TENNIS COPPA DAVIS – A Parigi, nella sfida fra Francia e Repubblica Ceca, Richard Gasquet batte in tre set Tomas Berdych e porta i transalpini sull’uno a zero. Tsonga porta la Francia sul 2-0 con la vittoria in tre set su Lukas Rosol
Dal nostro inviato a Parigi, Davide Zirone
Richard Gasquet, preferito a Monfils ha sconfitto un opaco Berdych in tre set 6-3 6-2 6-3. Ora tocca a Tsonga contro Rosol. La seconda semifinale di Coppa Davis vede impegnate Francia e Repubblica Ceca. I francesi, che non alzano l’insalatiera dal 2001 (vittoria contro l’Australia 3-2) hanno il duro compito di superare i campioni in carica, rappresentati dai soliti Berdych, Rosol e i “doppisti” Stepanek/Vesely, ma giocano in casa, sullo Chatrier, campo che non ha mai portato troppa fortuna ai giocatori di casa durante il French Open. Riuscirà il pubblico (di parte) a invertire la tendenza?! Oltralpe ha fatto molto discutere la scelta del capitano Arnaud Clément di schierare Gasguet nel singolare, al posto di Gaël Monfils, che giocherà il doppio con Benneteau.
Si inizia quindi con Richard contro il numero 6 del mondo, Tomas Berdych. Ho avuto la fortuna di assistere alle ultime 5 edizioni del Roland Garros ed un centrale così non l’avevo mai visto. Tante cose sono diverse, dagli sponsor ai lati, allo staff, ai giornalisti – decisamente meno numerosi rispetto al French Open e quasi tutti francesi – ma una su tutte colpisce: il tifo da stadio! Sono poco più di un centinaio i tifosi cechi in trasferta, peraltro tutti seduti vicino alla tribuna stampa ma con trombe, tamburi e bandiere riescono quasi, e dico quasi, a farsi sentire più di tutto il resto dello stadio. Anche il colpo d’occhio entrando sullo Chatrier è impressionante: tutte le tribune blu e bianche – anche perché le due bandiere hanno gli stessi colori – e persino il presidente della FFT, Gachassin, indossa una sciarpa tricolore. Fra gli “Allez les Bleus!” inizia una promettentissima semifinale di Davis.
Non è facile stabilire dove cominciano i meriti di Gasquet e dove finiscono i demeriti di Berdych nella prima frazione di gioco, ma il francese riesce a strappare il servizio presto, sul 2-1. Il ceco si è salvato più di una volta grazie al servizio, ma i falli commessi soprattuto con il rovescio, gli hanno fatto perdere la prima manche sul punteggio di 6-3. Nel secondo set Berdych tarda ancora ad entrare in partita e Gasquet ne approfitta conquistando subito due break che valgono il 3-0. Il ceco reagisce poco dopo strappando per la prima volta il servizio avversario ma finisce per perdere anche il secondo set 6-2, con l’ennesimo diritto che finisce a rete. Nel terzo parziale Il ceco cerca la concentrazione necessaria andando al bagno prima di iniziare al servizio. Ma la pausa non sortisce gli effetti sperati: infatti al terzo gioco Richard prende l’ennesimo break e lo tiene fino al 5-3, quando il ceco regala ancora una volta il servizio, con un doppio fallo, e al secondo matchpoint consegna il primo punto alla Francia. Lo stadio esplode, e anche i cechi applaudono, mentre Gasquet si inchina sulla terra rossa del centrale. Forse adesso è il caso che qualcun’altro si inchini dinanzi a lui?! Intanto, aspettando Tsonga, dagli spalti intonano la Marseillaise…
Mentre la maggior parte degli spettatori andava a pranzare, Tsonga e Rosol facevano il loro ingresso in campo. Dopo il primo game vinto al servizio dal francese, la partita viene interrotta per qualche secondo a causa di un problema – più o meno involontario – con l’impianto audio del centrale: mentre Rosol è pronto a servire, dalle casse viene diffusa musica house e solo al terzo richiamo dell’arbitro ritorna il silenzio in campo. In effetti raramente lo Chatrier ha diritto alla musica, avviene solo durante il Kids Day al Roland Garros, quando l’habitué Dj Bob Sinclar mixa dagli spalti, mentre alcuni tennisti si esibiscono.
