TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Incontro di primo turno: R. Nadal b. M. Klizan 4-6 6-3 6-3 6-3. Intervista del dopo partita a Rafael Nadal.
Come descriveresti il tuo approccio all’erba, oggi?
Un match positivo, prima di tutto perché ho vinto e questo è l’importante; non ho giocato molto su erba negli ultimi tre anni, quindi sembra sempre di ripartire da zero. Sono contento per la vittoria, non era semplice, specie dopo il primo set, ma ho rimontato, mi sono adattato, ho cambiato soluzioni e strategie. So di poter fare molto meglio, ma sapevo non sarei stato al massimo oggi, era davvero molto che non giocavo su erba, c’è bisogno di ritrovare i ritmi e la fiducia, e per farlo l’unico modo è giocare.
Sei uscito prematuramente negli ultimi due anni qui, quanto ci hai pensato prima del match? Ti ha spronato?
È parte dello sport, l’erba è una superficie difficile sulla quale ho comunque giocato bene per parte della mia carriera e sulla quale ho vinto alcuni dei tornei più importanti della mia vita. Sono contento di essere tornato, sul Centrale e di aver vinto un match a Wimbledon di nuovo. Di certo ho pensato alle mie ultime sconfitte qui, non mentirò; ma alla fine è solo un match.
Quando hai perso il primo set, sono tornati i fantasmi degli ultimi anni o hai preso coraggio e la situazione di pericolo ti ha spronato a fare meglio?
Quando gioco, non penso a quello che può essere successo l’anno prima, due o cinque fa; penso solo al punto successivo, a trovare una soluzione per risolvere problemi. Ciò che è stato è stato, l’unica cosa che posso cercare di cambiare è il presente.
Il prossimo match sarà contro Rosol. Hai imparato qualcosa dall’ultima volta?
No, ho perso perché è un giocatore che può far male su questa superficie; è aggressivo, sarà un incontro duro, so che dovrò giocare al meglio per vincere ed è quello che cercherò di fare.
Molti dicono che l’erba di Wimbledon è troppo veloce o troppo lenta. Fa davvero tutta questa differenza?
Il probelma è soggettivo; se gioco bene dirò che l’erba è lenta, se perdo dirò che è troppo veloce, e questo vale per chiunque. Ogni anno, le sensazioni dei giocatori sono diverse. Personalmente, gioco qui dal 2002. Nel 2002 giocai il Wimbledon juniores, adesso sono passati dodici anni e non vedo nessuna differenza.