TENNIS ROLAND GARROS – Demolito il francese Chardy, vincono Federer, Tsonga, Berdych, Raonic e Gulbis. Fuori Dolgolopov.
R. Federer b. D. Schwartzman 6-3 6-4 6-4 (da Parigi, Alberto Giorni)
Nessun problema per Roger Federer, che tra gli applausi scroscianti del pubblico del Suzanne Lenglen regola 6-3, 6-4, 6-4 il ventunenne argentino Diego Sebastian Schwartzman, numero 109 del ranking e proveniente dalle qualificazioni. Match di routine per lo svizzero, utile per trovare la forma in vista dei prossimi turni: ora se la vedrà con il russo Dmitry Tursunov. Intanto Federer firma un altro record: è il primo della storia a raggiungere le 60 vittorie in ciascuno dei quattro Slam: Australian Open 73, Roland Garros 60, Wimbledon 67, Us Open 67.
Quando inizia il match, gli spettatori del Lenglen sono ancora sotto choc per la clamorosa sconfitta di Serena Williams, ma non esitano a sostenere Federer sin dai primi scambi: “Alé Rodgeur”, è l’incitamento più gettonato soprattutto da parte dei bambini.
Fascia rossa in testa, il fuoriclasse di Basilea parte contratto e perde il servizio, ma lo riconquista subito, grazie anche a un doppio fallo dell’argentino. Intanto le sue gemelline in tribuna seguono distrattamente il match, preferendo gustarsi un lecca-lecca vicino a nonno Robert.
Schwartzman, appena può, si gira per colpire con il dritto e il pubblico cerca di incoraggiarlo, applaudendo alcune sue buone giocate come un perfetto pallonetto. Ma ben presto emerge la differenza di qualità e Roger prende il largo: un errore di rovescio dell’argentino gli consegna il 6-3.
Il cielo sopra il Lenglen è grigio e scende qualche goccia di pioggia: si aprono alcuni ombrelli, ma fortunatamente il gioco può proseguire. Schwartzman nel secondo set fa quello che può, tiene diligentemente il servizio fino al 4-4, però nel nono game deve arrendersi. Federer ha una prima palla break, ma mette il rovescio in rete sottolineandolo con un potente “Nein!”. Subito dopo Roger passa all’inglese, esplode un “Come on!” su un bel dritto vincente e alla fine strappa il servizio all’avversario, sigillando il 6-4 al game successivo.
Federer si concede qualche perla a inizio di terzo parziale, come una millimetrica palla corta e un estemporaneo chip and charge che sorprende l’avversario. Il break arriva nel terzo game e a Roger basta tenere i propri servizi per staccare il pass per il terzo turno.
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N. Djokovic b. J. Chardy 61 64 62 (Da Parigi, Roberto Salerno)
Continua a lanciare messaggi devastanti alla concorrenza Novak Djokovic, che anche oggi ha mostrato una concentrazione a tratti feroce, come nel primo punto del terzo game quando ha risposto letteralmente tra i piedi ad una prima vincente di Chardy. Il quale ha veramente fatto quello che poteva, perfino evitando di avvilirsi quando, nonostante la buona prestazione, si trovava in un’ora sotto per 61 64 e col break in avvio di terzo set. Bravissimo a recuperarlo il francese ha dovuto ugualmente subire il ritorno di un serbo davvero pauroso, che evidentemente si sente tanto bene da cacciare un urlo, con molta grazia bisogna dire, quando sul 1 pari metteva in rete un rovescio sullo 0-30. All’urlo faceva eco uno spettatore suscitando l’ilarità del resto dello stadio e strappando un sorriso agli stessi protagonisti. Il game naturalmente finiva tra le mani di Djokovic come saranno vinti senza particolari problemi i successivi tre, in cui – finalmente – il povero Chardy si arrendeva allo strapotere del serbo.
Come si capisce da queste scarne note, partita davvero impressionante, perché Chardy non è l’ultimo arrivato e non ha neanche giocato male. Ma se Djokovic rimane questo forse neanche il fantasma del Federer formato 2011 può fargli paura.
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J.W. Tsonga b. J. Melzer 62 63 64 (Da Parigi, Roberto Salerno)
A volte il buon Joe sembra il cielo di Lombardia secondo Manzoni: com’è bello quando è bello. Libero da preoccupazioni di sorta, evidentemente a suo agio con l’austriaco che ha battuto 3 volte su 3 smarrendo solo un set nel loro primo incontro, il francese ha mostrato tutto il suo repertorio deliziando pubblico e tifosi indistantemente. Sia di potenza, con ace e dritti devastanti, che di tocco, con un gioco a rete davvero molto elegante, Jo ha fatto quello che ha voluto dell’avversario che avrebbe anche potuto subire un parziale persino più severo. Solo che è un tenerone il transalpino, che dopo ver mancato la palla del 5 a 0 si è persino fatto recuperare sul 43. Ma a quel punto ha di nuovo ingranato la questa e l’ultima emozione è stata solo sul match point, quando Tsonga si è un po’ infastidito per una chiamata sul proprio servizio. Poco male, nello scambio successivo ci ha pensato Melzer a mettere un dritto in corridoio.
