TENNIS – ROLAND GARROS Per la prima volta dal 2006 Nadal non sembra il favorito indiscusso per la vittoria finale. Djokovic cerca l’unico slam che gli manca, Wawrinka il primo degli “umani”, poi Ferrer, Murray e…papà Federer
E’ una sensazione strana quella che si vive in questo avvicinamento al Roland Garros. Per la prima volta dal 2006 ad oggi ci si pone il problema di ricercare il favorito per la vittoria del torneo maschile. Perché dopo il primo di otto trionfi, nel 2005 su dopatone Puerta, Nadal è stato ovviamente sempre considerato il favorito unico per la vittoria finale.
Quest’anno per la prima volta c’è qualche legittimo dubbio. Il maiorchino viene da una primavera piena di incertezze e Djokovic sembra finalmente pronto ad alzare la posta. Ovviamente il confine è labilissimo e ogni opinione è rispettabile. La mia è che il favorito sia proprio il serbo.
Novak Djokovic
Miglior risultato al Roland Garros: finale 2012
Il 2014 sul rosso: vittoria a Roma, semifinale a Montecarlo, V/P 8-1
La sensazione personale è che sia la volta buona. Arriva a Parigi con una sola sconfitta sulla terra, in semifinale a Montecarlo contro Federer. A Roma, dove ho avuto il privilegio di assistere dal vivo agli ultimi tre giorni di torneo, ho visto un Nole in grande crescita e in grande fiducia, pienamente recuperato dopo i problemi al polso che gli avevano fatto saltare Madrid e lo avevano menomato a Montecarlo.
Con Ferrer e Raonic è uscito alla grande da due match molto complicati e con il montenegrino-canadese era quasi spalle al muro nel tie-break del secondo set, dopo aver perso il primo. In finale con Nadal, dopo un brutto primo set, è stato uno show. Ci sono stati momenti nel secondo e nel terzo set in cui Rafa appariva completamente incapace di trovare una soluzione al pressing di Nole.
Rispetto alla pazzesca semifinale dello scorso anno, penso che Nole possa confermare quel livello di gioco e forse innalzarlo anche, mentre sarei sorpreso di vedere Nadal a quelle vette. Non vanno infine sottovalutati gli ultimi quattro scontri diretti, tutti a vantaggio del serbo.
E’ vero che anche due anni fa Novak arrivava da sette vittorie di fila su Nadal e poi finì per perdere le finali di Montecarlo, Roma e Parigi, ma era un altro Djokovic e soprattutto era un altro Nadal.
Tre set su cinque può essere un’altra storia, è vero, e molto dipenderà anche da quali ostacoli il sorteggio proporrà nel percorso verso la finale. Ma nella mia personalissima griglia, dopo tanti anni, il favorito numero uno è Nole.
Rafael Nadal
Miglior risultato al Roland Garros: ( c’è bisogno di scriverlo?) vittorie 2005-06-07-08-10-11-12-13
Il 2014 sul rosso: vittoria a Madrid e Rio de Janeiro, finale a Roma, quarti a Montecarlo e Barcellona V/P 18-3
E’ lesa maestà non considerare Rafa il favorito numero 1 del torneo? L’impressione, vedendolo da vicino, è che gli manchi qualcosa rispetto alle precedenti stagioni trionfali. Nelle gambe, e lo ha detto lui in conferenza stampa dopo il match, e soprattutto nella testa.
D’altra parte quando si inietta il virus della sconfitta in qualcuno abituato solo a maciullare gli avversari, non è facile debellarlo. La fiducia comincia a scarseggiare e quando c’è da osare o da chiudere un punto il braccio comincia un po’ a tremare. E’ successo a Federer e può succedere anche a Nadal.
Come spiegare altrimenti le sconfitte con i connazionali Almagro e Ferrer, gente che al solo vederselo dall’altra parte della rete, si liquefacevano dalla paura? E poi Rafa arriva a Parigi per la prima volta quasi senza titoli in bacheca sul rosso. Rio è un torneo minore e a Madrid, fino a che Nishikori è stato in salute, Nadal non ci aveva capito nulla, completamente in balia del giapponese (!)
Concordo con il direttore e con Claudio Giuliani che il terzo set del quarto di finale romano con Murray sia stato il migliore del torneo, con il maiorchino finalmente in grande spolvero. Ma, per restare alla stessa partita, chi era quell’inerme giocatore impallinato da Murray nel primo set, incapace perfino di spostarsi per giocare il diritto?
