TENNIS – La tennista ungherese ha deciso di portare in tribunale la Women Tennis Association dopo quanto successo a giugno a Birmingham.
Il giugno scorso, a Birmingham, Melinda Czink accusa dei dolori dell’addome. “Stavo per cominciare l’allenamento” raccontava l’allora numero 127 del mondo, “quando ho cominciato a sentire un dolore all’addome. Ho scherzato con il mio allenatore, pensavo di aver mangiato qualcosa di strano“. Czink torna in hotel e il dottore le dà dei medicinali per un’intossicazione alimentare. Il problema però non si risolve e il team della tennista ungherese richiama il dottore a mezzanotte, che stavolta ipotizza un’appendicite. Alle sei del mattino un’ambulanza porta Melinda in ospedale. Non è un ospedale privato ma uno pubblico, gestito dall’NHS (National Health Service). E lì comincia un’esperienza che Czink difficilmente dimenticherà. Le condizioni dell’ospedale sono, a detta di Czink, terribili dal punto di vista igienico. La tennista viene operata dopo ore di attesa, inoltre le viene dato un medicinale che conteneva penicillina anche se il personale era a conoscenza della sua allergia alla penicillina.
Passata l’esperienza la tennista ungherese sfoga tutta la sua frustrazione contro la WTA: “Non hanno nemmeno preso in mano il telefono, mi hanno lasciato da sola. In ospedale mi hanno chiesto se avevo un’assicurazione sanitaria internazionale ed io ho risposto, certo, quella per cui pago migliaia di dollari ogni anno. Allora mi hanno domandato perché sono stata portata in un ospedale pubblico ma nessuno mi ha mai detto dove sarei stata portata“. L’esperienza è talmente scioccante che Melinda non gioca per tutto il 2013 e ritorna solo a gennaio dove perde dalla numero 670 del mondo in un Future statunitense.
È notizia di oggi che Melinda Czink, scesa fino al numero 421 del ranking, ha deciso di citare in giudizio la WTA. Lo scrive il sito blikk.hu. “Ho aspettato dieci ore l’operazione, urlando di dolore. Un’operazione di routine ha rischiato di farmi morire. Recuperare è stato molto difficile e non è ancora finita“. Dopo una lunga riflessione la tennista ungherese ha deciso di portare la questione in tribunale la WTA per come ha gestito la situazione. “Il tennis è la mia vita e il mio lavoro, quindi penso che devo compensare ciò che ho perso. Ma se vincerò, tutto ciò che avrò andrà in beneficenza“.