TENNIS – Robin Soderling, ex n.4 al Mondo torna a parlare a Sport Illustrated. Non vuole sentir parlare di ritiro e tra un progetto e l’altro, anche se lentamente, ha ripreso in mano la racchetta da tennis.
Torna ad affacciarsi nel mondo del tennis Robin Soderling. Il campione svedese unico essere umano a battere Rafael Nadal al Roland Garros, proprio durante il torneo parigino, è tornato a parlare intervistato da Jon Weirthem per Sport Illustrated.
La notizia è sicuramente il “non mi sono ritirato” che più volte si legge nelle parole di questa lunga chiacchierata. “Il mio sogno è di tornare e fare un tentativo e speriamo che un giorno sarò in campo di nuovo”, dice Robin con forse fin troppo ottimismo. Uscito dalle scene a fine 2011, precisamente post Us Open a causa della mononucleosi, da allora mai nessuno più l’ha visto in calzoncini e maglietta ma soprattutto con in mano una racchetta da tennis con la quale soprattutto nei giorni di grazia facevi i buchi nel terreno. Gran bombardiere, il suo gioco potente da fondo campo in carriera gli ha regalato 10 titoli ATP (anche il 1000 di Parigi – Bercy) e la posizione n.4 in classifica. Una carriera esplosa quasi improvvisamente quella di un personaggio amato e odiato, il suo atteggiamento in campo non è stato mai banale, fuori dalle righe e dagli schemi ma comunque gran giocatore.
La racchetta adesso sta iniziando ad usarla di nuovo, soprattutto al club con gli amici e rigorosamente indoor. Piano senza forzare altrimenti lui passerebbe l’intero giorno a recuperare, ma una notizia buona c’è: sono cessati i sintomi influenzali post allenamenti. “E’ davvero un giorno alla volta”, dice a Weirthem con l’orgoglio di chi sa che forse non ce la farà ma che sta facendo di tutto per provarci, nonostante gli anni intanto passino. “Ho giocato a tennis, ed è stata una parte importante della mia vita, da quando avevo 4, quindi è stato difficile stare senza. Guardo Tommy Haas, che è nella top 20 e ha 36 anni, e mi fa sentire fiducioso. Sai qual è uno dei motivi per il quale voglio tornare? Voglio smettere alle mie condizioni. Voglio dire basta quando mi sento soddisfatto. Ora, non sono soddisfatto”.
Intanto non sta mai fermo e il tennis è sempre nei suoi pensieri. È direttore del 250 di Stoccolma ed in più c’è una nuova avventura appena iniziata, costruire la sua pallina da tennis. Il motivo per il quale vuole farlo è molto chiaro: “Qualcuno ha chiesto, ‘Qual è la pallina migliore?’ Non riuscivo a trovare una risposta, così ho cercato di sviluppare la mia pallina, come un progetto per divertirmi, niente di grave”. Il progetto è ben avviato e magari a breve la troveremo in tutti i negozi specializzati.