TENNIS ATP MASTER 1000 ROMA – Incontro di secondo turno: J. Chardy b. R. Federer 1-6, 6-3, 7-6. Intervista del dopo partita a Roger Federer.
Cosa puoi dirci della partita di oggi?
Credo che entrambi abbiamo lottato per vincere e alla fine qualche colpo qui o lì ha deciso la partita. Ho fatto due doppi falli prima di avere un match point, ho perso la prima di servizio che era importantissima, ma va dato credito a lui che ha fatto un passante difficile da prendere: non lo fa molto spesso, ma succede, quindi bisogna dargli credito di aver recuperato ed essere rientrato in partita.
Un solo match non è una preparazione per l’Open di Francia, quindi cosa farai adesso, tornerai dalla tua famiglia?
A Monaco gli allenamenti sono andati molto bene le scorse settimane, ho una famiglia ma è tutto sotto controllo, e mi sento ancora bene, corpo e mente.
Ci puoi dire qualcosa della collaborazione con Stefan Edberg?
Mi piace il tempo che passiamo insieme, i discorsi che facciamo sul tennis e sulla vita. È stato davvero molto importante quello che mi ha detto sul tennis e sul mio gioco, quello che credeva avrei dovuto fare in generale.
Perché Stefan?
È stato il mio idolo, tutti lo sanno, da quando gioco a tennis. Per me è una persona a cui ispirarmi, e quando pensavo ad inserire qualcuno nel mio team ho pensato a qualcuno di speciale in particolare e ho chiesto a Stefan cosa ne pensasse.
Guardando al Roland Garros e a Wimbledon, credi che qualche nuovo tennista abbia qualche possibilità?
Forse, ma ripeto, credo che tutti i top player giochino bene. Alla fine della giornata potrà finire in qualunque modo, ma i risultati mostrano che sia per l’Open di Francia che per Wimbledon servono delle grandi performance per poter vincere.
Mi chiedo se in questo momento splendido della tua vita magari vedi le sconfitte meno dolorose di quanto dovrebbero?
Credo che in 10, 15 anni affronti cose che fanno più o meno male, a volte succede al secondo turno in un torneo a volte nella semifinale di un gran torneo. Devi accettarlo se dai tutto quello che hai, ho pianto a volte quando ero più giovane, il tempo mi ha aiutato a cancellare quei momenti e a gestire la sconfitta, ma ho esperienza con queste cose e so che devo tornare in campo e muovermi per il Roland Garros e a vedere le cose in maniera positiva. Di sicuro non è divertente lasciare il campo e pensare a cosa succede fuori, quindi posso essere arrabbiato, frustrato, deluso ma poi sono in grado di gestirlo e… ok… facciamo la conferenza e a casa. Ma in questo momento della mia carriera so quanto una sconfitta faccia male e questa è totalmente… indolore perché sono consapevole di aver fatto tutto in campo.
Adesso ti allenerai?
Si, parlerò con il mio team e vedremo quale sarà il piano.