TENNIS ROLAND GARROS – Parte con un en plein poco incoraggiante il Roland Garros: tre sconfitte su tre. Potito Starace si arrende a Tursunov 6-1 7-5 6-2. Filippo Volandri lotta con Querrey, non sfrutta 10 palle break e perde in tre set. Fuori anche la Schiavone contro la croata Tomljanovic. (Da Parigi, Davide Zirone e Laura Guidobaldi).
Fabrizio Fanucci: “Purtroppo Starace non è mai stato in partita”
Fanucci: “Filippo Volandri ha giocato bene, ma Querrey avrà fatto 30 aces e sempre sulle pallebreak”
Papà Tomljanovic: “Per Chris Evert, Alja è come una figlia” (prima parte)
(seconda parte)
[31] D. Tursunov b. P. Starace 6-1 7-5 6-2
Niente da fare per Potito Starace che non è riuscito a battere Dmitry Tursunov, nonostante avesse sempre vinto nei 3 incontri precedenti – di cui due su terra a Roma (2006) e al Roland Garros (2004) – 6-1 7-5 6-2, il punteggio finale in 1 ora e 15 minuti.
Nel primo set non c’è storia, Tursunov non concede alcuna palla break e con un gran servizio strappa il primo break subito e chiude 6-1 in 22 minuti. Il russo gioca bene al servizio e alterna cannonate – in contropiede – a dropshot imprendibili.
Molto più in palla Potito nella seconda frazione di gioco, tiene il servizio e prova a variare il gioco concedendosi a sua volta alcune smorzate. Si porta avanti sul servizio avversario solo sul 4-3 30-0 ma non riesce a procurarsi palle break. Poco dopo arriverà la beffa: al servizio sul 5-5 concede tre palle break, ne salva due ma sull’ultima deve arrendersi. Si chiude il set 7-5 in 42 minuti.
Nel terzo set Potito resiste fino al quarto gioco, quando concede il break che sancisce di fatto la sconfitta dell’italiano. Tursunov vince i game seguenti e chiude 6-2 in 41 minuti. Una statistica riassume l’intero match, il numero di vincenti: 50 a 18 in favore del russo, che al prossimo turno affronterà Sam Querrey.
In conferenza stampa Potito si dice rammaricato per quei due punti sul 4-3 30-0: “Forse potevo fare di più in quel gioco, anche se lui ha servito molto bene, ed è anche per questo che oggi le mie risposte non erano efficaci.” Da non sottovalutare anche il fattore campo “I tre match precedenti li ho giocati in condizioni diverse, con pioggia e umidità, oggi il campo era molto più veloce e c’era il sole e questo ha favorito i suoi colpi di potenza”. Adesso Potito ripartirà dai Challenger di Caltanissetta e Mestre con un obiettivo chiaro in testa: “Avvicinarmi il più possibile ai primi 100!”.
Nota di Ubaldo Scanagatta.
Potito ha vinto, se non erro, 11 match di fila in Coppa Davis, ha fatto dei buoni risultati sennò non sarebbe arrivato dov’è arrivato. Il computer non fa regali. Proprio qui a Parigi ricordo un suo gra nde torneo … l’anno in cui battè Grosjean e proprio Tursunov e che poi lo vide arrivare a due matchpoint contro Safin che inscenò una pantomima con le vesciche alla mano che destabilizzarono il povero Potito. Sai perchè Franci ti trovo molto ingenerosa/o? Perchè un ragazzo che cresce a Cervinara, fra Benevento ed Avellino, e – senza avere particolari mezzi economici – riesce ad emergere comunque fra i primi 50 del mondo è per me un mezzo miracolo. Quasi un miracolo intero. Devo poi aggiungere che Potito, a differenza di tanti giocatori che quando hanno vinto qualcosa si sono montati la testa e sono diventati arroganti, è sempre rimasto simpatico, umile e disponibile. Avercene come lui!
S. Querrey b. F. Volandri 7-6 6-4 6-3 (Da Parigi, Laura Guidobaldi)
Doveva essere una giornata piovosa e, invece, Giove Pluvio è stato clemente oggi per la domenica inaugurale del Roland Garros. Nel cielo della Ville Lumière le nuvole erano pur sempre minacciose ma il sole si è fatto comunque vedere e “sentire” per riscaldare il Bois de Boulogne e l’evento più bello sul rosso.
In campo quest’oggi alcuni italiani tra cui Filippo Volandri. Il 32enne livornese, attuale n. 99 del ranking, era opposto all’americano Sam Querrey, 26 anni e n. 67 in classifica.
Sulle tribune del court n. 2, il pubblico ha partecipato moltissimo al match italoamericano, sostenendo con ardore e passione i suoi due beniamini.
Filippo ha prodotto un buon tennis, mettendo spesso in difficoltà l’avversario che oggi, nonostante i molti gratuiti, ha saputo sfoderare ottime accelerazioni e servizi devastanti. Volandri ha mancato nei momenti chiave del match, in particolare non sfruttando 10 palle break.
Nel primo set c’è grande equilibrio. Filippo è centrato, tonico, si muove bene e molto spesso mette in difficoltà Sam che è spinto all’errore dagli affondi del livornese. Ma attenzione però, perché il “gigante” di San Francisco è capace di accelerazioni fulminanti che spesso sorprendono e spiazzano l’azzurro. Sugli spalti un tifoso italiano comincia a urlare a squarciagola “Vo-lan-dri ! Vo-lan-dri ! Vo-lan-dri !” per tutta la durata del cambio campo, incitandolo almeno una ventina di volte.
