TENNIS ROLAND GARROS ATP, incontro di secondo turno: N.Djokovic b. J. Chardy 6-1, 6-4, 6-2.
L’intervista del dopo partita a Jeremy Chardy.
Traduzione di Yelena Apebe
Nove sconfitte su nove, nonostante sapessi cosa aspettarti. Non sei riuscito a trovare un modo per affrontarlo?
Beh, è stato semplicemente più forte di me, più grande sotto tutti gli aspetti. È difficile. Sei sempre sotto pressione contro di lui. Sa e riesce a fare tutto. È stata dura, ma voglio congratularmi con lui. Ora devo prepararmi per la prossima volta in modo tale che forse nel prossimo match riuscirò a dominarlo un po’ di più ed essere più forte.
Hai servito bene, ma Novak risponde molto bene. Questo rappresenta un problema per il tuo gioco? Dove ti sei “incartato”?
Beh, questo cambia del tutto il mio gioco. Quando riesco a servire e a riposizionarmi sul campo va bene, ma quando mi risponde sul rovescio non riesco ad attaccare. Ci sono molte caratteristiche del mio gioco, solitamente automatiche, che invece perdo quando gioco contro di lui. E dalla linea di fondo riesce a giocare ovunque si trovi. Se mi muovo,lui farà di conseguenza. Se sto fermo, mi attaccherà sul rovescio. È incredibile perché riesce a controllare il mio gioco. È difficilissimo.
Hai detto che avresti cercato di trovare nuove soluzioni contro di lui. Qual era il tuo piano di gioco quando sei sceso in campo?
Beh, è molto difficile provare nuove soluzioni contro di lui. Non ho mai avuto il controllo del gioco. Non sono mai stato in grado di dominare il gioco, perciò non è stato facile. Quando poi volevo tentare qualcosa, commettevo errori e lui era più veloce di me. Volevo giocargli di più sul dritto. Ma non era facile. Novak gioca benissimo. Ho giocato contro di lui così tante volte. Oggi lo sentivo solido e forte in tutti i suoi colpi. Non c’era niente che potessi fare.
Pensi di avere un gioco che avvantaggia il suo?
Beh, non sono l’unico a cui accade. Più gioco contro di lui, più conosce il mio modo di giocare. Di sicuro cerca di giocare dove sa che può mettermi in difficoltà. Dall’inizio del match è stato lui a controllare l’incontro. A quel punto per me è stato difficile ritrovare la fiducia e fare qualcosa per ostacolarlo.
Il fatto che stavi giocando sul Centrale ha contribuito a metterti ancor più sotto pressione?
Beh, sicuramente. Mi sentivo bene in campo a parte quando il match è iniziato. A parte questo stavo bene. Il fatto è che oggi in campo è stato lui il migliore.
Recentemente hai giocato molto meglio. Hai disputato un buon torneo a Roma. Sei scoraggiato? Stai pensando a quello che ti aspetta in futuro?
Non sono scoraggiato. Sono molto felice del mio livello di gioco. Tuttavia, a volte è difficile ammettere la sconfitta. Quando sei un giocatore, è difficile, ma devi ammettere che l’avversario è stato più forte. E per il momento Nole è il miglior tennista del circuito. Questo mi sprona a voler lavorare di più e a migliorare il mio gioco, così la prossima volta potrò essere più forte.
Credi che vincerà il torneo?
Vincere il torneo? Non si può dire. Ci sono altri tennisti che giocano bene quanto lui. Prima del torneo ho detto che era il mio favorito. Ma adesso che mi ha battuto dirò il contrario.
Ora quali sono i tuoi programmi? Giocherai immediatamente sull’erba?
Ho ancora i match di doppio da giocare perché ieri abbiamo vinto. Dopodiché sicuramente. Andrò al Queen’s Club Championships e a Wimbledon.
Pensiamo che tu ti senta meglio rispetto a quando l’anno scorso hai affrontato Tsonga.
Beh, certamente. Sento che sto giocando meglio dell’anno scorso. Sul campo mi sentivo bene. Il difficile è stato trovare soluzioni. È frustrante essere in campo, sentirsi sotto pressione durante tutto il match e non riuscire a trovare soluzioni. Dopo un po’ è scoraggiante. Forse non sono abituato a sentirmi così quando.