TENNIS – Tennis ATP a Barcellona e non solo. Novak Djokovic pronto al sorpasso. Giapponesi e colombiani sugli scudi. I fidanzatini Sharapova-Dimitrov e quelli di casa nostra Pennetta e Fognini. Rassegna stampa, Djokovic: “Il tennis non sarà più la priorità numero 1”.
“Lo zibaldone è uno scritto in cui vengono via via annotati riflessioni, pensieri, notizie varie”, dice il dizionario, prima di citare uno dei più famosi fra i tanti, lo “Zibaldone” del Leopardi.
Proprio per non correre il rischio di patire una fondata accusa di megalomania – cosa che sarebbe puntualmente accaduta se mi fossi messo in testa di imitare, anche con il solo titolo d’una rubrica in fieri, il grande poeta di Recanati – ho deciso di intitolare dal “mio ermo colle di Settignano” questa nuova rubrica poco seria, settimanale almeno nei propositi, “Zubaldone”.
In questa settimana di tennis ne sono successe parecchie e vorrei citarle in ordine sparso, assolutamente non gerarchico e di importanza. Un po’ come mi vengono via via in mente.
– Nadal che succede? Rafa Nadal che perde ancora sulla terra battuta, e stavolta da Almagro che aveva sconfitto 10 volte su 10, per me è la notizia più clamorosa della settimana. Più del fatto che sia accaduta ancor prima delle semifinali, nei quarti. Adesso Rafa dovrà dimostrare fra Madrid e Roma di essere ancora il favorito n.1 a Parigi, dove gli resta il vantaggio di giocare 3 set su 5. La sua condizione atletica, però, non mi sembra più quella di una volta. Anni e anni di rincorse cominciano a pesare. Intanto ho visto Almagro festeggiare l’exploit come se avesse vinto uno Slam. C’è da capirlo. In Spagna Nadal è un semiDio. Ma se (dopo Ferrer a Montecarlo) comincia a perdere anche dagli spagnoli il suo mito rischia di vacillare.
– Detronizzazione? Novak Djokovic a questo punto ha molte più chances di detronizzare Rafa Nadal dal trono ATP. Mi dice l’esperto contabile Gabriele Cucchi che se Djokovic vincesse Madrid e Nadal perdesse prima dei quarti di finale il sorpasso sarebbe cosa fatta. Però che Nadal perda prima dei quarti…beh suvvia, non esageriamo.
– Spagnoli desaparecidos. Insieme alla sconfitta di Nadal ha fatto scalpore il fatto che in finale a Barcellona, come hanno scritto il nostro inviato Roberto Salerno nella home page italiana e l’inviato argentino Ivan Tricarico della home page spagnola, non sia giunto nessun tennista spagnolo. Non accadeva dal 1996, finale Muster-Rios.
– Notizie in giallo. In Estremo Oriente i “media” avranno invece certamente dato più rilievo al fatto che finalmente un tennista giapponese è stato capace di trionfare in un torneo sulla terra rossa. Kei Nishikori ha infranto un tabù. Shuzo Matsuoka raggiunse i quarti a Wimbledon, fra un crampo e l’altro, fra un tuffo e l’altro, ma sulla terra rossa aveva più paura a buttarsi ed era un brocco.
– Allergia giapponese. La mitica Kimiko Date ha vinto 8 tornei, ma nessuno sulla terra rossa. Se ci fosse qualche altra tennista giapponese (donna) ad aver vinto sui campi rossi, francamente non ricordo…E voi?
– Cinese sì, giapponese no. “Michelino” Chang, campione al Roland Garros nel 1989 dopo l’indimenticabile match vinto su Ivan Lendl in ottavi (finale su Edberg) e coach di Nishikori, era americano di genitori cinesi (di Taiwan). Non giapponese.
– Ingiustizie presidenziali. L’altro finalista inedito era il colombiano, Santiago Giraldo, sì quello che stava dando 6-0, 4-0 a Fognini quando Fabio si è ritirato.
Giraldo prima della finale è stato – invano – incoraggiato addirittura via telefono dal presidente della Repubblica colombiana. Al quale rimprovero (da tifoso viola) di non essersi congratulato con lo strepitoso campionato di Cuadrado che grazie alla straordinaria doppietta segnata al derelitto Bologna (i tifosi bolognesi che l’avevano inizialmente buheggiato e potrebbero far prendere una multa per cori razzisti alla loro squadra, lo hanno alla fine applaudito) sta diventando “mister 30 milioni” perchè se lo contendono Barcelona, Manchester United, Arsenal e Bayern Monaco.
