TENNIS – Roma il giorno dopo. Visti da vicino, recap, pagelle e altre curiosità del Master 1000 italiano che ambisce a diventare un mini Slam. Edizione super quella del 2014 nel maschile.
Innegabile che l’edizione 2014 sia stata fantastica, con la finale maschile desiderata dal pubblico, voglioso di vedere battaglia fra i due migliori tennisti al mondo (anche se molti volevano vedere un ricambio eh, va ricordato). E poi c’era Federer (per molti, gli intransigenti, un torneo senza Federer non sarebbe tale. Forse si venderebbe qualche cappellino di meno ma il tennis sopravviverà pure alle Wilson appese al chiodo dell’elvetico). E si è rivisto il miglior Nadal, un ottimo Murray, un deludente Fognini ma soprattutto si sono rivisti tantissimi bambini al Foro Italico con l’ottima iniziativa dei biglietti-sconto per le scuole. Passiamo in rassegna fra pagelle e curiosità i protagonisti del torneo.
Djokovic.
Il vincitore del torneo, per la terza volta, battendo un buon – a tratti ottimo – Rafael Nadal. Voto 10 per lui, perché ha giocato un torneo perfetto e perché l’ho ammirato dal vivo contro Raonic, un tipo che dopo 2 ore e 45 minuti di gioco sotto un sole cocente ancora correva e ancora scagliava prime sopra i 220, servizi ai quali Nole rispondeva, a tratti con nonchalance. E’ il giocatore da battere a Parigi, torneo che non ha mai vinto. E poi la Serbia, la sua patria. Quella corsa dopo il match vinto con Raonic dal centrale al Pietrangeli, con una folla festante e lui ad esporre lo striscione pro Serbia con Becker, firmando autografi, facendo foto ricordo. E poi ieri in conferenza stampa, ragazzo disponibilissimo, umile, gentile ed educato. “Ce l’avevi con la bambina che ti ha disturbato in quel punto importante?”. “No, il casino l’hanno fatto i genitori per portarla via”. Chapeau. Dieci per lui da tutti i punti di vista.
Nadal
A Roma abbiamo rivisto il miglior Nadal da un po’ a questa parte. E il miglior Nadal sulla terra può perdere solo da Djokovic, unico giocatore dotato di overdrive contro di lui. Se Rafa tira forte, Nole può tirare ancora più forte. E quindi voto 8 per lui perché vincere contro Murray, quel Murray, non era facile. E poi lui è un ragazzo a posto, umile ed educato che non si scompone se il pubblico tifa spesso per l’avversario. Il tifoso medio di tennis è Federasta dentro, lo sappiamo, ma quanto talento ha Rafa, spesso giudicato malamente dai più. Lui e Nole potrebbero giocare senza arbitro, tale è la loro correttezza. E poi, a chi gli fa notare del calo fisico, lui senza problemi: “La mia carriera non è iniziata a 22 anni (Rafa ha vinto il suo primo Slam a 19 anni, Roland Garros 2005 ndR), Borg a 28 anni faceva altro”. Chapeau anche a lui. Grandissimo.
Wawrinka e Haas
Il loro è stato un match “Salvate il rovescio ad una mano” per gli amanti del classico colpo da loro magistralmente espresso. Oramai ci siamo abituati alla discontinuità di Wawrinka. E poi Haas è un pessimo cliente per tutti quando la giornata è buona e il fisico regge. Voto 5 però a Stan perché è pur sempre il numero 3 della classifica mondiale e al primo match vero a Roma ha perso subito. Voto 7 ad Haas, bravo, bello lui e bello il suo gioco. E pazienza se il giorno dopo con Dimitrov si è ritirato. Qualcuno fischiava dalle tribune (voleva vedere la partita e quella era la più interessante del giorno) ma gli applausi sono stati scroscianti.
Federer
Averlo avuto a Roma, visto come si erano messe le cose, era già tanto. L’ho visto allenarsi nei due giorni che hanno preceduto il suo match. Pensava totalmente ad altro, era spensierato, sorridente. Si allenava con Starace e poi con Travaglia, due che esattamente non hanno la palla pesante. Forse era meglio palleggiare con Edberg. Ma lui era felice, al riparo dalla grande folla sul campo 5. La classe è quella di sempre, e a momenti riesce a battere anche uno Chardy che gli ha annullato un matchpoint “giocando il colpo più bello della mia vita”. Sul matchpoint contro Federer, capite? Magari avrebbe fatto un altro turno in più, chissà. Ad ogni modo sufficienza politica, non vorrete mica contestarla a un neo papà?
Raonic
Voto 9. Si è arreso a Djokovic pagando un solo passaggio a vuoto nel set finale della loro semifinale, un match molto bello e fra i migliori del torneo. Dei suoi progressi, soprattutto sul lato fisico, si è detto di tutto e di più. Dei suoi tic (“Towel!”) anche è stato scritto. Fa paura. Fa paura il suo servizio. Una sua prima out rimbalzando ha colpito la raccattapalle alla tempia. Ci siamo fermati tutti impauriti: arbitro, Chardy e Raonic a chiedere a più riprese: “Are you ok?”? e lei, rossa in viso soprattutto per quella cannonball, a dire “yes”, tranquillizzando la Grand Stand Arena. Con Raonic tocca stare attenti. Ad ogni modo forse fa paura ancora di più Djokovic che riesce a rispondere a quei servizi. Bravo, molto.
