TENNIS – Bel derby tra Simone Bolelli ed il giovane Travaglia, la spunta il bolognese al tie break del terzo set, ma il suo avversario ha servito per il match sul 5-4 del terzo. Lorenzi parte bene contro Riba ma poi cede 7-6 6-3, Volandri sconfitto da Simon. Federer si allena con Starace
P. Riba b. P. Lorenzi 7-6 (3) 6-3 (Laura Guidobaldi)
Mentre Francesca Schiavone scende sul Centrale contro la Bouchard e Bolelli e Travaglia danno vita ad un derby lottatissimo, Paolino Lorenzi, attuale n. 90 del mondo, è impegnato sul campo Nicola Pietrangeli con lo spagnolo Pere Riba, n. 98.
Il 32enne senese si porta in vantaggio 4-3 nel primo parziale; poi però spreca 2 palle per il 5-3 con una facile volé cacciata a rete e un tentativo di smorzata che gli muore sulla racchetta. Dopo uno scambio prolungato e angolatissimo, Paolo ha nuovamente la possibilità per portarsi sul 5-3. Ed ecco che arriva il distacco per l’italiano che mantiene il break di vantaggio.
Riba tiene il proprio servizio e accorcia le distanze sul 4-5. Dopo essere stato in svantaggio 0-30, Lorenzi pareggia per poi farsi strappare la battuta dall’iberico che lo raggiunge sul 5-5. I due giocano praticamente a specchio, con lunghi scambi angolati da fondo campo. Il catalano però fa la differenza variando maggiormente il gioco, sorprendendo Paolo con drop shot bien pazzati e volé calibrate. Muovere il gioco lo aiuta poiché ora Riba sale in vantaggio 6-5 mettendo a segno 3 game di fila. Lorenzi tiene la battuta e si assicura il tie-break.
Si porta in vantaggio 2-0 ma poi Riba riesce a risalire la china mettendo a segno 4 punti di fila e a portarsi 4-2. Altra discesa a rete per lo spagnolo che sale ancora 5-3; alla fine, grazie all’ennesimo drop, si procura ben 3 setpoint con un Lorenzi che sembra non riuscire più a fornire la stessa efficacia prodotta nei primi game. Con un contropiede tempestivo, Pere Riba alla fine chiude il set per 7 punti 3.
Lorenzi parte in affanno anche nel secondo parziale poiché perde subito il servizio, ancora surclassato dalle smorzate inesorabli dell’iberico che poi non tarda a prendere il largo sul 3-0. L’azzurro però ha una reazione positiva, cerca di risollevarsi e si porta sul 2-3 mentre il tennista di Barcellona pare cedere un po’ in concentrazione e precisione. Ma il momento della distrazione dura poco: Riba sale 5-3 ed ora Paolo serve per restare in partita.
Dopo essere stato in vantaggio 40-0, l’azzurro non riesce a giocare lungo, incorrendo ancora in troppi errori; lo spagnolo ha a disposizione un primo matchpoint. Lo spreca malamente ma ne ha subito un secondo. Con un dritto debole che si ferma tristemente sulla rete, Paolo Lorenzi consegna la vittoria a Pere Riba che passa il turno con lo score di 7/6 6/3 in 1 ora e 37 minuti.
S. Bolelli b. S. Travaglia 3-6 7-5 7-6(5) (Da Roma, Stefano Tarantino)
Simone Bolelli vince il derby di giornata contro Stefano Travaglia ed avanza al secondo turno del Masters Series di Roma. Bellissima partita ben giocata dai due tennisti italiani per almeno due set, poi diventata battaglia di nervi nel parziale decisivo. Alla fine l’ha spuntata il più esperto dei due, che si salva dal 3-5 nel terzo prima di spuntarla al tie break vinto per 7-5.
Molto buona comunque la prova di Stefano Travaglia, vera sorpresa tra i colori azzurri nel torneo. Il tennista di Ascoli Piceno, fermato due volte da seri infortuni nel corso della sua giovane carriera, ha dimostrato di avere grandissime doti e di poter ambire a calcare questi palcoscenici.
Come già dimostrato nelle qualificazioni (battuti con autorità Montanes e lo sloveno Rola), Travaglia ha tenuto il campo con autorità per più di due ore mostrando ottimi fondamentali. Ha forse accusato troppo la tensione nel momento di chiudere la partita, bravo comunque Bolelli a fargli giocare in quei momenti il suo colpo meno incisivo, il rovescio.
Il tennista bolognese dal canto suo procede la sua lenta risalita nel ranking (era finito ben oltre la 300° posizione) ed ora al secondo turno affronterà Milos Raonic, il canadese dal servizio terrificante ma che sicuramente non ha nella terra la sua superficie preferita.
Bolelli è comunque apparso soddisfatto della sua prova dichiarando che pur non avvertendo oggi buone sensazioni l’aver portato a casa il match è stato importantissimo.
Il match inizia con Travaglia al servizio, il tennista di Ascoli Piceno, nr. 296 del ranking, è la sorpresa di questo inizio degli Internazionali e c’è molta curiosità nel vederlo all’opera.
Di fronte Simone Bolelli, impegnato in una dura risalita del ranking dopo l’infortunio al polso dell’anno scorso.
Travaglia appare abbastanza solido e senza alcun timore reverenziale. Anzi è proprio il nr. 296 del ranking che centra il primo break nel quarto game, ma Bolelli torna subito in partita con l’immediato controbreak.
Travaglia gioca molto profondo, serve molto solido e quando può tira dei diritti al fulmicotone. Bolelli serve meglio in percentuale (74% contro 60%) ma non riesce ad essere incisivo, Travaglia coglie un altro break e si invola fino a chiudere il primo set 6-3 pur rischiando proprio nell’ultimo game (annullate due palle del 4-5).