Si arriva così sul 6-6.
Il servizio ora fa la differenza nei 7 punti decisivi; lo statunitense si aggiudica il minibreak e prende il largo sul 5-3 per poi chiudere il primo parziale 7-6, per 7 punti a 3.
Nel secondo parziale, Filippo continua a produrre un buon tennis, gli scambi non si protraggono a lungo, caratterizzati dai servizi poderosi dello statunitense o da accelerazioni e chiusure dell’italiano. Filippo cerca di muovere il gioco, presentandosi a rete o smorzando.
Questa volta dagli spalti è un fan dell’americano a farsi sentire, poiché comincia a urlare all’impazzata “Sam ! Sam ! Sam ! Sam ! “, “Usa ! Usa ! Usa ! Usa !”. Il pubblico è divertito da tanto ardore che sembra portare fortuna a Querrey, il quale riesce a strappare il servizio a Filippo sul 2-2 per poi portarsi 4-2.
Volandri fa poi un passo in avanti sul 3-4 ma, alla fine, l’americano, ancora grazie alla battuta, si aggiudica anche la seconda frazione per 6-3.
Il livornese parte bene anche nella terza frazione, cercando di far muovere l’altissimo Sam con sdrop shot e discese a rete. Nonostante i numerosi errori, però, anche questa volta lo statunitense riesce a fare la differenza e giocare, ma soprattutto servire bene nei momenti chiave della partita. Sul 3-3 arriva poi il break per Sam che sale 4-3 e servizio. Volandri non riesce a “fare male” con la propria battuta. Uno spettatore francese, ma che tifava per il nostro Filippo, seduto accanto a me in tribuna, esordisce sconsolato commenta sconsolato : “Ah, il a lâché son jeu !” (Il suo gioco sta perdendo in efficacia). E, in effetti, ora Filippo appare più scarico e meno lucido rispetto ai primi due set.
Dopo un’ 1 ora e 56 minuti, Sam Querrey alla fine si aggiudica questo primo turno a Porte d’Auteil con lo score di 7-6 (3) 6-4 6-3 e affronterà Dilitri Tursunov.
In conferenza stampa, Filippo ha espresso un po’ di rammarico per l’impossibilità, in alcuni momenti, di concretizzare le occasioni che avrebbero potuto fare la differenza : “Mi dispiace perché ho giocato bene e se perdo a volte non vuol dire che il mio avversario giochi tanto meglio di me. Però se mette a segno ace o servizi vincenti, c’è poco da fare. Su 10 palle break, infatti sono riuscito a giocarne una sola. Io gliene ho concesse 8 e lui mi ha fatto 3 break. Purtroppo è così, mi dispiace perché sto giocando bene, mi alleno bene e mi sento bene”.
A. Tomljanovic b. F. Schiavone 6-3 6-3 (Da Parigi, Davide Zirone)
Inattesa la sconfitta di Francesca Schiavone contro la croata Ajla Tomljanovic, 71 del mondo, con un doppio 6-3 in 1 ora e 24 minuti di gioco.
La partita inizia subito forte, con la giovane avversaria – classe 93 – che gioca a viso aperto. E’ così che i break e contro break si succedono per alcuni minuti, fino al 4-3, quando la Tomljanovic tiene il servizio pe rla seconda volta dell’incontro e sale 5-3. Ma Francesca è molto nervose finisce per concedere un’altro break che le costa il primo set. Nella prima frazione di gioco l’italiana ha tenuto il servizio solo nel primo game.
Nel secondo set non cambia la sinfonia, le giocatrici tengono il servizio fino al 2-1, quando la croata strappa la battuta ai vantaggi, salvo riperderla poco dopo. Sul 3-2 l’italiana chiede l’intervento del fisioterapista apparentemente per un problema al collo. Poco dopo, si trova 0-40 sul proprio servizio, ma la giovane Tomljanovic è solida e con grandi risposte di dritto e rovescio sale 4-2. Francesca ottiene una palla break sul 5-2 ma non la converte, ed è la croata a vincere un paio di scambi da fondocampo. Il nastro l’aiuta ad ottenere la prima palla match, ma lo stesso blocca il dritto della croata che non trasforma il punto. Poco dopo, in battuta, chiude il secondo set 6-3 ed ora aspetta la vincente del match Vesnina-McHale.
La sensazione è che questa ragazza abbia un grande talento, la dedizione e l’impegno in allenamento fanno il resto. Certo deve ancora migliorare sotto molti punti di vista, ma le basi sono buone e sono proprio questi i match che aiutano a crescere.
“Ho fatto fatica”, con queste parole si può riassumere la conferenza stampa di Francesca Schiavone. “Sono partita aggressiva, per non farle prendere il sopravvento, ma appena la mia percentuale al servizio è scesa, non ho più saputo reagire alla sua spinta, sia al servizio che in risposta”. Quest’oggi è venuta a mancare la sua esplosività. “Da quel momento in poi lei ha preso fiducia ed ha giocato bene, io non più aperto gli angoli per cercare di tenerla lontana… è come se non riuscissi a lasciare andare i miei colpi!”