TENNIS COPPA DAVIS – Aveva compiuto 33 anni giovedì. Roger avrebbe voluto che fosse lui a portare la Svizzera in finale. Così ha rinunciato al doppio. Le pagelle dei doppisti e, punto per punto, come si sono comportati. Taroczy_ “Bolelli è da primi 20 del mondo!”
GINEVRA – Roger Federer voleva fare un regalo di compleanno all’amico del cuore Marco Chiudinelli che aveva compiuto 33 anni proprio giovedì.
Contro Marco aveva giocato sia a calcio sia a tennis quando i due bambinetti di Basilea avevano 8 anni e giocavano con le racchettine corte. E ci aveva perso per la prima (e ultima!) volta in un long-set, a chi arrivava prima a 9 giochi.
Era andato a consolarlo mentre il piccolo Marco, in svantaggio 5-2, piangeva disperato. Poi il piccolo rinfrancato Chiudinelli, passato a condurre 7-5, aveva restituito comprensione e il più amichevole dei “tap-tap” sulle spalle di Roger, scoppiato anche lui in pianto dirotto quando il punteggio si era rovesciato.
Ma oggi Roger avrebbe voluto che fosse proprio il suo concittadino e coetaneo – 33 anni compiuti giovedì – a conquistare la prima finale di Coppa Davis in 22 anni.
Severin Luthi, il capitano svizzero, non sceglie la formazione e chi gioca. In Svizzera lo sanno tutti. Sceglie Roger. Ed è anche giusto che scelga lui. Dunque è stato Roger a decidere di non giocare, e non soltanto perchè assieme a Wawrinka aveva perso tutti gli ultimi 4 incontri di Coppa Davis.
E va detto che Chiudinelli, anche se è stato il primo a cedere il servizio nel primo set – e per ben due volte, nel terzo e nell’undicesimo game _ per buona parte dell’incontro ha fatto del suo meglio, considerato che è oggi n.161 in singolare e n.216 in doppio e certo non poteva non avvertire una straordinaria pressione sulle sue spalle nell’incandescente atmosfera del PalaExpo più rosso ancora di ieri, fra bandiere, camicie, cappellini, striscioni, cartelli.
Era dei quattro quello che aveva più da perdere, anche perchè Wawrinka ha un nome (e un oro olimpico in bacheca) tale che se una coppia di cui è la metà perde…la colpa è dell’altro. Il che non è assolutamente giusto perchè in realtà a rete Wawrinka è tutt’altro che efficace e anche alla risposta nei punti dispari potrebbe fare meglio, con quel gran rovescio che si ritrova.
L’ex davisman ungherese Balasz Taroczy che di doppi certo se ne intende più di parecchi – ha trionfato a Wimbledon in coppia con Heinz Gunthardt nel 1985, in finale su Cash-Fitzgerald – è venuto a salutarmi dopo il doppio ed era sinceramente ammirato nei confronti di Simone Bolelli: “Ha giocato bene ieri e benissimo oggi, dal primo all’ultimo set. Non ha avuto “bassi” e riuscire ad essere sempre all’altezza per 4 ore non è facile. Fognini non aveva cominciato troppo bene e lui lo ha tenuto su, poi nel finale è salito anche Fognini che a momenti pare dorma ma quando si risveglia può fare la differenza – e l’ha fatta – ed è calato invece Chiudinelli. Gli italiani hanno meritato di vincere. Sono contento perchè così domani la giornata è ancora viva e io mi posso sbagliare m credo che Fognini giocherà una bella partita”. E sul conto di Bolelli Balasz si sbilancia ancora di più: “Mi piace moltissimo come gioca. Per me è un giocatore da primi 20 del mondo– garantisce – L’ho visto battere Kohlschreiber e sfiorare la vittoria su Nishikori a Wimbledon…per me ce la può fare”.
Nel riferire questo breve dialogo spero di…essermi riscattato agli occhi di chi ieri mi ha accusato di avercela con Bolelli e con gli italiani in genere. A tal proposito, però, vorrei sottolineare come da tempo un caro ex collaboratore di Ubitennis mi rimprovera spesso di avere scritto un articolo, quando Bolelli battè Del Potro a Parigi, nel quale sostenevo le stesse cose che ha detto Taroczy oggi. Mi piacerebbe che i lettori senza pregiudizi -ci sono anche quelli eh – avessero la memoria più lunga.
A fondo articolo aprirò un inciso personale, quindi fuori tema, su Balasz,la sua famiglia, la nostra amicizia di vecchia data.
Torno sul doppio, non senza ricordare che il duo Chiudinelli-Wawrinka aveva perso al primo turno un anno fa 24-22 al quinto quel famoso doppio durato 7 ore con Berdych-Rosol.