Ciò detto penso, come molti, che il formato Slam, con sette partire al meglio dei tre set su cinque, possa essere un grande alleato di Nadal. Potrà soffrire, come gli è capitato anche negli anni del dominio, nei primi turni, ma arriverà in fondo. A meno che non spunti sul suo cammino qualche simil-Soderling ( simil sia come sorpresa che come tipologia di giocatore).
In conclusione, se Nadal dovesse vincere il suo nono Roland Garros sarebbe un’impresa leggendaria e per me anche un po’ ( giusto un po’) sorprendente. Se dovesse perdere in finale, sarebbe normale, se perdesse prima no.
Stan Wawrinka
Miglior risultato al Roland Garros: quarti 2013
Il 2014 sul rosso: vittoria a Montecarlo, ottavi a Roma, sedicesimi a Madrid ( primo turno per lui), V/P 6-2
Premessa: i favoriti sono i primi due. Sarebbe davvero clamoroso se ad alzare il trofeo a Porte d’Auteuil fosse un terzo incomodo e il Roland Garros è il torneo dove le sorprese forse sono meno frequenti rispetto agli altri Slam. Fatta questa dovuta precisazione, non c’è dubbio che dietro i primi due, la palma di primo sfidante spetti a Wawrinka.
Stan, e non più Stanislas per sua espressa richiesta, è l’unico che può ancora ambire al Grande Slam…scherzi a parte se Melbourne è stato l’apice di una crescita ad alti livelli, Montecarlo è stata la definitiva consacrazione tra i big.
Certo, Madrid e Roma lasciano qualche perplessità sulla capacità di tenere alta la concentrazione con continuità, perché benché Thiem sia un giovane promettentissimo e Haas un terribile vecchietto, da Stan The Man ci si aspettava qualcosa in più nelle ultime settimane.
Ma attenzione, però. Stanimal è per l’appunto animale da Slam e tante battaglie avvincenti al quinto set lo hanno visto protagonista negli ultimi Major. Innanzi tutto, se si esclude Wimbledon, dove negli ultimi due anni ha sempre perso al primo turno, negli altri ultimi 6 Slam Wawrinka è sempre arrivato almeno agli ottavi ( Australia e Parigi 2012, Australia 2013 con il famoso 12-10 al quinto con Djokovic), con i quarti parigini dello scorso anno ( ko netto con Nadal), la semifinale a New York dello scorso settembre ( ko ancora con Nole) e il trionfo di gennaio.
E ancora, quest’anno Stan è praticamente imbattuto contro i top-player, avendo sconfitto Nadal, Djokovic e Berdych a Melbourne, Federer e Ferrer a Montecarlo: insomma quando il gioco si fa duro Wawrinka c’è e con la testa di serie numero 3, potrebbe arrivare in semifinale senza grosse insidie per dare tutto contro uno dei primi due.
Se hai vinto uno Slam dopo tanti fallimenti, forse inizi a pensare di poterlo rifare. E allora attenzione a Wawrinka, uno dei pochi a non subire né la diagonale mancina di Nadal né quella di Djokovic…
David Ferrer
Miglior risultato al Roland Garros: finale 2013
Il 2014 sul rosso: vittoria a Buenos Aires, semifinale Madrid, Montecarlo, Rio de Janeiro, quarti a Roma, sedicesimi Barcellona V/P 18-6
Non può certamente sorprendere che Stakanov Ferrer abbia già giocato la bellezza di ventiquattro, dicasi ventiquattro, partite in stagione solo sulla amata terra rossa. Ma a cotanta quantità non corrisponde sempre altrettanta qualità di risultati.
La vittoria su Nadal a Montecarlo resta senza dubbio una delle gemme della carriera di David che però il giorno dopo, inebriato dal successo ( eh si, capita anche a lui) ha fallito la classica e tommasiana prova del nove con Wawrinka.
Dolgopolov, Andersson e Gabashvili sono però sconfitte insensate per uno come Ferrer che resta ad ogni modo una garanzia di continuità sul rosso tale da non poterlo immaginare fuori prima dei quarti di finale. Sarà difficile ripetere la cavalcata del 2013, quando arrivò al cospetto di Nadal in finale senza perdere un set, racimolando però solo 8 games.
A Roma ha impensierito Djokovic strappandogli un set ma non dando mai la sensazione di poterlo davvero battere. Al meglio dei cinque set, nonostante la indubbia tenuta fisica di David, credo che la forbice con i primissimi sia destinata ad ampliarsi. In ogni caso è un cavallo sicuro piazzato a Parigi.
