TENNIS – Finisce il sogno di Sara Errani, letteralmente travolta dalla tedesca. Finisce 62 62 in poco più di un’ora con la Petkovic che conquista la prima semifinale in un Major. Stesso punteggio nell’altro quarto a favore della Halep contro Kuznetsova.
(28) A. Petkovic b (10) S. Errani 62 62 ( da Parigi, Antonio Garofalo)
Non c’è stata partita purtroppo sullo Chatrier, Andrea Petkovic dopo tanti infortuni conquista la prima semifinale in carriera ai danni di una Sara Errani mai in partita. Troppo gravi le lacune di Sara al servizio per fronteggiare la maggiore potenza dell’avversaria che ha disposto a piacimento dell’azzurra.
Bisogna aspettare circa tre ore prima che Giove Pluvio conceda una tregua e inizialmente sembra che l’attesa abbia logorato più la tedesca che si presenta in campo assai contratta nel suo orrendo completino con gonnellino verde abbinato ad una maglietta bianco-arancio.
Sara sembra ispirata, strappa il servizio di apertura alla Petkovic con uno splendido passante lungolinea di rovescio e si porta rapidamente sul 2-0.
Siamo seduti a bordo campo molto vicini all’angolo di Sara con Barazzutti, Lozano, la Vinci ed il suo allenatore Cinà. ” Vai Saretta” urla il capitano di tante vittorie in Federation Cup.
E invece l’illusione dura pochissimo, la Errani si ostina a servire sul rovescio della tedesca, oggi praticamente ingiocabile dal lato sinistro, non riesce a mettere in azione il suo top-spin complice forse la pesantezza del campo.
La tedesca si riporta agevolmente sul 2-2 approfittando di una seconda a 104 km/h dell’azzurra e ritorna la pioggia, stavolta con la cattiva compagnia di un fastidiosissimo vento.
Il set scivola rapidamente via alla Errani che concede altri due break e quattro giochi di fila: dal 2-0 un parziale di ventiquattro punti a sei inchioda l’azzurra incapace di variare il gioco e soprattutto di giocare un servizio che non sia facilmente attaccabile dalla Petkovic. Che invece in risposta si posiziona ben dentro il campo e soprattutto col rovescio impallina l’azzurra.
Dopo ventisette minuti il primo set è già nella cassaforte teutonica con un netto 62 e la Errani esce dal campo per cercare di schiarirsi le idee.
Ad inizio secondo set l’azzurra si procura due palle break e dal suo box partono il “Brava Chichi!” della compagnia di doppio Roberta Vinci e il ” Forza Saretta!” di Barazzutti. Con un diritto vincente Sara ottiene il break e sullo Chatrier spunta all’improvviso il sole.
Ma la luce si rispegne subito per la romagnola, che resiste fino al 2-2 ( 4 break nei primi 4 giochi) ma poi si arena. Lozano è il più silenzioso nel suo box, Cinà la incita ” Carica! Carica!” forse suggerendo di cercare di più il top-spin per allontanare la tedesca dalla linea di fondocampo.
Il break arriva nel sesto gioco con l’ennesima risposta di rovescio della Petkovic, Sara ha due palle break per riportarsi sotto, ma con un errore di rovescio ed una risposta non controllata scivola sul 2-5.
Barazzutti cerca di spronare Sara invitandola a tirare fuori “Tutto quello che hai! Tutto quello che hai!” ma evidentemente la Errani non ha più nulla da dare. Il primo match point è quello buono e la Petkovic riporta la bandiera tedesca in semifinale a Parigi 15 anni dopo la Graf.
Sara subito dopo il match ha dichiarato in conferenza stampa di non essere proprio scesa in campo. ” Non avevo energie fisiche e mentali, non c’ero, già prima del match non sentivo la solita tensione”. A suo dire il problema è soprattutto fisico. “ A Roma ho giocato due partite al giorno e mi sono fatta male, ero già stanca nei giorni scorsi ma con la forza nervosa sono andata avanti. Con la Jankovic già ero morta”.
Ciò nonostante, non pare avere voglia di rivedere i suoi programmi che la vedono impegnata anche in doppio: ” E’ stancante ma il doppio mi ha dato tante soddisfazioni e per ora non ho intenzione di cambiare. più avanti chissà. Ma comunque avrei firmato prima del torneo per arrivare ai quarti”.
La Errani in tutto il match ha tenuto solo il primo game di battuta e poi ne ha persi ben sette di fila. Sulla sua seconda ha fatto solo due punti su dodici, un misero 17%: con questi numeri era impossibile fare partita. Ma la sensazione è che oggi la Petkovic era troppo più forte: ben ventisei vincenti sono lì a testimoniarlo.
(4) S.Halep d. (27) S.Kuznetsova 6-2 6-2 [Danilo Princiotto]
Stesso punteggio, stessa storia del primo quarto di finale: Simona Halep controlla il gioco in lungo e in largo, scaraventa la sua avversaria da un angolo all’altro del campo e ottiene il pass per la sua prima semifinale Slam in carriera. Una partita giocata in maniera pressoché perfetta da parte della rumena, numero 4 del mondo , che ha spinto in maniera costante dal primo all’ultimo punto, con la Kuznetsova costretta a giocare in difesa, spesso col taglio indietro e mai in maniera incisiva.
Pronti via e Simona strappa il servizio in apertura all’avversaria, anche se l’andamento dei primi punti fa pensare ad una partita più equilibrata con Svetlana che prova ad entrare nello scambio utilizzando, in un paio di occasioni, anche il contropiede. Il servizio della Halep però funziona a dovere e, dopo aver annullato una palla break, va sul 2 a 0. Qualche minuto più tardi però, la russa agguanta la sua avversaria agendo soprattutto col dritto.
E’ sul 2-2 che la partita ha un crocevia fondamentale, a favore della Halep, per la precisione, che, con una consistenza impressionante al servizio sale sul 4-2 e la Kuznetsova smette di giocare: 6-2 in 33 minuti, con una Halep versione 2014.
Il secondo parziale prosegue sulla falsa riga del primo anche se il game di apertura se lo aggiudica la russa, complici alcuni errori evitabili di dritto da parte della rumena. Il momento di equilibrio prosegue anche nel gioco successivo con la Halep che salva una palla break e dopo 3 vantaggi, porta a casa il servizio. E come nel secondo set, anche qui può individuarsi una chiave di volta del set, ascrivibile proprio alla palla break annullata ottimamente dalla numero 4 del mondo. In men che non si dica la suddetta sale 4-1 e poco dopo 5-2, tremando solo al momento di servire per il match (3 doppi falli commessi). Poco male per lei che chiude con un servizio vincente e alza le braccia al cielo: se il gioco continua ad assisterla, la coppa di Francia non è così lontana.