TENNIS – Oggi, al suo esordio al Vegeta Croatia Open, Fabio Fognini incontrerà lo spagnolo Albert Montañes nella rivincita del match memorabile che i due disputarono insieme al Roland Garros nel 2011 e in cui successe davvero di tutto.
Fognini eroe, Montañes pollo (questo scrisse Ubaldo Scanagatta su quel folle match)
DA UMAG – È accaduto davvero di tutto nel memorabile match di ottavi di finale disputato nel 2011 al Roland Garros tra Fabio Fognini e Albert Montañes. E oggi, qui a Umag, ancora una volta negli ottavi, l’azzurro e l’iberico incroceranno nuovamente le racchette. Tante cose sono cambiate da allora. Oggi Montañes ha 33 anni, è sceso al n. 113 della classifica mentre Fabio ha conosciuto negli ultimi 3 anni un costante e progressivo crescendo, fino a raggiungere il suo best ranking l’anno scorso proprio al Vegeta Croatia Open occupando la 14a posizione mondiale.
Quest’anno, in questa prima parte di stagione, le cose non stanno andando altrettanto bene per il tennista di Arma di Taggia, ma il 2014 è ancora lungo e non è mai troppo tardi per ripartire con il piede giusto.
A Umag Fabio deve difendere i punti della finale, persa l’anno scorso contro Tommy Robredo. Sul suo cammino troverà subito un avversario quanto mai ostico, soprattutto sul rosso che, proprio 3 anni fa, gli ha fatto vivere uno dei match più memorabili e rocamboleschi della propria carriera.
Ma che successe esattamente quel 29 maggio 2011?
I due si incontrano negli ottavi di finale nello slam parigino. Fognini e Montañes si conoscono benissimo poiché, da quando il ligure si è stabilito a Barcellona, ha avuto modo di allenarsi spesso con Albert. Fabio lo sa : l’iberico è avversario estremamente temibile sulla terra, dalla grande mobilità. I primi 4 set sono combattuti, con vari alti e bassi da parte di entrambi. Nel quinto parziale, sullo score di 4-6 6-4 3-6 6-3, Montañes parte nuovamente in quarta, proprio come nel quarto e si porta in vantaggio 4-1 e poi 5-2. Ma il ligure reagisce ancora, non demorde e raggiunge l’avversario sul 5-5. Ad un tratto, sul 7-6 per Montañes, Fabio accusa un forte dolore alla gamba sinistra e richiede il fisioterapista. Il gioco prosegue e il ligure, in preda al dolore (pensa siano crampi), gioca ormai il tutto per tutto, tirando quasi alla cieca fendenti tesissimi. Lo spagnolo sembra turbato dalla reazione di Fognini e commette a questo punto errori davvero assurdi, non approfittando dell’indebolimento dell’avversario e di molte sue palle di servizio semplicemente “appoggiate”. Menomato da un dolore sempre più insistente, Fognini fa fatica a servire, tant’è che gli vengono chiamati ripetuti falli di piede (in totale saranno 9, di cui 4 sulla prima di servizio sul matchpoint per l’avversario). Ma Fabio non si ferma più. Sempre più attanagliato dai crampi, sull’8-7 per Montagnes, annulla due matchpoint per poi annullarne ancora 3.
Montañes non riesce a scrollarsi e a reagire commettendo errori su errori e, alla fine sarà proprio Fognini ad alzare le braccia al cielo vincendo 4-6 6-4 3-6 6-3 11-9 in 4 ore e 22 minuti, sfinito ed incredulo. Montañes, turbato, stordito, insomma totalmente nel pallone, non riesce mai ad infliggere la zampata finale ad un avversario menomato e ormai semiparalizzato. Fognini
L’azzurro è alle stelle mentre il pubblico parigino, francamente molto ingeneroso in quell’occasione, lo fischia a lungo.
Fabio apre le braccia come per dire ” ma che ci posso fare se ho vinto nonostante il dolore e fossi ormai semibloccato ?”. Ma il tennis è anche questo. Bravissimo davvero Fabio in quell’occasione a stare lì, a lottare, non solo contro l’avversario, ma soprattutto contro il dolore, l’impossibilità di muoversi e un pubblico particolarmente ostile quel giorno.
Raggiunge così per la prima volta in carriera i quarti nello slam parigino e in uno slam (il primo italiano dopo Renzo Furlan, che li disputa, sempre a Parigi, nel 1995. Dopodiché, l’ultimo italiano nei quarti in un major fu Davide Sanguinetti che approdò ai quarti a Wimbledon nel 1998). Fabio dedica la vittoria al padre, ricoverato in quei giorni in ospedale per un’operazione all’anca.
Purtroppo, dopo la memorabile impresa, l’azzurro è costretto a rinunciare al match contro Novak Djokovic. L’infortunio si rivela molto più grave: non si tratta di crampi, bensì di un problema alla coscia sinistra. Il serbo quindi accede direttamente alla semifinale dove lo aspetta Roger Federer.
Anche quella sarà una partita memorabile. Pe altri motivi ma pur sempre da ascrivere negli annali del tennis. Federer, infatti, con una performance straordinaria terminatasi 7-6 6-3 3-6 7-6 a suo favore, impedirà a Djoker di eguagliare il record di John MacEnroe : vincere 42 incontri di fila dall’inizio dell’anno. Ricordiamo ancora che era il 2011, l’anno “magico”, quello della consacrazione definitiva del campione serbo. E, chissà, Federer, vincendo quella partita, ha forse impedito a Nole un altro record : quel tanto agognato Grande Slam che, dopo Rod Laver, resta traguardo irraggiungibile anche per i più grandi.
Insomma, oggi, qui a Umag, sarà nuovamente Fognini contro Montañes. I due ripenseranno a quel match? Beh, certamente, soprattutto Montañes a cui Fabio, dopo quel match eroico a Porte d’Auteuil, forse avrà involontariamente turbato il sonno per un bel po’…