– Colombia mundial. Con tutti i grandi giocatori che ha la Colombia, cui però forse in Brasile mancherà il fenomeno Falcao, un buon allenatore potrebbe farne la squadra rivelazione dei prossimi mondiali.
– Ritiri psicologici. A proposito del ritiro di Fognini contro Santiago Giraldo. Fabio è sempre più imprevedibile. Si ritira dal singolare e continua a giocare come se niente fosse in doppio (dopo essersi scelto come compagno quel Melzer che era stato suo avversario nel famoso primo turno di Wimbledon, quando Fabio fu multato pesantemente per essere andato in escandescenze). Ma più imprevedibile di lui è che sul suo sito di Fognini colui che lo cura, Matteo Grigatti, riveli che la pubalgia di Fabio ha anche risvolti psicologici (psicosomatici?). L’avesse scritto chiunque altro, il sottoscritto più degli altri, ecco che la famiglia Fognini furiosa gli si sarebbe rivoltata contro. Quantomeno mi avrebbero scritto: “Ma come ti permetti di mettere in dubbio la natura fisica del suo infortunio?” Ma invece l’hanno scritto loro…in casa loro. Grigatti sottolinea “che il problema è psicologico perché in allenamento Fognini sembra reagire e muoversi molto bene, mentre in campo appare bloccato”.
Mai successo prima – a mia memoria in tanti anni di giornalismo sportivo_ che il “portavoce” di un atleta dica che suoi infortuni possono avere carattere psicologico. D’ora in avanti come si farà a sapere, se Fabio si ritirerà, quando il suo stop sarà frutto di un problema psicologico oppure davvero fisico? Mah…
– Exploit di coppia. Carina la concomitanza dei due fidanzati vincenti a 38 minuti di distanza: Maria Sharapova 27 anni e 30mo titolo a Stoccarda (con Maria ormai habituée dei successi lì, vince ininterrottamente dal 2012 come ha scritto nei suoi eccellenti ed originali fotoracconti la nostra inviata Monique Filippella) e Grigor Dimitrov, 22 anni, e 3° titolo a Bucarest.
– Cosa manca a Pennetta-Fognini? Non resta che attendere che il doppio exploit contemporaneo riesca anche ai nostri Pennetta-Fognini. Anche fra i “nostri fidanzatini con racchetta” il più giovane è l’uomo…E anche i “nostri fidanzatini” sono carini. Sotto il profilo estetico non hanno nulla da invidiare al duo Sharapova-Dimitrov. Sarebbe bello che confronti e rassomiglianze con la coppia russo-bulgara, non finissero lì.
– Il misto dell’amore. Magari il promoter delle ultime “sfide”al Forum di Assago, Ernesto De Filippis – che ha fin qui tentato invano di portare a Milano Roger Federer e Novak Djokovic – potrebbe ripiegare sul “misto dell’amore”: Sharapova-Dimitrov vs Pennetta-Fognini. Un ripiego certo, ma non poi così da buttar via. Se andate a vedere su You Tube questo video https://www.youtube.com/watch?v=sEyb4hQ9gWs che mostra a più riprese filmati di colpi straordinari effettuati da Fognini, beh capirete che lo spettacolo non mancherebbe. E poi Fabio potrebbe studiare quel che fa nelle richiestissime esibizioni John McEnroe, imitando se stesso (“You cannot be serious!”) nelle sceneggiate isteriche più…richieste dal pubblico. Tutto fa spettacolo. Un Fognini che replicasse il game di Cincinnati contro Stepanek e la scena del 5-0 con Tsonga a Montecarlo, purchè tutto il suo clan tecnico e familiare, si prestasse a farsi insultare nuovamente – prima del brindisi di riconciliazione – diventerebbe un “replay-cult”.
– Memoria fallace. Come tutti gli anziani ho una memoria molto più reattiva su vicende lontane che su quelle più recenti. Ecco perchè a proposito di fidanzati vincenti in contemporanea (sia pure a 24 ore di distanza) ricordo bene Chris Evert e Jimmy Connors trionfare nello stesso weekend del ’74 a Wimbledon (il mio primo Wimbledon…) e poi ballare insieme al Ballo dei Championships (tradizione finita dopo che alcuni vincitori poco intelligenti presero a snobbarlo) e non ne ricordo invece altri. Qualcuno sarà così carino da rinfrescarmi la memoria?
– Scoop. Ecco lo scoop che non è uno scoop. Tommy Haas che dichiara: “Il mio ritiro non sarà molto lontano.” Ci credo. Così come credo che presto lo vedremo impegnato nei tornei senior. Pecunia non olet.