TENNIS – Attualmente impegnato nel torneo colombiano di Bogotà, Richard Gasquet ha rilasciato un’intervista al sito dell’Equipe.
Colpito dal mese di marzo dalle sindrome di Maigne (una patologia che gli ha provocato l’infiammazione dei nervi delle schiena con conseguente difficoltà motoria), Richard Gasquet, numero 14 Atp e numero 1 di Francia, ha iniziato a Bogotà contro il “bombardiere australiano” Sam Groth (gara vinta da Gasquet con un duplice 7-6), la sua lunga tournèe in programma nel continente americano.
Dopo il torneo colombiano, infatti, il numero 1 del tennis francese disputerà i tornei di Atlanta, Washington, Toronto e Cincinnati, per culminare il suo fitto calendario di impegni con la partecipazione agli Open degli Stati Uniti, dove conta di disputare un ottimo torneo. L’obbiettivo principale del tennista transalpino, tuttavia, rimane quello di essere al top della condizione nella semifinale di Coppa Davis che la nazionale francese disputerà contro la Repubblica Ceca al Roland-Garros (12-14 settembre).
Richard Gasquet, per te è la prima volta che giochi a queste altitudini: quali sono le tue sensazioni qui a Bogotà?
In passato avevo giocato a Gstaad, a 1000 metri sul livello del mare, ma qui siamo a circa 2800 metri di quota, e devo dire che la sensazione che si prova è abbastanza strana. Appena la pallina tocca il terreno di gioco subito vola via. Sono venuto con l’intenzione di fare bene, e penso di sapere come fare
Sarebbe a dire?
Non sento più alcun dolore. Mi sono allenato bene. Ho fatto tanta fisioterapia. Il mio obbiettivo è quello di rimettermi in forma, per quello ho intenzione di giocare tanti tornei qui nel continente americano, proprio perché ho bisogno di giocare. Sento di migliorare giorno dopo giorno, e dopo i fastidi patiti dallo scorso mese di marzo, sono seriamente intenzionato a disputare degli ottimi tornei
A Bogotà sei con Francis, tuo padre e tuo primo coach. Che intenzioni hai per il futuro?
Bruguera (suo attuale coach ndc) sarà con me nelle quattro settimane seguenti
Cosa hai fatto dopo la tua eliminazione a Wimbledon al secondo turno, per mano di Kyrgios in cinque set, malgrado nove match points?
Mi sono riposato una settimana, per poi riprendere la preparazione…
Dopo che Kyrgios al turno successivo ha battuto Nadal, cosa hai pensato? Ti sei confortato?
Non ci ho pensato molto. Diciamo che ho pensato che avrei potuto battere anche io Rafa Nadal… Ma sono passato a pensare ad altre cose
Per altre cose intendi la semifinale di Coppa Davis contro la Repubblica Ceca?
Certo! Ma sono consapevole che per trovare la giusta condizione devo giocare molto: per questo ho stilato questo fitto programma di impegni in America. Dopo alcune settimane di preparazione sono convinto che sarò al top della condizione
Non temi che tutti questi impegni possano essere troppo estenuanti per te?
Se voglio arrivare in forma per l’appuntamento di Coppa Davis, bisogna che mi impegni già da ora nei tornei minori, e non solo nei Masters 1000 di inizio agosto. Il mio vero obbiettivo è quello di giocare contro la Repubblica Ceca. Con le motivazioni rivolte verso questo obbiettivo, non penso di rilassarmi troppo durante tutti questo tornei in programma nel continente americano