TENNIS – Breve intervista rilasciata per canchallena. com da Martin Jaite, capitano della squadra argentina di Coppa Davis. Dopo il playoff di Settembre contro l’Israele, Jaite lascerà la squadra
Martin Jaite, capitano della squadra argentina di Davis, lascerà il proprio incarico a metà settembre, subito dopo il playoff che l’Argentina disputerà contro Israele per restare nel Gruppo Mondiale. Di seguito riportiamo la breve intervista rilasciata per canchallena.com.
Si aspettava da tanto la partita tra Berlocq e Sela. Come ti sei sentito?
Ho pensato che fosse una partita irregolare. Charly ha iniziato bene, ma poi ha giocato in modo intermittente e nessuno dei due in ogni caso riusciva a mantenere l’equilibrio durante il gioco. Il risultato finale dunque è stato un po’ strano.
Da quello che stai vedendo agli Us Open, c’è qualcosa che può cambiare ciò che hai in mente per il playoff di Davis?
No perchè per ora conta giocare al meglio e stare bene. I miei 5 giocatori arrivano senza problemi fisici ed io sono tranquillo. Charly ha quasi recuperato dopo Winston-Salem e Pico Monaco ha giocato alla grande di recente contro Tsonga. Leo Mayer è in forma come Delbonis, mentre Zeballos ha giocato un doppio con contingenze di gioco molto particolari ma resta un buon doppista.
Vuoi dire qualcosa di Delbonis che ha appena vinto la sua prima partita sul cemento?
Ho già detto che è in forma. In precedenza ha perso molto ma quello che conta è sempre il presente. Poi il 5 settembre arriveremo ad Alba e ci prepareremo per bene, ci adatteremo alle temperature e potremo anche avvalerci di Juan Ignacio Londero come sparring.
Come ti vedi dopo la Davis?
La vita va avanti. Sono vicino ai 50 anni e a 47 anni non ero nemmeno il capitano di Coppa Davis. Sarà difficile ma mi abituerò. E’ la triste fine di un ciclo ma tutto inizia e finisce ed è giusto così. Sono legato al tennis, all’ATP ma tutto scorre. Ripeto, è triste ma sono onesto con me stesso quando dico che ho fatto del mio meglio per la squadra. Sono tranquillo.
Sei in linea con i progetti?
Si. In due anni abbiamo raggiunto le semifinali ma anche se volevamo vincere la Coppa, non è un risultato negativo. Quest’anno spero di non retrocedere ma è andata così. Ho avuto il privilegio di essere stato capitano di Davis ed è stato indimenticabile. Onestamente non posso chiedere di più, ringrazio tutti dagli allenatori ai giocatori.