TENNIS AREA TEST – Una recensione speciale quella della Babolat Pure Drive GT Play. La tecnologia implementata dalla casa francese consente la rilevazione di alcuni parametri di gioco. Ci dice quanti diritti abbiamo colpito e in che parte del piatto corde li abbiamo impattati. E quanti top spin e back spin abbiamo giocato; evoluzione del nostro tennis nel tempo, interazione social e altro ancora. Ecco la recensione della racchetta più calda dell’anno.
Ho provato la famigerata Babolat Play, la novità tecnologicamente più interessante dell’anno. Si tratta di una Pure Drive GT con sprazzi di arancione sul telaio a caratterizzare la linea di prodotti “Connected”. Per ora c’è solo questo ma la Babolat conta di estendere la tecnologia a tutto il parco racchette nei prossimi anni. La racchetta è identica a una Pure Drive Gt come sensazioni di gioco. La tecnologia che connettendo la racchetta via bluetooth al nostro smarthpone (o via cavo al nostro PC/MAC) è situata nel manico, pesa 20 grammi e sostituisce praticamente i 20 grammi di niente che erano dentro il manico. La recensione quindi verte sul rilevamento dati effettuato con la racchetta.
Le cose che sembrano più interessanti sono le zone d’impatto, lo sweet spot, che troviamo suddiviso in 5 parti: quella centrale, quella verso l’alto della racchetta (che va bene), le due laterali e quella verso il manico. Il secondo riguarda le rotazioni: finalmente saprò quante volte sono costretto a difendermi in back e se il top può davvero far male. Già, perché a determinarlo è un giroscopio che rileva quando il braccio colpisce un diritto e poi sale su verso l’alto. Un po’ alla Nadal, per intenderci. Si tenga presente però che la gran parte dei giocatori per imprimere topspin alla palla esegue il colpo con il finale windshield wiper, ovvero con la leva del gomito che spedisce l’avambraccio verso il basso, proprio come il percorso di un tergicristallo.
Altra cosa: quando un colpo viene considerato giocato in top spin dalla nuova Babolat? Un colpo con finale windshield wiper è sicuramente un top spin esasperato, ma anche un colpo col finale alto può avere top spin (non necessariamente con finale alla Rafael Nadal). Quindi, anche giudicando dai miei numeri, che di piatto colpisco solo quando vado a conclusione del punto imprimendo col polso una leggera chiusa con rotazione, posso affermare che un colpo con un accenno di top spin viene di fatto considerato un colpo piatto.
Se siete curiosi di sapere come il sistema Play rivela le rotazioni ve lo spiego subito. La casa francese ha preso alcuni dei loro testimonial di punta come Nadal, Fognini e Tsonga e ai loro dati hanno assegnato uno score pari a 100. Il sensore quindi fatta 100 la base dei professionisti parametra su questa i vostri dati. Diritto con valore 90%? Siete al 90% del diritto di questi campioni su citati. Mah.
Ricordiamo che la la Federazione internazionale ha scritto un articolo (il numero 31) proprio per consentire l’utilizzo della Babolat Play durante le gare, consentendo quindi l’uso di innesti tecnologici nelle racchette.