TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di secondo turno, Simona Halep b. Jana Cepelova 6-2, 6-1. Intervista alla vincitrice (trad. Alessia Gentile).
Come pensi di aver giocato?
Ora mi sento bene perché ho finito l’incontro velocemente. Oggi faceva molto caldo è non era semplice giocare, ma sono riuscita a imporre il mio gioco, ero aggressiva. Ho cominciato un po’ piano ma poi ho cercato di portarmi più avanti in campo e di colpire la palla più velocemente. Credo di aver risposto bene oggi, e anche il servizio mi ha aiutato nei momenti importanti. Ho fatto un ottimo lavoro, sono molto contenta.
La partita d’esordio è sempre difficile in un torneo del Grande Slam, con le distrazioni e tutto il resto. Ora quella partita l’hai superata e hai passato agevolmente anche il secondo turno: credi di aver trovato il tuo ritmo nel torneo?
Sì, effettivamente il primo turno è sempre difficile e di solito nel secondo turno si gioca meglio; poi, se vinci la seconda partita, nel terzo turno giochi ancora meglio. Di solito il mio gioco migliora andando avanti nel torneo. Anche a Wimbledon ho avuto una partita difficile al secondo turno e poi il mio gioco è migliorato. Penso di avere delle possibilità qui a New York, ma ogni partita è difficile, perché tutte cercano di giocarsi le proprie occasioni e non è facile vincere. In ogni caso io credo nelle mie potenzialità e voglio solo pensare partita dopo partita e fare del mio meglio in campo.
La volta scorsa hai parlato di cosa significa essere la testa di serie n.2 del torneo. Ovviamente hai giocato bene in precedenza per meritare questa posizione, però questo comporta anche un po’ più di attenzione e pressione su di te. Pensi di gestirla bene?
Sì, la sto gestendo bene; il primo turno è stato difficile a causa della pressione, ma ora mi sento bene, più rilassata rispetto ai primi giorni. Anche se sono la seconda testa di serie mi sento come prima. Devo solo godermi la partita, essere felice e divertirmi giocando. Sono qui e credo di essermelo meritato, ho vinto molte partite anche contro giocatrici forti e ho ottenuto ottimi risultati; adesso voglio solo proseguire su questa strada, continuare a sentire bene la palla e accrescere giorno per giorno la fiducia in me stessa.
Sei più fiduciosa oggi rispetto agli altri tornei del Grande Slam?
Sì, mi sento più fiduciosa oggi rispetto a prima del Roland Garros. Dopo la finale di Parigi ho acquisito ancora più sicurezza perché avevo giocato molto bene in quel torneo. Anche a Wimbledon credo di aver fatto un buon lavoro. Qua mi sento mentalmente pronta a giocare molte partite e a stare parecchio in campo. Mi piace lottare e considerare una partita per volta e pensare sempre al prossimo turno.
Hai avuto occasione di giocare sui nuovi campi di allenamento? Secondo te l’ambiente circostante può influenzare il modo di allenarsi?
Ci sono dei campi nuovi?
Le nuove tribune per vedere gli allenamenti.
Penso che sia bello per le persone, è stata una buona cosa. Per me non c’è differenza perché mi sento bene in campo e quando mi alleno sono concentrata al 100%. Gli organizzatori hanno fatto un buon lavoro e credo sia positivo per tutti.
Preferisci comunque allenarti da sola?
No, mi piace allenarmi e basta, non importa dove.
Cosa hai pensato quando hai sentito della vittoria di CiCi Bellis, la 15enne che ha vinto un match alla sua prima partecipazione a uno Slam?
Ho guardato qualche game della partita, è un gran risultato per lei. Mi fa piacere per CiCi e le auguro buona fortuna. Non è facile fronteggiare questa situazione perché lei è molto giovane, ma questo risultato la aiuterà per la carriera. Credo che questo le abbia dato più fiducia nei propri mezzi rispetto a quella che aveva prima del torneo.
Anche tu ci sei passata all’inizio della carriera. Se la Bellis ti chiedesse un consiglio o un suggerimento, cosa le diresti?
Di rilassarsi, di divertirsi giocando a tennis e di giocare senza pressione, perché se cominci ad avvertire la pressione non è semplice gestire il tuo gioco. Questo è l’unico consiglio che potrei darle.
E se tu avessi potuto cambiare qualcosa nella tua carriera…
Non voglio cambiare assolutamente nulla, la mia carriera fino a questo momento è perfetta e sono contenta di come sono ora. Le cose stanno andando come volevo, quindi sono soddisfatta di ciò che ho fatto in passato. Sicuramente in futuro continuerò a fare un buon lavoro.
Come altre ragazze che hanno avuto successo in giovane età – e tu sei ancora molto giovane – come hai gestito la pressione per essere diventata famosa così presto?
Veramente non sono così giovane. Molte giocatrici hanno vinto tornei del Grande Slam a 17, 18 anni. Per ora gestisco molto bene la situazione, ho esperienza, ho giocato molte partite e vinto qualche torneo. Certo, è la prima volta in cui sono la seconda in un torneo dello Slam e non è facile, ma ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, e io sono ben disposta a imparare. Spero di gestire questa situazione sempre meglio torneo dopo torneo.
Moltissime ragazze vogliono arrivare al top, poi può accadere che incappino in sconfitte, infortuni e altro. Tu hai avuto in carriera una progressione straordinaria. Ti è mai capitato di pensare “Non è stato così difficile come pensavo” oppure “Troppo bello per essere vero”?
In realtà all’inizio del 2013 avevo avuto un infortunio alla schiena e in quel momento pensavo che sarebbe stato impossibile tornare al top perché non avevo potuto giocare per qualche mese. Quando però il dolore è passato ero veramente contenta di poter tornare a giocare. Mi dicevo che dovevo lavorare molto duramente, perché ricominciare a giocare voleva dire che per tornare in alto avrei dovuto giocare ancora meglio. Non è facile quando sei molto giovane; il tuo sogno è quello di essere una campionessa o di giocare i tornei dello Slam o altri grandi tornei. Mio padre mi diceva sempre che sarebbe venuto a vedermi se fossi arrivata in finale a Parigi: sono riuscita a farlo quest’anno e ovviamente io e la mia famiglia siamo stati felicissimi. Tutto sta andando per il verso giusto e mi sto godendo questo periodo perché nel nostro sport non si sa mai cosa possa succedere il giorno successivo. Per ora mi sento bene, perché il mio sogno si è avverato.
Andrea Petkovic ha detto che paradossalmente i suoi infortuni sono stati una specie di benedizione, perché l’hanno fatta sentire più apprezzata.
Beh, io ho avuto solo un infortunio alla schiena. Dallo scorso anno non ho più avuto dolore, ma preferisco non pensare agli infortuni. Voglio solo concentrarmi giorno per giorno su cosa devo fare; non mi va di pensare alla classifica, agli infortuni o ai tornei, e voglio divertirmi. Credo che il segreto per arrivare al top sia proprio questo, quindi devo solo proseguire su questa strada.