Bolelli appare alquanto sfiduciato, arrivano nel game d’apertura del secondo set due splendidi rovesci lungolinea di Travaglia e con essi un nuovo break.
Potrebbe essere il colpo del ko, invece il bolognese riesce a centrare come nel primo set l’immediato controbreak, complici anche tre gratuiti del suo avversario.
Dall’1 pari in poi si seguono i servizi, anche se Bolelli si procura un’altra palla break nel quarto game che Travaglia gli annulla con un’ottima prima seguita da una pregevole palla corta.
Il set sembra avviato al tie break, i due tennisti servono con buona continuità e lasciano poco alla risposta, ma sul 6-5 Bolelli arriva la svolta.
Travaglia è costretto a fronteggiare subito due set point sul 15-40 ed è bravissimo ad annullarli con autorità mettendo addirittura due ace (il secondo a 209 km/h). Il game è lunghissimo, si giocano 16 punti, il nr. 296 del ranking spreca 3 palle per il tie break, poi annulla un terzo set point ma un inopportuno ricamo su una semplice stop volley, spedita in rete, concede la quarta palla set a Bolelli che stavolta non la spreca. Risposta profonda e steccata di Travaglia, 7-5 e si va al terzo.
Travaglia accusa il colpo, sembra meno lucido dei primi due parziali ed anche meno convinto, ma la stanchezza (e forse anche un minimo di tensione) la accusa anche Bolelli, aumentano i gratuiti, il match diventa una battaglia di nervi.
Il break arriva nel quinto gioco, ma a dispetto dell’apparenza, lo strappo lo opera Travaglia, che dal 30-0 Bolelli fa 4 punti consecutivi, facilitato dall’avversario che commette tre gratuiti davvero brutti.
Travaglia pare lanciato, ritrova la verve dei primi set ma soprattutto il servizio che era parzialmente calato d’efficacia.
La claque di Ascoli Piceno si accinge a fare le foto di rito, i tifosi di Travaglia si preparano per festeggiare la terza impresa consecutiva del loro beniamino, ed invece sul più bello il giovane azzurro accusa la tensione. Bravo Bolelli a fargli giocare più palle sul rovescio, il suo colpo meno forte, ma a dire il vero nei 4 gratuiti del tennista marchigiano c’è tutta la tensione per avere a portata di mano l’occasione della vita.
Bolelli potrebbe addirittura chiudere la partita nel 12° game, Travaglia è un po’ in confusione, alterna brillanti giocate a colpi frettolosi, arrivano due match point per il suo avversario. Ma ancora una volta nel momento peggiore il tennista marchigiano tira fuori il meglio di sé, così arriva un servizio vincente sulla prima palla match (214 km/h) ed un rovescio incrociato fantastico sulla seconda.
Alla fine come è giusto che sia si va al tie break.
Bolelli nonostante i match point non sfruttati pare più calmo e sicuramente più abituato a situazioni del genere, allunga subito sul 2-0 e poi sale 4-1. Travaglia non muore mai però, fantastico passante di rovescio incrociato per il 4 pari, ma subito dopo un rovescio frettoloso regala due match point a Bolelli sul 6-4. Sul primo Travaglia si salva con la prima di servizio, ma sul secondo Simone chiude con un bel vincente di diritto.
Bravissimo Bolelli, ma altrettanto bravo Travaglia, se continua su questa strada siamo convinti che ne sentiremo parlare ancora.
Bolelli: “Era importante portare a casa questa partita, lui mi ha sorpreso”
G. Simon b. (wc) F. Volandri 62 63 (Sara Niccolini)
Il KO di Volandri si verifica sotto gli occhi delle imponenti statue marmoree del Campo Pietrangeli per mano di un Gilles Simon, il quale, sfortunatamente per gli appassionati, sembra soltanto l’ombra del giocatore che ebbe la possibilità di disputare la Tennis Masters Cup nel 2008. Nessuno dei giocatori ha messo in campo particolari prodezze e i numeri del primo set sono sconfortati per entrambi i lati del campo: cinque vincenti per Simon e tre per Volandri, mentre il conto degli errori è rispettivamente di quindici a diciannove.
I servizi hanno avuto enorme peso e la battuta non è mai stato un colpo fluido per il livornese, elemento tecnico sottolineato dal solo 40% dei punti vinti con la prima in campo, e dal 37% con la seconda. Si è sperato in una svolta sul 5 a 1 per Simon, quando Volandri ha avuto a disposizione la prima palla break dell’incontro subito sfruttata, ma, a questa è seguito un game colmo di errori per il livornese e la ovvia conseguenza è stata quella di un immediato contro break che ha consegnato il primo parziale a Simon.
Nel secondo set Volandri parte bene andando in vantaggio di due game con la possibilità, sfumata, di compiere un altro break. L’italiano si fa rapidamente recuperare a causa di una persistente bassa percentuale di prime palle in campo e da innumerevoli errori non forzati. Sono seguiti cinque games consecutivi in favore del francese: i colpi del livornese sono pochi incisivi e troppo spesso colpiti non in avanzamento, lasciando le sorti dei giochi in mano a Simon, il quale, nonostante i troppi errori, riesce a portare a casa i punti indispensabili per arrivare al 5 a 3. Volandri riesce ad annullare la prima palla match del francese, dopo uno scambio intenso di circa quindici palleggi, ma non può nulla contro la seconda. Non si è assistito tanto ad un match, quanto ad una collezione di errori non forzati (32 per Simon e 33 per Volandri), con troppo pochi vincenti a controbilanciare (rispettivamente 12 e 3).