INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA 2014 – S. Errani b. Li Na 6-3 4-6 6-2 Incontro di Quarti di Finale, intervista del dopo partita.
Q: Per la prima volta hai battuto Li Na. Con il tuo stato attuale di forma hai la sensazione di poter arrivare fino in fondo?
A: No, non ho mai pensato così, non mi piace pensare così. Io penso solo al mio prossimo match, ho sempre fatto così ed è quello che mi ha portato buoni risultati. Sarebbe sbagliato pensare di arrivare fino in fondo, ora devo pensare solo alla prossima partita.
Q: Nel tuo personale ranking come collochi questa partita?
A: Sicuramente è una delle migliori. Stosur e forse poi questa. Giocare con la Li Na non è mai facile, è una giocatrice che a me dà fastidio, molto molto forte. Penso oggi sia stata una bella partita da tutte e due le parti. M’ha detto lui che forse stava male ma io non me ne sono resa conto, per di più aver vinto questa partita in casa è una bella sensazione.
Q: Che cosa hai provato durante la partita?
A: Nei momenti di difficoltà nel 2°set quando ha girato la partita dal 3-2 ha fatto lei due game allucinanti tirando 10 vincenti di fila a tutto braccio, impressionanti, e il fatto di rimanere lì anche all’inizio del 3° mantenendomi fredda e seguendo punto dopo punto credo sia stata una gran cosa.
Q: Cosa ti manca visti I risultati conseguiti per essere ricordata come la migliore tennista italiana? Per la prima volta due semifinali consecutive dopo 79 anni, per raggiungere o superare la Schiavone…
A: No, non lo so proprio. Sono considerazioni che un giocatore fa solo a fine carriera. Non ci si ferma mai durante l’attività a fare queste considerazioni.
Q: Due semifinali dello Slam valgono una vittoria nello Slam?
A: Non lo so, ripeto, non lo so. Non so chi faccia queste valutazioni, ma di certo non chi gioca durante l’attività.
Q: Quanto hai lavorato sul nuovo servizio e quali sono I vantaggi che ne ricavi?
A: Sul servizio è stata una cosa nata un po’ così, parlando col mio allenatore arrivati a Roma, in un campo diverso da quello di Madrid che era molto veloce, abbiamo cercato di dare più spinta al servizio. Forse non è bello da vedere, però a me è servitor, mi dà anche più equilibrio dopo il servizio e specialmente dopo una partita molto dura quando il braccio tende a stancarsi partire dall’alto può essere un accorgimento favorevole. Un giorno prima del torneo lo abbiamo provato, anche se lo avevamo provato anche alter volte, e questa volta è andata bene.
Q: Il prossimo incontro: Jankovic o Radwanska, ci puoi inquadrare il match?
A: Sono entrambe fortissimo, tutte e due in forma, tutte e due lottano in modo pazzesco. Vedremo, contro di loro bisogna fare partite quasi perfette per poter pensare di vincere. Sarà una partita difficile, ma è naturale, siamo in una semifinale e partite facile non ce ne sono.
Q: Hai vinto un singolare e un doppio. E’ normale secondo te avere un pubblico per il doppio di circa 3.000 persone?
A: No, no. Io penso che il pubblico che c’è qui a Roma non l’ho visto da nessun’altra parte. Forse in uno Slam, ma neanche lì…
Q: Vorrei conoscere la tua sensazione quando è finite la partita?
A: Sensazioni così sono difficili da spiegare a parole. Il pubblico per me è stato qualcosa di incredibile, non solo oggi ma anche nei giorni scorsi. Nel doppio l’ho sentito tanto, anzi quest’anno sono riuscita a essere brava e a cercare di non farmi prendere dall’entusiasmo, a restare distaccata e poi fare esplodere l’euforia al momento opportuni.