TENNIS WTA STOCCARDA – Sharapova ed Errani vengono da un inizio-stagione complicato. Che sia la terra rossa l’occasione per darsi una scossa?
“Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi.” – Deuteronomio.
Senza voler scadere nel religioso, per pura giocosità, facciamo finta che il Dio in questione sia non altro che il Dio del Tennis, quella divinità che decide i nastri e che fa cadere le palle sulle righe, e che fa piovere durante i match per aiutare il giocatore in svantaggio. La nostra Divinità si sta riferendo a due fedeli discepole, Maria Sharapova e Sara Errani; perché le ha fatte penare tanto, prima di farle ritrovare quella terra che aveva loro promesso. Quella terra che tante soddisfazioni ha dato loro in passato e che altre ancora darà loro. La terra delle scivolate facili, dei segni che rimangono, del rimbalzo assorbito: la terra rossa battuta. Sara e Maria hanno vagato 4 mesi nel deserto infuocato dei tornei Wta sul cemento (che è sembrato per loro un periodo lungo 40 anni), passando per l’incandescente Melbourne, la desolata Florida e la cocente California, dove non se la sono passata tanto bene: la gelida siberiana ha raccolto poco più che una semifinale a Miami, gettando la chance di arrivare fino in fondo agli Australian Open e venendo prematuramente eliminata in altri tornei alla sua altezza; la piccola italiana ha perso parecchi match contro giocatrici che non valgono la sua classifica, mettendo a serio rischio il suo ruolo nell’elite del tennis femminile. Entrambe sono uscite “umiliate” e sconfortate da questo primo inizio di stagione; il Dio del tennis le ha davvero messe alla prova, in vista del vero punto fermo della loro stagione: i tornei in terra rossa. Come toccano questa superficie, le due sembrano magicamente rinascere. Al primo torneo in rosso stagionale entrambe hanno acquistano una nuova verve, che fa bene sperare per il proseguo dell’anno. Le sconfitte contro le varie Goerges, Giorgi, Pavlyuchenkova, Bencic sembrano già essere archiviate quando le vedi calcare un campo battuto.
La terra promessa del Tennis è dai confini incerti, così come quella delle Sacre Scritture. Inizia da Stoccarda, passa per Madrid, Roma e Parigi, ma se il Dio del Tennis vuole, per alcuni giocatori, con determinate congiunzioni astrali, saltuariamente può estendersi anche ai campi dell’ All England Club, quando l’erba inizia a sembrare terra battuta; ed un exploit sul rosso può poi coincidere con un ottimo Wimbledon.
Da Stoccarda ricomincia la rinascita di Errani e Sharapova. Maria non batteva una Top5 dall’ormai lontano Roland Garros dell’anno scorso, quando si impose su Viktoria Azarenka in semifinale. Quest’oggi ha battuto Agniezska Radwanska, una che invece nella prima parte di stagione ha fatto faville, dominandola. E pensare che Maria all’inizio della sua carriera dichiarò di sentirsi sulla terra rossa come una mucca sul ghiaccio. Dalla Sara di quest’anno era invece lecito aspettarsi una sconfitta contro Kaia Kanepi negli ottavi del torneo, mentre invece l’ha battuta senza patemi, ripetendo la prestazione contro Carla Suarez Navarro. Anche se all’Errani i campi di Stoccarda non sono mai andati completamente a genio, lei stessa dice che la vera terra battuta è un’altra, complice anche l’ambiente indoor.
E sicuramente le prestazioni di Stoccarda sono solo il gradino di partenza della scalata di queste due atlete nella stagione terraiola. Sara avrà molti punti da difendere (tre semifinali a Roma,Madrid e Parigi), Maria avrà i punti della finale di Parigi, ma poi dovrà sicuramente fare di più nei tornei precedenti, se vuole avere una buona classifica.
Classifica che ora le vede entrambe lottare per un posto in top10, il tutto dipenderà dalle prestazioni qui a Stoccarda. Ironia della sorte, (o della Divinità del Tennis?) le due discepole si scontreranno in semifinale, giocandosi la classifica ma anche la loro prima finale della stagione. Altro palcoscenico le vide protagoniste, nel bel mezzo della terra promessa, a Parigi, il tempio dei campi rossi battuti. In quell’occasione Maria vinse, ed in maniera abbastanza netta, ma come scusante Sara aveva il fatto che era la sua prima finale Slam. Che può succedere in un torneo minore, senza tutta quella pressione? Avrà forse Sara la sua sete di vendetta? O Maria confermerà di avere iniziato una nuova stagione? In attesa di Parigi, chi sarà la prescelta, chi entrerà più prepotentemente nella terra rossa promessa per conquistarla?