Gli spettatori tornano giusto in tempo per assistere alle prime tre palle break dell’incontro, in favore di Lukas Rosol. Con l’aiuto del pubblico e… del servizio, Tsonga si salva e da 0-40 vince il game, salendo 3-2. Il break arriva qualche istante dopo, in favore della Francia con un dritto lungo di Rosol sulla seconda palla break. Tsonga conferma e sale 5-2. Mentre il pubblico balla al ritmo del tormentone “Summer” di Calvin Harris che ancora una volta sfora nonostante il “time” annunciato dall’arbitro. Dopo la pausa, Rosol perde nuovamente il servizio concedendo il primo set 6-2. Lo Chatrier è stato spogliato di tutti i simboli che rimandano allo Slam parigino, sono solo un paio gli sponsor comuni con la Davis. Fra i tabelloni vicino all’ingresso del campo, compare addirittura quello dell’associazione Jérôme Golmard, impegnata nella lotta contro la SLA. Strano vedere questo tipo di sponsor accanto a così tante multinazionali e grandi istituzioni.
Dopo un paio di ore di gioco, questa semifinale di Davis sembra aver già preso una piega ben precisa, la pensano probabilmente così anche gli ultrà francesi che ormai non srotolano più la maxi bandiera giù dagli spalti, perché la France ne souffre point. Rosol tiene finalmente servizio, non senza fatica, dopo aver perso consecutivamente i 5 giochi precedenti. Il ceco si salva con la prima di servizio, mentre Tsonga tiene in battuta senza problemi e si arriva così al 3-2. Dopo la solita trafila post-match, doccia, interviste ecc. Gasquet prende posto in tribuna fra gli “Allez Richard!” del pubblico. E poco dopo Jo conquista due break, il primo con una grande risposta sul servizio e il secondo sull’ennesimo errore dell’avversario, conquistando il set 6-2. Con la partita ormai in pugno, si improvvisa una ola mentre la bandiera francese passa di mano in mano sugli spalti. Per la Marseillaise c’è ancora tempo, intanto si adattano anche le note dll’inno del Paris Saint-Germain per scandire il nome di Tsonga: il Parco dei Principi non è mai stato così vicino al Chatrier come oggi.
Solo sull’1-1 Tomas Berdych raggiunge il suo team in tribuna, sperando che porti la stessa fortuna di Gasquet. Ma nonostante un game tirato, è Tsonga ad imporsi. Al quarto gioco arriva il break in favore del francese con un potente lungolinea e parte il “Qui ne saute pas n’est pas français!”. Con il pubblico in piedi Tsonga chiude 6-3 il terzo set e regala il secondo pesantissimo punto alla Francia. E mentre i cechi lasciano in silenzio le tribune, partono i cori dei francesi. Basta uno sguardo e gli applausi di Tsonga per far scattare l’inno nazionale fra il silenzio generale. Giusto un assaggio di quello che ci aspetta ad Euro 2016…
Per quanto riguarda i campioni in carica, anche Rosol è apparso poco lucido. Curioso, come il ceco quest’anno abbia perso qui al Roland Garros proprio contro il compagno Vesely, che domani dovrebbe giocare il doppio con Stepanek. Tuttavia, vista li situazione, è probabile che il capitano Navratil, scelga la più affidabile coppia Stepanek-Berdych, molto dipenderà dallo stato di forma del numero 6 mondiale che oggi è parso poco lucido, anche per colpa del fuso orario newyorkese, come ammesso da lui stesso. Ormai serve un’impresa perché l’insalatiera sta ormai scivolando dalle mani dei cechi e il tris sembra davvero molto molto distante. Mentre la Francia spera finalmente di poter gioire in questo ostile stadio. Basterà intonare almeno un’altra volta “Allons enfants de la patrie…”.