Dopo la vicenda dell’allenatore dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling, sulle dichiarazioni razziste nel basket, anche il mondo del tennis è in attesa del libro scritto da Bart Davis e Richard Williams intitolato “Black and White: The way I see it”, previsto per il 6 Maggio.
Libro dal titolo inequivocabile dove l’autore vuole ripercorrere i fatti del 2001 quando al torneo di Indian Wells, la famiglia Williams venne ripetutamente fischiata e insultata in campo con epiteti razziali. Ma la storia è ben più complessa.
Ai quarti Serena (testa di serie nr. 7) vince 6-0 6-3 su una Dementieva sfinita e disidrata alla fine dell’incontro. Venus (testa di serie nr. 3) lascia anche lei 3 giochi alla Davenport procurandosi però un lieve infortunio al ginocchio. Sono nella stessa parte del tabellone, è la semifinale che tutti aspettavano. La mattina Venus accusa un dolore lancinante ed è determinata a non disputare la partita contro il volere del suo team e degli organizzatori del torneo. La decisione viene presa soltanto 5 minuti prima dell’inizio; lo stadio è pieno e la ESPN, proprietaria dei diritti, scalpita per aver venduto a un ottimo prezzo gli spazi pubblicitari della partita
Inevitabili le proteste del pubblico deluso e infuriato per lo spettacolo perso. Parte della stampa non si lascia sfuggire l’occasione, alimentando malignità e sollevando dubbi e domande sulla famiglia Williams, accusata di gestire e pianificare le vittorie delle due tenniste sia per fini economici che di classifica. Malumori che non si placheranno durante la finale tra Serena Williams e Kim Clijsters. Mentre il team prende posto nel box, il pubblico li assale e inveisce in maniera discutibile. Richard risponde col pugno alzato dichiarando a fine partita “I bianchi di Indian Wells hanno finalmente detto quello che ci hanno sempre voluto dire: ‘negro, stai lontano da qui, qui non ti vogliamo. È il peggiore atto di pregiudizio che abbia visto dall’uccisione di Martin Luther King″. Partita che alla fine segnerà la vittoria di Serena, visibilmente nervosa, col punteggio 4-6 6-4 6-2 e l’ultima partecipazione delle sorelle che hanno boicottato il torneo dal 2001.
Nell’intervista Richard Williams conferma che non vede in futuro un possibile ritorno delle figlie a Indian Wells anche se loro hanno l’ultima parola. Il libro, oltre a riscrivere la storia di Indian Wells e di come il torneo gettò vergogna sull’America, vuole essere una guida per i genitori per instradare i figli allo sport e un sorta di manuale sul tennis. “E’ stato scritto su richiesta di Serena” dichiara il padre ”Crede che possa aiutare moltissimo le persone”.
“Black and White: The way I see it” è dedicato a sua madre e i primi capitoli narrano dell’educazione che ha ricevuto e trasmesso a Serena e Venus, il tutto condito da riflessioni sul sogno americano, ambizione e razzismo. “Le persone devono sapere come sono cresciuto per non essere giudicato per chi sono oggi” continua Richard Williams. L’autore dedica molte pagine alla sua infanzia in Louisiana e la vita in Chicago dall’età di otto anni spesso difficile, raccontando gli scontri con la polizia per sedare la lotta tra bianchi e neri.