TENNIS – La giornata comincia con due eliminazioni eccellenti: Wawrinka cede ad Anderson in due set tirati, Djokovic travolto da Tsonga. Murray avanza senza giocare per il ritiro di Gasquet. Berdych si fa sorprendere da Feliciano Lopez. Federer spreca ma la spunta su Cilic. Da Toronto, Francesca Sarzetto e Vanni Gibertini
Il primo Master1000 nordamericano di quest’estate ha subito un duro colpo oggi. Nel giro di poco più di un’ora sono cadute la prima e la terza testa di serie, e se la caduta di Wawrinka per mano di un Anderson ingiocabile sul suo servizio può anche non essere del tutto sorprendente, il tonfo del n.1 del mondo è sicuramente inaspettato, anche se non aveva giocato certamente al meglio contro Monfils.
(13) J. W. Tsonga b. (1) N. Djokovic 6-2 6-2
E’ stata completamente una giornata no per il campione serbo. Fin dal primo gioco (anzi, come ha detto lui dal secondo), sembrava che avesse qualche problema, come se fosse infastidito dalla luce o dal vento, ed è apparso infatti molto falloso, non riuscendo a trovare sicurezza né nei colpi da fondo, né col servizio, né tantomeno con la risposta. Tsonga dal canto suo era solidissimo al servizio, con otto ace e l’81% di punti realizzati con la prima di servizio (solo cinque punti lasciati al n.1 del mondo), e un ottimo 57% con la seconda.
La cronaca: un errore non forzato di rovescio di Nole manda in vantaggio Tsonga di un break fin dal terzo gioco, e Tsonga amministra con sicurezza. Djokovic ribatte tenendo il servizio a 15, ma con una bella volée vincente il francese allunga sul 4-2. Non va altrettanto bene al n.1 del mondo a rete, la sua volée è larga e Tsonga vola sul 5-2. Primi due punti direttamente col servizio, poi il serbo lotta con le unghie e con i denti e riesce a risalire sul 30-30, ma il suo set finisce lì e il transalpino lo costringe all’errore chiudendo la prima frazione.
Il secondo set si apre con l’unico gioco veramente combattuto dell’incontro, Nole ha tre volte la possibilità di tenere il servizio, ma alla fine la spunta Jo con uno smash vincente. Poco dopo l’ennesimo errore di Djokovic consente al francese di allungare ancora, e portarsi sul 3-0 pesante, rapidamente seguito dal 4-0. Il n.1 del mondo naturalmente non ci sta, e interrompe la striscia negativa di sette giochi chiudendo con un ace. Si arriva al 5-2 per il francese, che offre la prima e unica occasione di un break con un doppio fallo sul 30-30, ma poi si riprende subito e sigla l’ottavo ace dell’incontro, subito seguito da un servizio vincente. Sul matchpoint c’è uno scambio molto duro, ma alla fine l’ennesimo errore del serbo consegna la vittoria ad uno Tsonga raggiante per la sua terza affermazione contro un n.1 del mondo.
Questa vittoria è una bella iniezione di fiducia per l’ex n.5 del mondo, che in questo stato di forma può fare molto bene nell’estate americana, ed essere un ostacolo molto duro per tutti.
“E’ stata semplicemente una giornata no” ha dichiarato il campione serbo. “Fin dal secondo gioco ho capito che non funzionava nessun colpo, e Jo ha giocato molto bene, ottimo servizio. La stanchezza per il doppio non c’entra, non ho ancora preso confidenza con la superficie. Ma domani è un altro giorno, tra poco c’è Cincinnati e sono pronto a ricominciare”.
“Mi sentivo molto bene oggi, ho giocato bene, molto aggressivo. Anche se dal punteggio è sembrato tutto facile, non è mai facile contro di lui, ma una vittoria così ripaga di tutti i sacrifici che si fanno. Questa superficie favorisce il mio stile di gioco”, ha detto Tsonga a fine match.
K. Anderson b. (3) S. Wawrinka 7-6(8) 7-5
Nella partita di apertura sul campo centrale, Stan Wawrinka si trova opposto al bombardiere sudafricano Anderson, giustiziere ieri del nostro Fognini, che forse ha meno da rimproverarsi alla luce di questo risultato.
