TENNIS – Lo scozzese racimola solo cinque giochi contro il colombiano. Nadal domina il primo set con Nieminen poi si rilassa nel secondo e rischia di subire la rimonta. Alla fine, supera il finlandese 6-1, 6-4 e si qualifica per i quarti dove affronterà Berdych che batte in rimonta Dimitrov.
Uno dei match più attesi di giornata viene vinto da Tomas Berdych che la spunta in rimonta al terzo set dopo che per quasi un’ora Dimitrov aveva dato l’impressione di poter portare a casa il match, anche facilmente.
La partenza è tutta a favore del bulgaro che complice una chance non portata a casa da Berdych (0-30 sul servizio Dimitrov) sfrutta il successivo calo del ceco per salire 3-1 e servizio. Tutto semplice nei due game successivi per entrambi. Il bulgaro e regge alla grande il ritmo del ceco e a tratti regala perle come la smorzata del settimo gioco. Non ha problemi Berdych a servire per rimanere nel set all’ottavo gioco ma il vero problema sorge quando neanche Dimitrov trema nel momento di chiudere tenendo a zero il servizio ed aggiudicandosi il primo parziale dopo trentuno minuti. Percentuali alte al servizio per entrambi, 74% Dimitrov e 62% Berdych mentre a fine primo set il bulgaro chiude con quattro vincenti in più del suo avversario (13-9).
Riprende il match con Berdych al servizio, ceco costretto a cambiare qualcosa in più perché travolto fino a quel momento dall’avversario. Qualcosa in effetti se la inventa, soprattutto sul 15-30 quando è bravo vedere il movimento di Dimitrov con la coda dell’occhio per poi scagliare l’ace di seconda. Punto cruciale che se non vinto avrebbe regalato le prime due palle break del set al bulgaro. I punti importanti si giocano tutti sul servizio di Berdych che sull1-1 si ritrova subito sotto di un quindici. Sarà però l’unico punto di Dimitrov nel game e Berdych può così tornare avanti nel punteggio. Il numero quattordici del mondo è una macchina al servizio, tiene a zero anche il quarto gioco ed in un tutto porta a casa, fino a quel momento, l’82% di punti al servizio con una striscia di venti punti consecutivi. Il back è la chiave tattica, Berdych impazzisce e non riesce quasi mai a trovare il campo con entrambi i fondamentali. Nonostante tutto ciò si continua comunque con il ceco avanti nel punteggio 3-2, aggrappato fortemente al servizio che lo permette di restare in partita. Cala poi, inevitabilmente, al servizio il bulgaro e arrivano le prime palle break per Berdych, sfruttate al massimo in modo da salire 4-2 nel punteggio. Potrebbe arrivare l’occasione del contro break per il talento bulgaro che però si spinge solo fino ai vantaggi nel game successivo. Chiude infine Berdych 6/3 grazie al servizio, salito notevolmente in questo secondo set, e grazie ad un piccolo, ma cruciale, passaggio a vuoto dell’avversario nel sesto gioco.
Non cambia l’ìnerzia dell’incontro ad inizio terzo set, Berdych alla terza palla break consecutiva strappa il servizio a Dimitrov e mette subito la testa avanti. Ci sono subito due palle del contro break per Grigor, niente da fare però perché in maniera molto solida Berdych le annulla entrambe mettendo il punto esclamativo sull’inizio del parziale decisivo. Psicologicamente e fisicamente adesso Dimitrov sembra “andato” ed arrivano ancora due palle break per il numero sei del mondo che sfrutta già la prima. 3-0 pesante dunque e match praticamente nelle mani del giocatore con la classifica migliore. Con la mente libera si scioglie anche il braccio e il finalista del 2012 che inizia a sviolinare vincenti da tutte le zone del campo, 4-0. Il finale recita 6/2 Berdych dopo che Dimitrov per semplice inerzia di gioco porta a casa i suoi ultimi due game dell’incontro. Bravissimo il ceco a non disunirsi neanche nei momenti più difficili del match quando sembrava in balia del suo avversario e ad un passo dalla sconfitta. Ai quarti ci sarà Nadal per una sfida ancor più difficile di quella appena vinta.
Berdych commenta dopo la partita
R.Nadal b. J. Nieminen 6-1, 6-4 (Oscar Lanti)
C’è grande attesa per la seconda uscita sulla terra rossa madrilena di Rafa Nadal che, dopo la doppia batosta di Montecarlo e Barcellona, si è presentato in forma alla Caja Magica battendo 6-0, 6-1 Juan Monaco. L’avversario degli ottavi è il finlandese Jarkko Nieminen, ex numero 13 del mondo, che ha superato due buoni turni al Masters di Madrid, nonostante un avvio non esaltante sulla terra europea.
Nel primo parziale, Nadal parte senza indugi e dimentica le incertezze dimostrate in avvio all’esordio. Nieminen si salva ai vantaggi nel game di apertura ma perde i tre servizi successi e si ritrova sotto 6-1 in mezz’ora esatta di gioco. In pratica, si ritrova completamente balìa del maiorchino, perfetto in risposta e al servizio, con percentuali impressionanti sulla seconda (nemmeno un punto perso). Per il numero 53 del ranking, l’unico modo di evitare un’imbarazzante lezione è cambiare atteggiamento. Nel secondo set, il finlandese accorcia la distanza dalla riga di fondo, lascia andare il braccio (non avendo molto da perdere) e concretizza subito i frutti della nuova tattica. Nieminen, infatti, ha una prima chance di break nel secondo game e infine strappa la battuta all’avversario nel quinto gioco, completando la rimonta (da 0-3 a 3-3). In questa fase, Nadal inizia ad accumulare errori gratuiti (ben 10) e fa un piccolo passo indietro a livello di certezze. Ancora sul 4-3, si ritrova in una situazione pericolosa (30-40) ma ne esce aggrappandosi al servizio. Alla fine, l’evidente divario tecnico gli consente di chiudere in 1h e 20, di strappare il pass per i quarti (dove se la vedrà con Tomas Berdych) e di rimanere in gara per la difesa del titolo conquistato qui l’anno scorso (in finale con Wawrinka, già eliminato da Thiem).
S. Giraldo b. A. Murray 6-3 6-2
La sconfitta di Andy Murray a Madrid per mano del colombiano Santiago Giraldo è senza dubbio la grande sorpresa della giornata e dell’evento spagnolo. Il vincitore di Wimbledon 2013 infatti è stato letteralmente travolto dal n. 46 del mondo che, in 70 minuti, gli ha lasciato soltanto 5 game. Lo scozzese può recriminare un tennis non sufficientemente aggressivo davvero troppo falloso quest’oggi avendo commesso ben 24 errori non forzati. Continua dunque la fase estremamente positiva per il colombiano che, la scorsa settimana, ha raggiunto la prima finale in un Atp 500 nel torneo di Barcellona, sconfitto poi da Kei Nishikori. Santiago accede così per la prima volta ai quarti di finale di un Masters 1000; inoltre si tratta per lui della prima vittoria in carriera contro un top 10.
Ora Giraldo se la vedrà con il tennista di casa Roberto Bautista Agut, vittorioso sul lucky loser Lukasz Kubot.
Murray dopo il match:
Gulbis commenta il successo su Cilic