Roger Federer
Miglior risultato al Roland Garros: vittoria 2009, finale 2006, 2007, 2008 e 2011
Il 2014 sul rosso: finale a Montecarlo, secondo turno a Roma ( per lui il primo) V/P 4-2
Cosa aspettarsi da papà quater Roger? Innanzi tutto bisogna dire che è arrivato a Parigi prima di tutti gli altri, sicuramente fresco fisicamente e euforico come solo un uomo a cui sono nati dei bimbi da pochi giorni può essere.
Ha giocato pochissimo sulla terra, solo sei partite, ma a Montecarlo è apparso in versione Deluxe fino a quando non è finita la benzina in finale contro il connazionale ex Svizzzera-2, dopo però le battaglie vittoriose contro Tsonga e soprattutto Djokovic.
A Roma, francamente Roger è ingiudicabile: arrivato all’ultimo e con tutta la voglia di essere altrove, pareva più sollevato per aver perso all’esordio che deluso per il match point fallito ( peraltro con capolavoro di Chardy).
Personalmente non mi iscrivo al partito ( in questo momento non mi iscriverei a nessun partito per nessuna ragione al mondo, in verità) di quelli che prevedono in Federer in vacanza a Parigi come tappa di avvicinamento agonistico a Wimbledon.
Salvata per il rotto della cuffia la testa di serie numero 4, il primatista Slam può ragionevolmente ambire ad arrivare in semifinale.
Poi è chiaro, contro Djokovic e soprattutto Nadal ( cinque sconfitte su cinque a Parigi, di cui quattro in finale) partirebbe sfavoritissimo, ma qualcuno ricorda cosa è successo l’ultima volta che Mirka ha partorito due gemelli? Era il 2009…
Andy Murray
Miglior risultato al Roland Garros: semifinale 2011
Il 2014 sul rosso: quarti Roma, ottavi Madrid, 3-1 Davis, V/P 6-3
C’è un abisso tra le due versioni “italiane” di Murray di questa primavera: impallinato a Napoli ad inizio aprile da un grande Fabio Fognini, capace di nascondere letteralmente la palla per tutto il primo set a Nadal venerdì sera a Roma e comunque di lottare sino in fondo per la vittoria.
Insomma Andy pare in costante crescita dopo l’inevitabile ruggine post-operatoria. La terra non è mai stata la sua superficie preferita, nonostante gli anni di Valencia gli abbiano inculcato i segreti dello scivolamento. Io continuo a pensare che un grande difensore come lo scozzese alla fine riuscirà ad arrivare ad altissimi livelli anche sul rosso, nonostante in una recente intervista abbia dichiarato che proprio sulla terra accusa i maggiori fastidi alla schiena.
Ciò premesso, non lo vedo ancora competitivo sulla lunga distanza con Nadal e Djokovic, ma mi piacerebbe vederlo alla prova di Federer, Ferrer o Wawrinka in quel di Parigi: sono convinto che ne verrebbe fuori un match avvincente.
Thomas Berdych
Miglior risultato al Roland Garros: semifinale 2010
Il 2014 sul rosso: finale Estoril, ottavi Roma e Montecarlo, quarti a Madrid, V/P 7-4
Sinceramente faccio molta fatica ad includere il ceco tra i favoriti, ancorché di seconda fascia, per il Roland Garros. Per carità la classifica è indiscutibile, l’efficacia dei suoi colpi pure e la continuità a buoni livelli è sotto gli occhi di tutti.
Ma ho smesso da un pezzo di aspettarmi il guizzo che conta da Berdych. Il bilancio stagionale sul rosso è peraltro molto deficitario. Come abbia fatto a perdere la finale all’Estoril contro Berlocq ( bravissimo, sia detto eh) resta un mistero che comunque avvalora la tesi di quanti, anche su questo sito, lo chiamano Perdych.
Idem con patate per la sconfitta a Montecarlo con Garcia Lopez. Se la diciassettesima batosta consecutiva con Nadal a Madrid non fa notizia, il ko romano con Dimitrov ( battuto peraltro la settimana prima) suona come un passaggio di consegne.
Caro Thomas, a settembre le primavere saranno ventinove, il salto di qualità definitivo non è arrivato e da dietro spingono appunto i Dimitrov, i Raonic, i Nishikori etc.a proposito dei quali leggerete nell’articolo sugli outsiders ma che ho la chiara sensazione che presto potrete trovarli qui al posto proprio di quelli come Berdych.