TENNIS – L’ambizioso piano di espansione a Flushing Meadows dovrebbe raggiungere il suo culmine tra due anni con l’entrata in funzione del tetto sul campo Arthur Ashe e l’inaugurazione del nuovo stadio Grandstand.
Sembra ormai certo che tra due anni anche lo US Open non avrà più il problema della pioggia, almeno non sul Campo Centrale.
Un grandioso piano di espansione quinquennale, presentato dal responsabile operativo del National Tennis Center di Flushing Meadows, Daniel Zausner ha confermato che nel 2016 sarà operativo e funzionante il tetto retrattile che coprirà l’Arthur Ashe Stadium, lo stadio di tennis più grande al mondo per capienza (22.5 mila spettatori).
Non è tutto però, nello stesso anno sarà inaugurato un nuovo stadio Grandstand, il terzo in ordine di importanza dell’impianto mentre nel 2018 è prevista l’inaugurazione del nuovo stadio Louis Armstrong (il secondo dell’impianto) anch’esso con tetto retrattile.
Sia il campo Louis Armstrong che il Grandstand attuali, amatissimi dal pubblico per la loro atmosfera, sono di fatto in uso dalla prima edizione del torneo giocata a Flushing Meadows nel 1978.
Questo il dettaglio del piano di rinnovamento di Flushing Meadows:
US Open 2014: Tre nuovi campi N. 4, 5 e 6 più cinque nuovi campi d’allenamento costruiti nella parte nord-ovest dei grounds insiema a un’ampia galleria panoramica per gli spettatori.
US Open 2015: Alcune parti del Campus sud saranno ingrandite per allegerire il traffico lungo i grounds. Questi viali allargati collegheranno poi il Campo N.17 al nuovo Grandstand.
US Open 2016: Tetto sull’Artur Ashe Stadium completo e operativo; inaugurazione del nuovo Grandstand Stadium, 10 nuovi campi amatoriali. Ulteriori modifiche al Campus sud.
US Open 2018: Inaugurazione del nuovo Louis Armstrong Stadium con tetto retrattile.
Nella foto un modellino del nuovo Grandstand Stadium