TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP – Le sorprese ci piacciono sempre, è inutile negarlo. Quando in un grande appuntamento un atleta meno quotato riesce a farsi strada a dispetto dei pronostici e delle statistiche, costui immediatamente si accaparra le simpatie del pubblico e degli appassionati. Rompere gli equilibri è sempre difficile, ma se possibile lo è ancor di più nel panorama del tennis maschile attuale.
Restringendo il nostro campo di analisi agli ultimi 5 anni, compresi gli Australian Open e il Roland Garros di questa stagione, c’è una statistica poco discutibile e molto chiara: dal 2010 ad oggi, 17 slam su 18 sono stati vinti dai “Fab Four”, e l’unico a riuscire nell’impresa di strappare un titolo al gruppo che da anni domina il tennis maschile è stato Stan Wawrinka, vincitore quest’anno a Melbourne in finale su Nadal.
C’è davvero poco spazio nei tornei più importanti della stagione per gli outsider, che comunque ogni anno regalano sorprese ed emozioni arrivando nei turni decisivi nonostante siano meno quotati. Lo scorso anno la nazione a regalarci grandi exploit fu la Polonia, che addirittura poté fregiarsi di un quarto di finale tutto biancorosso : Lukasz Kubot venne eliminato dal cavallo pazzo Jerzy Janowicz, che a sua volta dovette però cedere il passo in semifinale al futuro vincitore del torneo, Andy Murray.
Ma dal primo giorno il main draw di Wimbledon 2013 subì scossoni importanti: l’anno scorso i prati dei Championships furono location della cosiddetta “caduta degli dei”, con le sconfitte al primo turno del re della terra Rafa Nadal, eliminato dal belga Steve Darcis, lo scorso anno al n.135 del mondo, e al secondo turno di King Federer, sorpreso dall’ucraino Sergiy Stakhovsky.
I due autori dell’impresa, però, non riuscirono a spingersi molto oltre nel torneo, e furono eliminati al turno successivo. I vuoti in tabellone creati da queste uscite inattese, favorirono l’avanzata di tennisti in cerca della grande occasione: oltre ai già citati, ricordiamo ad esempio i transalpini Mannarino e De Schepper, fermati entrambi agli ottavi di finale del torneo.
Sulla scorta di quanto accaduto lo scorso anno, è lecito credere che l’erba londinese, seppur resa meno imprevedibile rispetto a qualche stagione fa, ci regali delle clamorose sorprese anche quest’anno.
Chi potrebbe recitare il ruolo di outsider del torneo?
Fermo restando l’imprevedibilità del sorteggio, che costituisce sempre un punto interrogativo molto ingombrante, i talenti di Dolgopolov e Janowicz sono sempre una delle principali preoccupazioni per i tennisti più forti, i quali riconoscono che ritrovarsi contro uno dei due, magari in giornata di grazia, potrebbe mettere a repentaglio il loro cammino nel torneo. Il polacco a Wimbledon non sarebbe più una sorpresa, viste le semifinali raggiunte lo scorso anno, ma la sua stagione quest’anno si è contraddistinta più per i risultati negativi che per quelli positivi, per cui una prestazione sul tenore di quella del 2013 è alquanto imprevedibile.
Gli spagnoli atipici sull’erba sono sempre da tener d’occhio: Fernando Verdasco lo scorso anno per qualche ora fu il più odiato dal popolo britannico, in quanto capace di portare Murray al quinto set dei quarti di finale e quindi sull’orlo di riportare i supporter d’oltremanica sulla terraferma, precisamente sulla boulevard of broken dreams, ancora una volta.
Feliciano Lopez sembrava già essere precipitato in una fase poco felice della sua carriera, e invece nel 2014 sta ben figurando; il mancino di Toledo, classe ’81, proprio qualche giorno fa stava per agguantare il quarto titolo in carriera sull’erba del Queen’s, ma ha dovuto cedere a Grigor Dimitrov al termine di una battaglia durissima. A Londra, e in generale nei tornei sull’erba, lo spagnolo ha sempre ben figurato e può contare ben tre quarti di finale (2005, 2008 e 2011) e quest’anno sarà la testa di serie n.19.
Occhio di riguardo anche per i cechi nel main draw: oltre a Berdych, infatti, Stepanek, Rosol e il giovane Vesely, astro nascente del circuito che ha ricevuto una wild card dagli organizzatori, sono sempre clienti scomodi per tutti, chiedere a Nadal per credere. Il più esperto del gruppo, Stepanek, ha raggiunto i quarti di finale a Londra nel 2006, ma nei grandi appuntamenti si esalta sempre ed è considerato uno dei tennisti più ostici da affrontare.
Fari puntati sulla mina vagante Dustin Brown: le sue gesta in quel di Halle hanno fatto il giro del mondo, l’erba sembra la superficie più adatta alle sue caratteristiche esplosive, è uno dei nomi più attesi dagli appassionati di tennis. Se l’urna sarà benevola con lui, e se vogliamo con il pubblico che lo reclama, potrebbe regalare davvero momenti di grande spettacolo e far tremare qualche testa di serie importante che all’erba sembra proprio poco avvezza.
Dell’imprevedibilità di Dustin Brown ne sa qualcosa Philipp Kohlschreiber, reduce da un match infinito contro di lui ai quarti di finale del “Gerry Weber Open”: il n.27 delle classifiche mondiali ha classe, tecnica e, da qualche tempo, forse anche la tempra per fare ottimi risultati in tornei importanti come Wimbledon. Si attendono conferme importanti da lui, già vicinissimo ad un colpaccio al Roland Garros (quinto set con Murray).
David Goffin e Nicolas Mahut sono giocatori da cui ci si può attendere un risultato notevole, considerando la loro attitudine all’erba, staremo a vedere se non si perderanno anche quest’anno.
Infine, non possono essere propriamente definiti outsider giocatori come Raonic, Nishikori, Dimitrov e, parlando di Wimbledon, in seconda battuta Fognini: da mesi combattono e occupano posizioni importanti del ranking, sono vicini ad ottenere grandi risultati e qualcuno di loro ci è già riuscito. Sull’erba londinese Dimitrov e Raonic sono i due più quotati e, se al termine del torneo, ci ritrovassimo a parlare di un’eventuale semifinale anche di uno solo dei due, forse non dovrebbe essere considerata più una sorpresa.
Simone Carusone