TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – L’intervista pre-torneo a Novak Djokovic.
D. Cosa ne pensi dei Mondiali e finora cosa ha catturato maggiormente il tuo interesse?
Beh, penso che tutti gli atleti e mezzo pianeta stiano guardando i Mondiali. Sto seguendo le partite. Sfortunatamente il mio paese non è in corsa per il titolo, ma sto facendo il tifo per alcuni paesi. È ovvio che amando il calcio seguo il maggior numero di match che mi è possibile. Costa Rica è sicuramente una sorpresa. Tutte le squadre del Sud America lo sono, forse perché si gioca in condizioni molto calde e questo può essere un vantaggio per loro. E adesso sto parlando come un esperto di calcio (sorride). Ma, certo, sto seguendo gli incontri. Cerco di riuscire a seguirli con i miei amici ed il mio team davanti alla TV e cerco di godermi il gioco.
Per quali squadre tifi?
Beh, sono fan e tifo i miei “vicini di casa” Bosnia, Croazia e Grecia. Spero che possano passare il turno del girone e approdare alla fase ad eliminazione diretta.
Hai menzionato il caldo,protagonista di questi Mondiali e della tua finale del Roland Garros. Come ti ha condizionato a livello fisico durante la finale e come paragoni la tua attuale forma fisica rispetto a quella del 2011 e del 2012?
Beh, in finale faceva caldo per me, ma anche per il mio avversario Nadal. Non posso usare il caldo come scusa per non aver vinto il match. Sicuramente certe condizioni si adattano maggiormente al suo gioco ed altre al mio, dipende dal tempo. Con l’avanzare del match il caldo è aumentato, perciò il suo dritto in spin è diventato più pesante. Questo mi ha reso un po’ più difficile gestire il suo dritto. Ma, ripeto, è durato più di tre ore. Abbiamo giocato molti scambi lunghi. Non è la prima volta che giochiamo lunghi match. Era la finale di un Grande Slam. Per me è stata una delusione non riuscire ancora a vincere il Roland Garros, ma ho dato il massimo. Ho cercato di giocare al meglio. Nella seconda parte del match non ho giocato bene quanto all’inizio e non come avevo pensato di fare. Rispetto a lui, io non sono riuscito a riprendermi da alcuni cali mentali del terzo set. Nel quarto, quando gli ho fatto break ed eravamo pari, ho pensato che forse avrei potuto riaprire i giochi ed andare al quinto, ma non ci sono riuscito. Rafa ha meritato la vittoria. È stato il migliore nei momenti decisivi del match.
L’anno prossimo la stagione sull’erba durerà una settimana in più. In che modo pensi che questo cambierà la tua preparazione? Personalmente, quanto vorresti durasse la stagione sull’erba in futuro?
Condivido questa decisione ed il programma cambia perché permette ai giocatori che arrivano dal Roland Garros di avere più tempo a disposizione per allenarsi sull’erba per poi giocare a Wimbledon. Penso sia molto importante. Negli ultimi tre, quattro anni, penso di non aver giocato né il Queen’s né Halle. È sempre meglio affrontare qualche match sull’erba in vista di Wimbledon che è un Grande Slam ed è sull’erba. È completamente diverso giocare su questa superficie dopo aver giocato due mesi e mezzo sulla terra. Si passa dalla superficie più lenta a quella più veloce e ci vogliono un po’ di giorni per aggiustare i movimenti. Credo che il movimento sia l’elemento cruciale perché sulla terra puoi scivolare mentre qui non puoi permetterti di fare grandi passi. Devi cercare di essere bilanciato. La palla rimbalza bassa, mentre sulla terra molto alta. Tutti questi diversi fattori condizionano il tuo gioco. Perciò, in realtà non vedo l’ora di avere una settimana in più, per avere più giorni a disposizione per allenarmi e sarei anche felice di giocare al Queen’s o ad Halle.
Sai cosa significa vincere qui, tornare e difendere il titolo. Ovviamente conosci Andy molto bene. Come pensi che reagirà alle aspettative? Pensi che riuscirà a superarle?
Beh, nessuno può saperlo con certezza. Sono sicuro che Andy, con la sua esperienza e specialmente qui davanti al suo pubblico, capisca e sappia come fare per gestire la pressione e le aspettative. Penso che negli ultimi due anni sia maturato molto. Vincere i Giochi Olimpici e Wimbledon ha decisamente aiutato il suo carattere e la sua sicurezza mentale. Sicuramente è supportato dal suo pubblico. Sotto un certo punto di vista penso che per lui sia di grande conforto trovarsi ad essere campione in carica e in più essere il campione britannico che è mancato a questo paese per molti anni.
Hai conosciuto Andy più di chiunque altro. Quanto sei rimasto sorpreso dalla sua collaborazione con Amélie Mauresmo?
Sinceramente sono rimasto un po’ sorpreso. Anche perché non succedeva da un po’ di anni nella storia del tennis maschile, credo. Dimmi tu quando è stata l’ultima volta.
Billie Jean.
Esatto. È una scelta interessante. Sono certo che Andy sappia bene perché l’ha fatto. Per quanto riguarda Amélie, è stata numero 1, campionessa di Grandi Slam e sa sicuramente molto bene cosa significhi giocare ad alto livello e come gestire la pressione. Penso che sia molto professionale. Non la conosco così bene, ma sembra che si sia sempre dedicata a questo sport, al suo progresso, sviluppo e al suo miglioramento. Vedremo. Non so quale piega prenderà la loro collaborazione, ciò non toglie che si tratti di una scelta interessante e vedremo come va in questo torneo.
Pensi che questo Wimbledon sia più “aperto” rispetto agli ultimi anni, avendo buoni giocatori come Lòpez e Dimitrov sull’erba?
Si. Penso che sarà un torneo aperto proprio per la presenza dei nomi che hai menzionato. Sai, i Top Player sono sempre stati costanti nei loro risultati, specialmente nei Grandi Slam, ma penso che ci sia una nuova ondata di giocatori, in particolare la generazione dei più giovani, come Dimitrov, Raonic, Nishikori e Tomic. Tutti giocatori che hanno dimostrato di essere in grado di battere i Top guys nei grandi tornei. Può facilmente accadere anche qui. L’erba è una superficie rara nel nostro sport. Abbiamo a disposizione solo poche settimane all’anno per giocarci. Per noi che non abbiamo ancora disputato qualche match su questa superficie, occorre un po’ di tempo per entrare nel gioco. È per questo che diventa molto pericoloso, soprattutto nei primi turni. Se ti trovi a dover affrontare grandi battitori come Karlovic o Isner, devi essere pronto a giocare i tiebreak. A tal proposito, oggi mi sono allenato con Ivo. Come puoi immaginare abbiamo giocato qualche tiebreak. E’ ciò che devi aspettarti sull’erba. Penso che per questo motivo questo torneo potrebbe riservare delle sorprese, come l’anno scorso. Janowicz e Kubot ai quarti e poi Janowicz in semifinale; Nadal e Federer uscirono ai primi turni. Come ho già detto, sarà difficile per i Top Player. I tuoi avversari saranno più bassi in classifica, ma hanno giocato uno o due tornei prima di venire qui. Perciò hanno più match alle spalle. Non hanno niente da perdere. Sono sicuri di sé in campo.
Traduzione di Yelena Apebe