ATP ROMA INTERNAZIONALI D’TALIA – Roma. Nadal e Djokovic restano i favoriti delle semifinali odierne contro i rampanti Dimitrov e Raonic. Ma l’Italtifo punta soprattutto su Sara Errani la ragazza che non vuole saperne di non essere una top-10.
Attenti Fab Four, avanza la New Generation. Quella dei rampanti Dimitrov e Raonic e al Foro (e che peccato non fosse qui il Giap Nishikori che avrebbe quasi certamente vinto Madrid se non si fosse male in finale con Nadal), mentre soffia forte assai anche il vento dell’Est…
Dal bulgaro Dimitrov al serbo Djokovic fino al montenegrino del Canada Raonic, i primi tre a piazzarsi in semifinale in attesa di Nadal che ha battuto Murray nel più bell’incontro del torneo fin qui pur avendo perso il primo set 6-1 e pur essendosi trovato sotto 4-2 nel terzo. Un match bellissimo, se è vero che Murray lo ha definito il suo migliore dacchè si è operato alla schiena e Nadal il suo migliore quest’anno. “Un match che mi dà molta fiducia e nel quale non sono mai stato negativo, nemmeno quando ho perso il primo set. Mi sentivo meglio mentalmente che nei precedenti match e so che quando è così poi, prima o poi tutto comincia a funzionare. Sono in semifinale dopo una gran bella partita, so che dovrò giocare ancora di sera contro Dimitrov, non mi fa piacere ma non posso farci niente. Non mi fa piacere giocare di notte perché con l’umidità le palle diventano pesanti, si fa più fatica a spingerle, prendono meno il top-spin…ma non penso davvero che chi lo decide lo fa per farmi un dispetto, succede e basta, non resta che prenderne atto“.
Sul campo Giorgio di Palermo, che è boardmember dell’Atp ma avrebbe anche la passione …se non del giornalista dello speaker, aveva presentato le due semifinali del torneo come uno scontro fra la vecchia guardia, rappresentata da Nadal e Djokovic, 28 anni e 27, e la New Generation appunto, Djokovic e Raonic. Ed è stato lucido Rafa, dopo le 2 ore e 40 del durissimo match -“Si fa molta più fatica a spingere la palla di sera – aveva detto Murray nel rispondermi quando gli ho chiesto se non temesse di non farcela ad essere pronto per il Roland Garros e i tre set su cinque – giocare 3 set qui è come giocarne cinque in condizioni diverse, con terreni secchi e di pomeriggio. Magari può fare più caldo e si suda di più, ma la palla cammina molto di più e i punti sono più rapidi…“- nel replicare a Di Palermo: “Non mi sento vecchio come uomo, ma come tennista non sono proprio un giovanissimo…“.
Io credo che la cosiddetta vecchia guardia sia al momento ancora più forte della nuova. Murray ha saputo appoggiarsi benissimo, con il rovescio a due mani anticipatissimo, sulle arrotate mancine di Rafa che non rimbalzavano alte come al solito, ma per Dimitrov stasera non sarà altrettanto semplice. Il rovescio ad una mano, pur splendido, del bulgaro potrebbe incontrare gli stessi problemi che ha sempre incontrato Roger Federer contro il maiorchino.
E per quanto concerne Raonic di fronte a Djokovic si troveranno di fronte forse la miglior battuta del momento sul circuito e la miglior risposta. A Djokovic, che non è ancora al massimo dopo il problema al polso ma sta comunque crescendo in condizione e di morale, basterà strappare la battuta a Raonic una volta per set per portare a casa il match. O forse anche un solo break e un tiebreak ben giocato. Certo se dovesse perdere lui il servizio allora sarebbero problemi seri.
Credo che avremo una finale Nadal-Djokovic, insomma, ma se ci dovesse essere una sorpresa preferirei – per avere una finale più spettacolare -che la facesse Dimitrov ai danni di Nadal piuttosto che Raonic a spese di Djokovic. Sebbene il canadese del Montenegro abbia infatti fatto grandi progressi, sotto la saggia guida di Ivan Ljubicic, il suo tennis è troppo essenziale e ripetitivo per eccitarmi.
Mentre Dimitrov, che giocherà la sua prima semifinale in un Master 1000 e che davvero dovrebbe entrare a breve fra i top-ten, è capace di soluzioni creative e diverse altamente spettacolari come quella straordinaria volee in tuffo che ha fatto qui l’altro giorno ed è stata immortalata da Claudio Giuliani.
Tornando a parlare del vento dell’Est – immaginando perfino la teorica possibilità di una finale maschile della Nuova Guardia, Dimitrov-Raonic (per la quale mi piacerebbe sapere la quota dei bookmaker…per non giocarla!) – beh nel singolare femminile Ivanovic e Jankovic si sono sistemate strategicamente nelle semifinali dei due tabelloni, la prima in alto contro lo schiacciasassi Williams (Serena eh), la seconda contro il frugoletto emiliano Errani che ha dato vita all’unica vera grande sorpresa della giornata battendo la Li Na.
Meno male insomma che a Roma soffia ancora una brezzolina italiana, piccola piccola, e grande grande perchè inattesa, quella alimentata da Saretta Errani capace di irretire la cinese punita per aver tradito il riso in favore di una pasta al sugo che le è andata a traverso.
Almeno così ha detto lei, Li Na, sia pur sorridendo, per giustificare i 52 errori gratuiti e una sconfitta impronosticabile dopo che Sara ci aveva perso 12 set di fila in 6 incontri.
E’ vero che la Li na ha sbagliato moltissimo, soprattutto con il suo colpo meno sicuro, il dritto, ma è altrettanto vero che Sara non ha sbagliato quasi niente. E il suo nuovo servizio, che mi ricorda tanto quello bruttissimo -esteticamente parlando – dell’americano Jay Berger, è però più efficace del suo servizio tradizionale. Sara si riprende più rapidamente dall’esecuzione del colpo, non si scompone, è più precisa. In teoria dovrebbe dare meno forza, anche se Andy Roddick che si sottopose allo stesso cambiamento dimostrò di non soffrirne, ma finisce per essere più coordinata. Credo che farà meno doppi falli, perchè necessita di minor coordinazione. Strano però, che ci abbia pensaro solo adesso e l’abbia messo in pratica con un solo giorno di prove prima di questo torneo.
Sara nella parte bassa del tabellone contro la serba Jankovic può vincere, anche se la serba ha vinto questo torneo due volte. Nei confronti diretti stanno uno a uno, e non hanno mai giocato sulla terra rossa. Sara dovrà, come contro la Li Na cercare soprattutto il dritto della sua avversaria.
Adesso che le è tornato morale,fiducia, ce la può fare, soprattutto se parte bene.
Una finale tutta dell’est, fra Jankovic e Ivanovic, avrebbe certamente i suoi estimatori, sarebbe una bella passerella, ma insomma, quando scende in campo Serena come si fa a darla per sfavorita…anche se la Ivanovic che da sette ani non batteva la Sharapova adesso sarà anche lei su di morale. Farò il tifo in una sola semifinale, quella di Saretta che, dopo aver eguagliato l’exploit di Lucia Valerio negli anni Trenta raggiungendo due volte di fila le semifinali in questo torneo, potrebbe adesso imitarla raggiungendo anche la finale, cosa che non è riuscita mai nè a Schiavone, nè a Pennetta, Farina, Reggi, Cecchini e nessun altra. Sara ha giocato una finale al Roland Garros, perchè non potrebbe giocarne una anche al Foro Italico?