TENNIS – Terza vittoria su tre incontri contro le top-10 per Camila Giorgi, che batte 7-5 al terzo set la rientrante Azarenka. Avanti Pennetta, fuori Errani, Vinci e Schiavone, sconfitte in due set. All’interno l’audio della conferenza stampa di Camila Giorgi.
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Giorgi: “Sto lavorando molto sul servizio”
Ascolta Giorgi in inglese:
C. Giorgi b. [WC] [4] V. Azarenka 4-6 6-3 7-5
Cinque vittorie e due sconfitte contro le top-10, tre su tre nel 2014. Sono numeri che non possono essere ignorati quando si parla della straordinaria classe di Camila Giorgi. Oggi la maceratese ha aggiunto un’altra figurina nel personale album delle imprese, quelle a cui ci sta sempre più abituando e che ci si aspetta diventino più regolari. Vero è che Azarenka veniva da tre mesi di riposo forzato ma oggi la bielorussa ha dato tutto quello che aveva. Ed è certamente un buonissimo segno per il futuro.
Dell’attitudine spregiudicata, quasi folle, di Camila Giorgi sull’erba abbiamo già scritto. Oggi è successo di tutto e di più e dalla folle roulette di Eastbourne esce ancora un numero fortunato per Giorgi, nonostante tutti i leciti dubbi che si possano sollevare sulla tattica che decide di adottare sul verde.
Nel primo set è Camila a procurarsi la prima palla break e a sfruttarla subito (4-2). Merito però di un’Azarenka balbettante al servizio, anche perché Camila aggredisce sempre e comunque in risposta a costo di sparare fuori o in rete dei colpi non impossibili. La spregiudicata tattica di Giorgi non funziona benissimo: al di là dei doppi falli, Vika riesce comunque a far partita e, da grande campionessa qual è, la bielorussa si apposta ad aspettare gli errori di Camila, ben sapendo che prima o poi arriveranno. E il controbreak di Azarenka arriva in maniera piuttosto gratuita. La conseguenza di ciò è un ribaltarsi delle gerarchie: Giorgi sbaglia di tutto e di più, Azarenka mette il pilota automatico. Un pilota automatico un po’ arruginito, vero, ma tanto basta per brekkare di nuovo e procurarsi una palla break in apertura di secondo set.
Ma non va mai dimenticata la cocciutaggine di Giorgi: quella che le costa una marea di gratuiti e doppi falli, ma che al tempo stesso viene applicato dalla maceratese senza mai indietreggiare. Camila sale così 5-0 perché Azarenka comincia a faticare, si muove con difficoltà e non riesce ad imporsi di sola grinta. C’è anche un set point per il 6-0 ma la risposta di Camila esce di parecchio. Alla fine chiude solo alla seconda occasione, Giorgi, ma lo fa alla grande grazie anche al punto del match: un tocco delicato a rete dopo un incrociato stretto di Azarenka che pareva definitivo.
Che Giorgi si muova meglio ed abbia più frecce a disposizione pare evidente fin dai primi game, con Azarenka in grande difficoltà negli spostamenti laterali. La bielorussa compensa la scarsa reattività con l’orgoglio e l’indubbia classe ma è Giorgia a prendersi il break che pare chiudere il match. Pare, perché Azarenka non trema sul 5-3 e poi gioca un game di risposta perfetto che non le era ancora riuscito. Sul 5-5 si gioca il game più lungo ed estenuante del match (ventiquattro punti, con Vika che ha sette game point a disposizione): vincenti e non forzati a raffica, occasioni perse e colpi imprevedibili. E allora viene premiata l’aggressività di Camila Giorgi, brava a non scomporsi nei momenti più delicati e fredda nel chiudere un match con l’ennesimo, folgorante, vincente di dritto. Ma per Azarenka è tutt’altro che una bocciatura: su una superficie poco amica ha dato il meglio contro un’avversaria che deve ancora perdere contro una top-20 quest’anno. Forse il circuito ha due motivi in più sorridere.
D. Hantuchova b. R. Vinci 7-5 6-1
Una prestazione così inconsistente al servizio non poteva che finire in una partita rapida e praticamente dominata da Daniela Hantuchova, la quale ha dovuto registrare il servizio per poter dilagare nel secondo set. Parte meglio Roberta Vinci, avanti 4-2 negli head-to-head ma indietro sull’erba (perse a ‘s-Hertogenbosch nel 2009), ma il servizio va a singhiozzo e il 2-0 viene prontamente tamponato. La slovacca soffre sui servizi ad uscire ma quando riesce ad azzeccare la risposta c’è poca storia: Daniela martella costantemente il rovescio di Roberta col dritto lungolinea e lascia poco respiro al gioco della tarantina. Nei primi dieci game, comunque, c’è equilibrio. Anche se ci sono stati sei break, pare che Roberta possa comunque impensierire Hantuchova prendendo la rete con più convinzione e regolarità. Invece sul 5-5 arriva il quarto break di Hantuchova che finalmente riesce a confermare il servizio e a chiudere il set, pur a fatica.
È il turning point del match perché Roberta soffre sempre di più la potenza di Hantuchova mentre la slovacca non esita più di tanto nei propri turni di servizio. Vinci prova a chiamare una seconda volta coach Cinà che però ha poche ricette per migliorare la situazione: “Non stai giocando male ma prenditi qualche rischio in più, lei non sta sbagliando nulla“. E sta sbagliando un po’ troppo Vinci, invece, che dopo aver finalmente tenuto il servizio dopo cinque break consecutivi (4-1), prova ad attaccare a rete con alterne fortune. E così prima sbaglia una complicata stop volley seguendo un buon attacco e poi indovina un grande attacco in controtempo. Ma non serve a nulla: il doppio fallo che vale tre match point ben esemplifica la partita della tarantina, incapace di trovare delle soluzioni per arginare l’avversaria e travolta dallo sconforto a fine match. Dalla settimana prossima servirà un po’ di convinzione in più.
Hantuchova sfiderà al secondo turno Lauren Davis dato che entrambe le Cichi sono state sconfitte. Sara Errani è certamente meno adatta di Vinci al gioco su erba ma l’avversaria non era impossibile. Cionostante – e pur avendo servito ben tre volte per il set – la nostra numero 2 ha ceduto in due set a Lauren Davis. Fuori anche Francesca Schiavone che ha perso in due set da Makarova (7-5 6-3). Non ha tradito la neo-numero 1, Flavia Pennetta, che ha battuto con un doppio 6-3 Hsieh.