TENNIS PERSONAGGI – Che Ernests Gulbis sia il personaggio del momento non è assolutamente in dubbio. Il lettone dopo anni di alti e bassi sta facendo sul serio e si sta segnalando oltre che per l’ottimo tennis anche per dichiarazioni fuori dall’ordinario. Anche una conferenza stampa di Gulbis è briosa. Riportiamo quindi un articolo del 2013 che colleziona nel sue 30 perle, ovvero le dichiarazioni più bizzarre del campione.
Sulle sue motivazioni per raggiungere il successo nel 2013
“Mi stavo proprio incazzando a vedere chi era nella top 100. Ci sono dei ragazzi che non so nemmeno chi siano. Alcuni ragazzi, mi dispiace – con rispetto – non sanno neanche giocare. Non so come siano arrivati nella top 100. Penso di essere molto meglio di loro. È una motivazione (sufficiente)”.
Sul perché pensa che avrà un buon 2013
“Ho smesso di fare molte cose nella mia vita. Per esempio, fumare, bere e fare tardi”.
Sul cosa gli piaccia di Rotterdam
“Mi piace che la marijuana qui sia legale. Sono a favore. Sfortunatamente i tennisti non possono fumarla, ma mi piace questo modo di pensare”.
Sull’aver sconfitto Tomas Berdych a Wimbledon nel 2012
“Sono molto contento di non essermi perso via alla fine come solito. Sono molto conosciuto per la mia forza mentale. Chiedete in giro e guardate i miei match precedenti”.
Sulla notizia che viaggia su un jet privato nei tornei
“Sì. E ho anche un elicottero, un sottomarino e una navicella spaziale”.
Sulla sua sconfitta nel torneo di Los Angeles nel 2010 contro Alejandro Falla
“Non ha funzionato niente oggi. Correvo come un terraiolo spagnolo che sta sulla riga di fondo e rimanda indietro al palla. Tennis femminile”.
Sull’aver subito un warning da Fergus Murphy per aver continuato a lanciare la racchetta nella sconfitta contro Falla
“Questo giudice di sedia – il suo unico scopo nella vita è dare warning. È come un poliziotto; quando vedono una macchina la fermano e si divertono a darti la multa. In Lettonia, mi fermo dove non posso fermarmi e loro sorridono mentre mi danno la multa. Lo stesso con questo tipo”.
Dopo aver sconfitto Roger Federer a Roma, su come ha reagito dopo aver fallito il servizio per il match
“C’è un’espressione in inglese ma comprende delle parolacce. Non la dirò….me la sono fatta nei calzoni”.
Su come ha sconfitto Federer
“Penso di averlo sconfitto perché stamattina ho mangiato uova strapazzate”.
Su come ha trovato energie per vincere la partita successiva alla vittoria su Federer
“Ho trovato energia perché mi piace così tanto fare queste interviste, perché realizzo il mio sogno di bambino di essere un pilota, mi sento un pilota ora”.
Sull’aver sbagliato uno smash cruciale sul set point contro Federer
“Smash fantastico. L’ho già detto nell’intervista pilota, se avessi sbagliato lo smash, se avessi perso il set, avrei lasciato il tennis. È troppo per i miei nervi. Non posso reggere più”.
Sul giocare la semifinale di Roma sulla terra contro Rafael Nadal
“Se gioca bene, lo lascerò andare. Cosa posso fare? Se gioca bene, mi batte. Non c’è altro”.
Sul confronto tra i suoi match a Roma contro Federer e Nadal.
“Non mi piace perdere. Mi piace vincere. Non mi piace perdere bei match. Voglio vincere quelli brutti”.
Sui campi di Madrid 2010
“Sono venuto qui presto; mi sono abituato ai campi perché non sono molto piani. Sono un po’ come giocare in montagna”.
Sulla mentalità di Nadal
“Lui pensa a come uccidere il suo avversario. Ha una mentalità diversa. La mia è più vicina a quella di Marat Safin”.
Su Fabrice Santoro
“È un giocatore disgustoso. Anche se fuori dal campo è un tipo fantastico”.