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R. Stepanek b. M. Youzhny 60 63 36 64
La sfida tra trentenni se l’aggiudica 6-0 6-3 3-6 6-4 il più anziano Stepanek – 35 anni – sul russo Mikhail Youznhy, quattro anni più giovane. Il ceco ha iniziato bene infliggendo di prepotenza un bagel al suo avversario, traballante con il dritto. Ha ottenuto due break anche in avvio di secondo set, intervallati dalla momentanea risposta del russo (2-1), tenendosi stretto il vantaggio accumulato con un terzo break valevole il 6-3. Si prende un set di pausa Stepanek, che cede 6-3 il terzo, prima di mettere la parola fine sull’incontro in un set in cui la differenza la fa la resa sulla seconda di servizio (10/17 per Stepanek, 3/9 per Youzhny).
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E. Gulbis b. F. Bagnis 62 75 60
Al terzo turno Stepanek troverà Ernests Gulbis, che ha divorato quel che restava di Facundo Bagnis. L’argentino, protagonista nel day 2 della vittoria 18-16 al quinto su Julien Benneteau – eguagliato il maggior numero di game per set mai disputati al Roland Garros – in cui è rimasto in campo quattro ore e ventisei minuti, ha resistito per due set (6-2, 7-5) prima di crollare nel terzo ed ultimo parziale chiuso con un bagel dal lettone.
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G. Simon b. A. Gonzalez 64 60 62
Raonic permettendo, Gilles Simon potrebbe trovarsi ad incrociare Novak Djokovic. Dopo aver ceduto cinque game all’esordio ad Ante Pavic, ne ha lasciati sei al colombiano Alejandro Gonzalez battuto 6-4 6-0 6-2. Insolitamente aggressivo, Simon ha chiuso con uno score positivo di 57-24 negli scambi pari o superiori ai quattro colpi. Il francese attende ora il vincente del match tra Milos Raonic e Jiry Vesely. Gonzalez può invece consolarsi con la prima vittoria Slam fatta registrate nel turno precedente contro Michael Russell.
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R. Bautista Agut b. B. Paire 64 76(4) 62
Per la prima volta in carriera Roberto Bautista Agut approda al terzo turno al Roland Garros, grazie al successo 6-4 7-6(4) 6-2 su Benoit Paire. Sul francese possono aver influito i problemi al ginocchio sinistro che ne hanno messo in dubbio la partecipazione fino all’ultimo. Bautista ha saputo tenere a bada il talento di Paire, mantenendo anche intatta la sua striscia consecutiva ai danni del francese che adesso racconta di quattro vittorie in altrettanti match, tre giocati quest’anno (Auckland, Australian Open, Roland Garros). Al terzo turno si prospetta un interessante incrocio contro il numero 6 al mondo, Thomas Berdych.
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M. Granollers b. A. Dolgopolov 16 36 63 60 62
Le energie risparmiate nel primo turno per il ritiro anticipato di Ivan Dodig, arrivato sul 2-2 del primo set, Marcel Granollers le ha investite nel match vinto oggi al quinto, 1-6 3-6 6-3 6-0 6-2, su Alexander Dolgopolov. Lo spagnolo con pazienza ed esperienza è rimasto attaccato al match nonostante una partenza ad handicap, rimontando uno svantaggio di due set nei confronti del più talentuoso ucraino crollato alla distanza. Il suo prossimo avversario sarà Martin Klizan, che lunedì aveva estromesso dal torneo un malconcio Nishikori e che ha superato in 5 set l’olandese Haase.
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T. Berdych b. A. Nedovyesov 67(4) 64 75 63
Vittoria più complicata del previsto per la testa di serie numero 6 del torneo, il ceco Thomas Berdych, che ha dovuto cedere un set all’ucraino Nedovyesov, in una partita decisamente dominata dai servizi. Nel primo set neanche una misera palla break e conclusione sorprendente favorevole al numero 101 della classifica ATP. In avvio di secondo set Berdych riesce finalmente a brekkare l’avversario, si salva da due palle break e chiude alla prima occasione. La partita non cambia nel terzo, Berdych non concede niente e nell’unica occasione del set fa pesare la sua maggiore esperienza. Scontato il lieve calo di Nedovyesov al quarto al servizio anche se almeno si prende la soddisfazione di togliere la battuta per l’unica volta al ceco. La strada verso Federer sembra spianata.
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M. Raonic b. J. Vesely 76(4) 64 61
Sembra sempre più solido il pupillo di Ljubicic che ha liquidato la pratica Vesely come avrebbe fatto un consumato veterano. Ha sofferto quando doveva, nel primo set, e poi ha assistito al progressivo scioglimento della givoane promessa ceca. Veselj, che comunque uno di cui sentiremo parlare, ha fallito le sue occasioni nel primo set, quando ha avuto ben 5 palle break, trasformandone una sola. Perse quelle, il ventenne di Pribran ha resistito per quanto ha potuto anche nel secondo, ma la differenza l’ha fatta la capacità di giocar bene i punti decisivi da parte del canadese. Terzo set senza storia, adesso per Milos un impegno che sembra essere un po’ piuù complicato, quello contro il francese Simon.