Dimitrov
Vederlo giocare è uno spettacolo. La sua partita con Berdych, vista a bordo campo, è stata una delle più belle del torneo, anche perché c’erano oltre 3000 persone sul Pietrangeli a vederla. E lui a deliziare la platea giocando di contro balzo con i piedi vicino la linea di fondo, impallinando Berdych che è uno che di diritto ha la palla molto pesante, ma veramente pesante. Completo, ha messo su molti muscoli e non chili. Contro Nadal, per carità, ci sono difficoltà tecnico-tattiche oggettive contro quei colpi arrotati che vanno impattati ad altezza spalla. Ad ogni modo un altro grande torneo e classifica che cresce. Voto 7,5
Berdych
Ha perso da un ottimo Dimitrov. Quando si allenava c’erano molti papà che portavano i loro figli a vederlo. Ecco, guardare lui e il suo modo di portare i colpi è sempre un’esperienza didascalica. Perdere da questo Dimitrov sulla terra ci può stare tranquillamente. Voto 6
Murray
Si è rivisto finalmente il vecchio Murray a Roma, capace di impallinare Nadal col rovescio a due mani anticipato con i piedi sulla linea di fondo. Peccato per il calo nel finale ma che Murray! Voto 7, d’incoraggiamento perché quando il tennis è livellato è sicuramente più spettacolare. Scanagatta sostiene che il suo terzo set con Nadal è stato il più bello del torneo. Sottoscrivo col sangue, c’ero.
Fognini
Lungi da noi il voler rintuzzare la polemica, ma perdere così è sembrato un po’ eccessivo. Dipende quello che vuoi fare da grande. Se vuoi diventare top 10 allora Roma deve diventare un torneo come gli altri. Devi saper reggere la pressione e soprattutto non puoi perdere così malamente da Rosol che il giorno dopo racimola tre game contro Dodig (!!!) che poi ne racimola 5 contro Chardy. Magra figura, senza entrare nel merito dei comportamenti. Questo è un giudizio tennistico. Voto 4
Bolelli
Sta giocando bene, non tornerà mai secondo me quello di un tempo ma si è arreso a Raonic con onore dopo aver vinto una partita-battaglia contro Travaglia. Chissà quanto rimpiange i periodi con Pistolesi (presente a Roma, sempre sorridente e paffutello, diciamo). Voto 6
Chardy
Una sorpresa per chi non lo conosceva. Servizio devastante, colpi fondamentali non eleganti come quelli di altri francesi ma che potenza! Perdere al terzo da Raonic, quel Raonic, conferma che il suo è stato un ottimo torneo. Voto 7
Cose notate en passant
Tutti dicono (e commentano) che Roma viene incensata troppo. Mah, io so che assistere sul Pietrangeli a match come quello fra Gulbis e Robert è una cosa che non può capitare altrove con quel pathos. Con i romani che tifano contro Gulbis per farlo arrabbiare e Robert che si esalta sui cori in suo favore, inspiegabili anche per lui. E poi bella partita, match divertente, Gulbis che vince ed è arrabbiato come se avesse perso e tutti a ridere. E poi il doppio Haas-Stepanek contro Isner-Lipsky, partita bellissima. Spalti gremiti e scambi bellissimi fra le due coppie (peccato per il ritiro di Haas anche nel doppio, avrebbero dovuto giocare contro i gemelli Bryan), con Isner già fuori nel singolare che ha dato spettacolo. Abbiamo visto fare delle volée a Stepanek su delle cannonate di Isner che avrebbero spezzato il polso ai più. E che raffinatezza. Non è vero che il doppio è pesante. Quando c’è chi lo gioca anche con il vezzo di fare spettacolo, la gente si esalta. Cercando di constatare i progressi di Cecchinato ho scoperto Sijsling, olandese molto potente. Se Cecchinato è parso molto leggerino rispetto al livello di un Master 1000, e ha fatto partita pari nel primo set contro questo olandese numero 52 del mondo grazie al tifo sfrenato del Pietrangeli (ancora una volta!) lui tranquillo a dispensare poderosi diritti e rovesci (ad una mano). Non male questo olandese. Constatato poi di persona quanto sia disastroso il rovescio di Karlovic (sul servizio sapete già) di Roma possiamo dire che i nuovi tre campi d’allenamento (che ora saranno smantellati perché non hanno autorizzazione perenne) sono stati un successo. Praticamente presi d’assalto dal pubblico, vi era possibile ammirare i campioni a due passi. Farsi firmare autografi, autografare palline giganti e farsi delle selfie. Fernando Verdasco, in uscita dallo stand Moet & Chandon a momenti viene sbranato dalle fan bramose di una sua foto ricordo. Stesso dicasi per Totti e Mancini alle prese con il paddle, con tutti i giornalisti delle testate nazionali che smettono di seguire il torneo (lamentandosi in camera caritatis) perché dalla redazione centrale è arrivato l’ordine di seguire Totti e Mancini, protagonisti del giorno in una kermesse tennistica (!). E anche per Pjanic il giorno dopo, ressa assurda, ma vabbè, eravamo a Roma. Tante cose del Foro Italico sono sicuramente migliorabili (biglietteria, servizi, ne abbiamo già scritto) ma negare la crescita assoluta di Roma in questi anni equivarrebbe a mentire. Ci si vede nel 2015.