Sul colpire molto forte da fondo
“Non so, non mi alleno molto. Non mi sono mai allenato molto. Cosa posso farci? Non corro tanto, sono alto. Non posso muovere le mie gambe, ecco perché cerco di colpire forte così non devo muovermi”.
Su cosa ha fatto durante l’interruzione per la pioggia nella finale di Delray Beach del 2010
“Ho segnato 18 tiri liberi di fila. Durante l’interruzione. 18 tiri liberi. Di solito ne faccio 200”.
Su come ha risposto al servizio di Ivo Karlovic nella finale del 2010 di Delray Beach
“Penso che fosse un po’ spaventato di servire contro di me perché l’altezza non conta perché l’ho stoppato giocando a basket. Non pensava che potessi. Pensava che avessi fatto fallo ma va bene”.
Quando gli è stato chiesto degli allenamenti durante il torneo di Delray Beach nel 2010
“Non mi piace allenarmi. Lo odio proprio”.
Sull’inizio lento della stagione 2009
“Stavo giocando come un tennista spagnolo – due metri fuori dalla linea di fondo a fare niente”.
Su un lancio di racchetta incredibilmente alto al torneo di Auckland nel 2009
“Posso lanciarla anche più in alto. Avevo paura di lanciarla da qualche parte oltre. Una volta l’ho lanciata oltre la recinzione e mi hanno dato 2000$ di multa. Non voglio pagarla più. Così cerco di tenermi entro i limiti del campo”.
Sul rompere le racchette
“Ne rompo circa 60, 70 all’anno. Mi dispiace dopo andare nella fabbrica dove le costruiscono e vedo tutto il lavoro che fanno a mano. Fanno tutto per i tennisti; pensano davvero ai bisogni dei giocatori, e poi un idiota come me arriva e le rompe. Penso di averne rotte 64. Per farlo devi metterci dello sforzo. Sui campi in cemento, dove è più difficile romperle, con un tentativo l’ho rotta in 5 punti diversi. Sono emotivo. Anche se a volte non lo faccio perché mi dà fastidio. È un’abitudine stupida”.
Sulla sua propensione alla palla corta al torneo di Auckland 2009
“Sì perché non riuscivo a fare nient’altro. Non ho una volleè. Solo una per fortuna. Altrimenti solo palle corte”.
Sull’aver trascorso una notte in prigione a Stoccolma per incitamento della prostituzione.
“È stato divertente, molto divertente. Ma non tornerò più in Svezia. Se esci e incontri delle ragazze, ti mettono subito in galera, non è normale. Ma è stato divertente, penso che tutti debbano andare almeno una volta in prigione”.
Sul perché la sala stampa era vuota dopo la sua sconfitta contro Andy Roddick agli US Open del 2008
“Nessuno verrà, fidatevi. A nessuno interessano i perdenti”.
Quando James LaRosa gli ha chiesto se poteva chiamarlo ‘Ernie’
“Mi chiami signor Gulbis. Io la chiamerò signor LaRosa”.
Su cosa faccia con i suoi capelli
“Penso siano tutti prodotti per le ragazze. Le creme per il corpo, i trucchi sono solo per le ragazze. I ragazzi dovrebbero essere al naturale. Devi ovviamente prenderti cura di te stesso, devi lavarti, così non puzzi. Il resto è naturale. Il sig. Gulbis si fa la doccia e non si pettina mai”.
Su come sarebbe una notte fuori con lui
“Cosa fa la gente quando esce? Si ubriacano. Andare fuori e non bere, non lo capisco. Se vai in un nightclub cosa c’è da apprezzare? Niente. La musica è troppo alta, tutti sono sudati, tutti ballano, è buio, tutti spingono, tutti sono ubriachi. E se c’è una persona sobria nel locale, non ti diverti. Se sei nel mood giusto, bevi un paio di drinks, ti puoi divertire e trarne qualcosa di positivo. Ma non mi piace. Preferisco stare in compagnia dei miei amici e invitare le ragazze”.
Sul bere
“Se inizio a bere, bevo fino all’alba. Non posso andare in un club e bere solo 4 birre. Se vado fuori, vado fuori tutta la notte”.