonas Bjorkman.
Arriva al 3° turno a Wimbledon (battuto da Petr Korda), fa quarti a Bastad, vince un altro challenger in Francia e poi chiude la stagione arrivando al 3° turno a Parigi-Bercy dove fa sudare sette camicie a Pete Sampras prima di essere eliminato.
Nel 1999 arriva il primo titolo, conquistato a Dubai dove supera nell’ordine il connazionale Santoro, lo slovacco Kucera, i due Top10 Henman e Moya prima di regolare agevolmente in finale Niklas Kiefer. Arrivano poi i quarti a Scottsdale e quelli ben più importanti di Miami (dove batte ancora Henman). E’ il momento del suo best ranking (nr.22) che segue i quarti di finale all’Estoril e poi addirittura la semifinale a Montecarlo dove batte il nostro Sanguinetti, Boris Becker (che però non scende proprio in campo), il connazionale Di Pasquale e nei quarti il nr.2 del mondo Carlos Moya prima di cedere in semifinale a Marcelo Rios.
Una borsite al ginocchio destro lo costringe nel momento migliore ad un lungo stop, così Jerome salta tutta la seconda parte del 1999 e rientra direttamente ad inizio 2000.
La partenza è con il botto, secondo titolo vinto a Chennai, dove batte in finale il tedesco Hantsck.
Seguono poi i quarti di finale a Dubai e la semifinale a Rotterdam, dove viene battuto dal connazionale Pioline. La stagione sulla terra porta solo due finali in tornei challenger, mentre a Wimbledon raggiunge il 3° turno battuto da Andre Agassi.
La stagione sul cemento americano gli porta invece i quarti di finale a Toronto dove al 1° turno batte Andre Agassi in quel momento nr.1 del mondo, ed il 3° turno agli US Open, dove perde dal rumeno Pavel. L’ultimo sussulto dell’anno è a Vienna, dove giunge ai quarti battuto da Tommy Haas.
La carriera di Jerome imbocca la sua fase discendente, nel 2001 arrivano due semifinali consecutive sulla terra rossa americana a Atlanta e Houston, al Roland Garros arriva nei quarti di finale del doppio misto insieme alla connazionale Fusai.
Salta Wimbledon ma poi giunge in finale ad Umago, dove perde da Carlos Moya. Arrivano poi i quarti a Washington e la semifinale a Bucarest e chiude per il quarto anno consecutivo tra i top50.
Nel 2002 il francese salta buona parte della stagione per un infortunio al gomito, ma ciò non gli impedisce di raggiungere la quarta finale della carriera ad Auckland (battuto in tre set da Greg Rusedski) e di arrivare al 3° turno agli Australian Open dove si arrende allo slovacco Hrbaty dopo aver battuto Goran Ivanisevic nel turno precedente.
A settembre arriva una semifinale al torneo di Hong Kong, dove viene battuto da Juan Carlos Ferrero.
Praticamente la carriera di Golmard finisce lì, arriverà un’altra vittoria in un challenger ed un quarto di finale a Delray Beach nel 2004, poi il ritiro definitivo nel 2005. Jerome diverrà poi coach rimanendo nell’ambito della federazione francese.
Ora sta per iniziare la terza fase della sua vita, quella forse più dura e dove dovrà battere il più terribile degli avversari, ma siamo sicuri che così come accadeva sui campi da tennis, Golmard darà tutto sé stesso per venirne a capo.