Il match parte bene per Wawrinka, che dopo un paio di game interlocutori riesce a strappare il servizio all’avversario per un errore di quest’ultimo, portandosi sul 2-1, ma il vantaggio è di brevissima durata, e grazie a due doppi falli in un gioco Anderson si porta in parità. Il set prosegue senza sussulti, seguendo la regola dei servizi, molto solidi per entrambi e senza altre occasioni per il break. L’unica soluzione è il tiebreak, ma anche qui la parità continua punto su punto fino al 5-5. A spezzare l’equilibrio è un errore di Wawrinka, che manda Anderson al set-point sul suo servizio, ma dopo uno scambio mozzafiato lo svizzero chiude con uno smash. Con un gran passante di rovescio lungolinea è Stan poi a portarsi al set-point sul suo servizio, ma anche il sudafricano reagisce alla grande, piazzando un dritto vincente sulla riga. Qualche servizio vincente dopo, sul 9-8 il n.4 del mondo deve arrendersi quando mette in rete una volée, e il primo set va a Anderson, con la potenza che prevale seppur di poco sulla tecnica.
Nel secondo set la musica non cambia, con pochissimi giochi che vanno oltre il 15 per chi risponde. La partita comunque è godibile, se Anderson fa molti punti direttamente col servizio e nei suoi turni di battuta ci sono pochissimi scambi, in quelli di Wawrinka si vede dell’ottimo tennis, e non solo grazie allo svizzero. Sul 5-5 però Stan si trova sotto 15-40, annulla la prima palla break con uno smash e la seconda con un servizio vincente, ma un errore di dritto porta al terzo mini-matchpoint, e Anderson guadagna il diritto di servire per il match quando costringe lo svizzero all’errore. A questo punto chiudere l’incontro è una formalità, la mano di Kevin non trema, e tre servizi vincenti dopo (inframezzati da un paio di punti della disperazione per Wawrinka), l’ultimo errore di Stan fa esplodere di gioia Anderson, alla terza vittoria contro un top10 quest’anno, su sei in tutta la carriera.
(2) R. Federer b. (15) M. Cilic 7-6(5), 6-7(3), 6-4
Alla vigilia del suo 33esimo compleanno, Roger Federer si regala un match che poteva diventare da incubo, ma che alla fine riesce a raddrizzare grazie ad un provvidenziale aggiustamento tattico che gli ha consentito di ottenere l’unico break del match proprio in dirittura d’arrivo.
Entrato in campo con tanta energia e voglia di giocare, il campione svizzero ha faticato per lunghissimi tratti in fase di risposta, nella quale non ha trovato le giuste contromisure sulle seconde di servizio rimbalzo molto alto del croato. Prima ha provato ad anticipare il colpo tagliando la palla (e regalando qualche chip and charge dal sapore antico), ma spesso e volentieri il suo colpo rimaneva troppo corto, facile preda dei poderosi fondamentali di Cilic. Poi ha provato ad arretrare molto per colpire un rovescio liftato, ma senza mai trovare la giusta continuità ed incisività.
Come accennato, non c’è stato alcun break nel primo parziale, risoltosi solamente per 7-5 al tie-break, con un solo mini-break regalato da un rovescio sbagliato di Cilic. L’apice del dramma si raggiungeva però nel decimo game del secondo set, un game durato 30 punti e 19 minuti, nel quale Federer si procurava la bellezza di sei match point sul servizio dell’avversario, senza riuscirne a sfruttare alcuno. Emblematica soprattutto una volée di rovescio puittosto semplice buttata in rete che ha causato il visibile disappunto di Stefan Edberg seduto in tribuna di fianco a Mirka Federer. Perse quelle sei occasioni, Federer subiva il contraccolpo cedendo il set al tie-break ed apparendo in evidente affanno all’inizio del terzo. Una delicata palla del 2-0 per Cilic viene annullata dopo un gran scambio su cui il croato manca il passante di diritto incrociato. La svolta avveniva sul 4-4, quando da un tranquillo 40-0 Cilic si inguaiava sulla propria battuta concedendo due palle break a Federer, la seconda della quale veniva convertita con un diritto vincente.
Il campione svizzero celebrerà quindi il suo compleanno affrontando nei quarti di finale lo spagnolo Ferrer, da lui sempre battuto nei precedenti 14 confronti diretti.
Altri risultati:
(8) A. Murray b. (12) R. Gasquet W/O (stiramento addominale)
(5) D. Ferrer b. I. Dodig 1-6 6-3 6-3
(7) G. Dimitrov b. (17) T. Robredo 7-5 5-7 6-4
F. Lopez b. (4) T. Berdych 3-6 6-3 6-4
(6) M. Raonic b. J. Bennetteau 6-3 4-6 6-4