TENNIS – Prosegue il gran momento di Jo Wilfried Tsonga, alla terza vittoria consecutiva contro un top10. Domina Dimitrov in due set, in una partita che delude un po’ le attese. Anche Federer – Lopez è una partita a senso unico. Da Toronto, Francesca Sarzetto
(2) R. Federer b. F. Lopez 6-3 6-4
Un Federer in grande spolvero quello di stasera, che ha fatto quello che ha voluto con un povero Feliciano Lopez abbandonato dalla prima di servizio. Poco da fare, la differenza di caratura tra i due atleti stasera è stata lampante. Lopez peraltro era pure in difficoltà fisica, durante il secondo set infatti è dovuto ricorrere alle cure del massaggiatore per un dolore alla base del collo.
Il terzo gioco è il più lungo dell’incontro: Feliciano va subito sotto 0-40 dopo tre errori gratuiti, ma poi rimedia con due pregevoli serve&volley e un ace. Il gioco è lungi dall’essere finito, però, e alla settima palla break alla fine Roger riesce a strappare il servizio su un errore di dritto dello spagnolo. Durante uno scambio molto bello qualcuno tra il pubblico incita i giocatori e il giudice di sedia è poi costretto a richiamare all’ordine lo stadio, dopodiché durante gli scambi non si sente volare una mosca. Anche i successivi turni di battuta di Lopez sono problematici, ma riesce ad evitare il secondo break; uno comunque è sufficiente allo svizzero, che non ha offerto palle break per tutto il match, per portare a casa il set. Si vedono comunque alcuni scambi spettacolari, come quando Federer riprende due smash e una volée di fila, ma alla fine Lopez chiude con una bella palla corta. Il suo serve&volley però è poco efficace, e si espone spesso ai passanti di Roger. Feliciano annulla due set point sul 2-5 e poi tiene il servizio, ma nulla può quando lo svizzero serve per il set, e un uno-due servizio e dritto chiude la contesa.
Una volée lunga di Lopez consegna il break nel primo gioco del secondo set, e la partita di fatto finisce lì, troppa la differenza tra i due contendenti, in generale e oggi in particolare, con un Lopez che subisce troppo la potenza dello svizzero e deve rischiare molto per cercare di contrastarlo, troppo, e gli errori fioccano, fin dalla prima di servizio, presente solo nel 37% dei casi. Federer non ha bisogno di spingere per cercare un altro break e Feliciano non rischia più nei suoi, ma nessuno ha dubbi su chi sarà il vincitore finale. Da segnalare un tweener di Federer sul 2-1, 40-15, in uno scambio che poi è continuato finendo ingloriosamente con una stecca di Federer finita nelle gradinate dietro Lopez. A un certo punto poi si è sentito uno strano ronzio, e nel cielo notturno sopra lo stadio è apparso un… ufo, nel senso proprio di un oggetto volante che non si è capito cosa fosse, con un anello di luci rosse e verdi, probabilmente una sorta di elicottero telecomandato che qualche burlone si è divertito a far girare sopra lo stadio! In mezzo ai vari cori di “Roger I love you”, qualcuno si è impietosito e ha gridato “We love you too, Lopez!”, ma comunque questo non è bastato al mancino di Toledo, e con il tredicesimo ace Federer guadagna l’ennesima finale e la possibilità di conquistare la terza Rogers Cup, a otto anni dalla seconda, il suo ventiduesimo Master1000 e ottantesimo torneo. Tsonga tenterà invece di diventare il primo francese nell’era Open a iscrivere il suo nome nell’albo d’oro di questo torneo.
(13) J.W. Tsonga b. (7) G. Dimitrov 6-4 6-3
Anche oggi il sole splende su Toronto, fa un gran caldo e un quartetto jazz allieta il pubblico presente fuori dallo stadio. In attesa dell’inizio della partita i banchetti dei gelati sono presi d’assalto, ma alle tre scocca l’ora della prima semifinale e lo stadio si riempie. La partita promette scintille, vista la quantità di talento in campo, ma Dimitrov oggi è molto falloso e viene annichilito dal servizio di Jo, che anche oggi concede pochissimo nei suoi turni di battuta, e, quando il bulgaro cerca di sorprenderlo con alcune variazioni, Tsonga ha sempre la risposta pronta.
I primi problemi per Dimitrov arrivano sul 3-3 del primo set, quando si trova 0-30, ma il francese va un po’ in confusione in questa circostanza e commette quattro errori consecutivi, che consentono a Grigor di tenere il servizio. Sul 4-4 invece non è così fortunato, e un bell’affondo di Jo gli porta la prima palla break dell’incontro, che viene prontamente sfruttata con un altro dritto vincente. Quando serve per il primo set, affiorano un po’ i nervi per il transalpino, che fa tutto da solo: un suo errore di dritto offre a Dimitrov la sua prima palla break, salvata con un servizio vincente. Errore di rovescio ed ace, doppio fallo e servizio vincente, una bruttissima volée fuori e un altro servizio vincente, insomma offre e annulla palle break con la stessa disinvoltura, ma dopo la quarta un dritto di Dimitrov si ferma sul nastro e finalmente Tsonga ha un set point, convertito con l’ennesimo servizio vincente.
Il secondo set comincia malissimo per Dimitrov, che nel terzo gioco affonda in rete un paio di volée, mentre Tsonga non sbaglia la sua e brekka per il 2-1, tenendo poi il servizio a zero. Anche nel suo turno di servizio successivo il bulgaro fa un errore dopo l’altro, si trova 0-40, poi ritrova un po’ il suo gioco e annulla le tre palle break, nonché una quarta, e alla fine con due servizi vincenti riesce a portarsi sul 2-3. Tsonga è inarrestabile, gioca molto aggressivo e gli riesce un po’ di tutto, mentre Grigor sembra in totale confusione, e qualunque cosa provi si vede sempre tornare indietro la palla con gli interessi. Tsonga sale 5-3 in scioltezza, senza rischiare mai sul suo servizio, e quando Dimitrov serve per restare nel match il francese apre con un gran rovescio lungolinea su cui il bulgaro non può nulla. Due errori di Grigor dopo, ecco il triplo matchpoint: un servizio vincente annulla il primo, poi dopo un bello scambio “baby Fed” si rifugia in pallonetto che però va lungo, e Tsonga alla le braccia al cielo per la sua terza finale in un Master 1000, prima lontano da Parigi.
“Mi sento molto bene, finalmente”, ha dichiarato il francese. “Domani vorrei incontrare Roger, perché per me sarebbe una grande vittoria se lo battessi. E poi con lui si gioca sempre in stadi pieni, tutto il pubblico è per lui ed è fantastico se si riesce a vincere contro 10.000 persone!”.