Dall’inizio dell’anno, l’allenatore di Roger Federer, Severin Luthi, si avvale della presenza dell’ex-numero uno al mondo Stefan Edberg che intervistato da Eurosport ha parlato della sua esperienza al fianco del campione svizzero e delle sue possibilità al Roland Garros.
Come considera la prestazione di Federer agli ultimi Australian Open?
Siamo rimasti entrambi soddisfatti della nostra collaborazione in Australia. Certamente speravo nella sua vittoria ma considerando i risultati dell’anno scorso, Roger ha disputato un fantastico torneo.
Qual è il segreto dietro le buone prestazioni di Federer?
Semplice da spiegare. Nella passata stagione Roger ha dovuto affrontare molti infortuni. La cosa più importante ora è che non abbia timore di farsi male; in questo modo possiamo allenarci meglio e può giocare più partite possibili per acquisire più sicurezza in se stesso. Sono stato felice di collaborare con il suo team e dare il mio contribuito e nuove prospettive.
Di cosa avete parlato esattamente le prime volte?
Lui voleva migliore il suo gioco. Roger ha 32 anni e credo che debba attaccare molto di più. Credo che sia cosciente del suo livello e si è meravigliato del suo bisogno di ricevere nuovi stimoli per continuare a lavorare serenamente.
Effettivamente Federer sta scendendo spesso a rete.
E’ parte del suo gioco e ha margini di miglioramento. E’ un giocatore completo. Col suo tennis, Roger ha bisogno in buon controllo dello spazio e tempismo sulla palla. ILa tattica di spingere ed essere aggressivo è fondamentale per ritornare al successo. Credo, e molti dei suoi tifosi saranno d’accordo, che Roger non può vincere coi top player giocando da fondo campo. Sono troppo forti. Deve usare le sue armi migliori per superarli. Roger ha un ottimo servizio e dritto ed eccellente alla rete.
Anche lei è stato in passato un grande tifoso di Federer. E’ una bene o male nella vostra collaborazione?
Penso che abbiamo grande rispetto uno per l’altro. Sono stato per lui un idolo come per me è stato Bjorn Borg. Ho un grande rispetto di Roger sia come giocatore che come modello nello sport. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e ciò non può essere che positivo.
Avete parlato di progetti a lunga scadenza?
Lavoreremo insieme sino alla fine dell’anno. Starò con Roger dalle 10 alle 15 settimane. Il resto è un discorso aperto che dipende anche dai risultati. Anche se non viaggerò con Roger, lo seguirò nel tour con un interesse diverso da come facevo prima.
Federer ha ancora il potenziale per vincere uno slam?
Credo davvero che ce la possa fare. Quest’anno è cresciuto nel gioco e può migliorare. Il Roland Garros non è l’obiettivo principale ma con un po’ di fortuna nei sorteggi, ha la possibilità di vincere Wimbledon o gli US Open.