Oggi il doppio è durato 3 ore di meno. Per la precisione, tutta svizzera ovviamente, oggi il match è durato 3 ore e 57 minuti. Durano tanto anche perchè ci sono pause infinite alla fine di ogni set (mai meno di 4 minuti), e perchè secondo me nel doppio non si dovrebbero concedere i 25 secondi fra la fine di un punto e l’inizio di un altro.
I tempi morti sono decisamente troppo lunghi. Si sono giocati 320 punti. Moltiplicate 25 secondi per 320 e – senza contare i cambi campo alla somma di games dispari più la fine di 4 set – fa 8.000 secondi (se si fosse arrivati sempre a consumare i regolamentari 25 secondi; fra un “batti cinque” e l’ormai irrununciabile asciugamano sono circa 133 minuti in cui non si è giocato). Insomma, con le altre soste a box, si sfiorano le due ore e mezzo di…parcheggio, e una sola ora e mezzo di tennis giocato.
Già che ci sono, dal momento che per quelle 3 ore e 57 mi sono avvitato allo scomodissimo seggiolino nella piccionaia del PalaExpo – raggiungibile dalla sala stampa con una passeggiata di 4 minuti e 57 secondi – ed ho segnato tutti i punti, il doppio azzurro ne ha conquistati 166 e la Svizzera 154. Appena dodici in più, non tanti se si pensa che quarto e quinto set sono stati vinti dai “nostri” 63 62.
Chiudinelli ha perso più servizi di tutti, quattro, due nel primo set e due nel quarto. Fognini ne ha persi due, uno nel primo (sul 2-1 per l’Italia subito dopo che Chiudinelli aveva perso la battuta) e un altro nel terzo set a 15 sul 5 pari. Bolelli lo ha ceduto una sola volta nel sesto game del secondo set (con tre suoi errori sul 2-3). Wawrinka ha subito il suo unico break nel quarto set.
Alla fine, insomma, se guardassimo solo i numeri senza aver visto il match e senza interpretarlo, si potrebbe pensare che Chiudinelli sia stato il peggiore in campo per via dei 4 servizi ceduti, e in particolare i due che hanno deciso il quinto set, sull’1 pari e e sul 2-4.
Però ha grosse responsabilità a mio parere Wawrinka, che non intercettava quasi mai, non gli dava gran mano insomma. Chiaro che negli scambi da fondocampo sulla diagonale dei dritti fra Bolelli e Chiudinelli andasse prima in difficoltà lo svizzero. Un Wawrinka un tantino più intraprendente avrebbe dovuto cercare fin dall’inizio, cioè sulla prima risposta degli italiani, di mostrarsi più presente, di prendersi maggiori responsabilità. Lo ha fatto troppo sporadicamente.
A “Stan the Man” è toccato poi di “gestire” la risposta nella maggior parte delle palle-break avute sul servizio degli italiani: tredici. Come avete appena letto gli italiani hanno perso in tutto solo tre turni di servizio. Ergo gli svizzeri ne hanno mancate 10. Non pochissime. In nove frangenti ha risposto Wawrinka. E soprattutto nelle quattro pallebreak del possibile 2 pari al quinto, sul servizio di Fognini, Wawrinka avrebbe potuto rispondere meglio, anche se Fabio ha battuto molto meglio a sinistra piuttosto che a destra.
L’ho già notato altre volte questo dettaglio. Forse Barazzutti, o Perlas, o non so chi, dovrebbe farci caso. Fognini batte peggio nei punti pari. Forse su quelli dispari, che pure possono solitamente comportare peggiori conseguenze, si concentra di più.
Alla fine, insomma, Roger Federer non è riuscito a fare il regalo di compleanno al suo amico, ma lo ha fatto agli italiani. E anche a tutti gli spettatori che questa domenica potranno vedere proprio lui all’opera contro Fabio Fognini e non invece due match d’esibizione privi di significato e di interesse.
I PUNTI PERSI AL SERVIZIO DA CIASCUNO
Nel primo set Wawrinka ha perduto 11 punti sul proprio servizio, Chiudinelli 10, Fognini 12 e Bolelli 4.
Nel secondo Wawrinka 5 punti, Chiudinelli 8, Fognini 2 e Bolelli 6.
Nel terzo Wawrinka, Chiudinelli e Fognini 4, Bolelli 6.
Nel quarto Wawrinka 5 e tutti gli altri tre appena 2.
Nel quinto Wawrinka 0, Chiudinelli 12, Fognini 9, Bolelli 0.
TOTALI: Wawrinka 25 punti persi e un break, Chiudinelli 36 e 4 break, Fognini 29 e due break, Bolelli 18 e un break.
I MIEI VOTI
I miei voti a fine doppio sono 8 e mezzo Bolelli (reo solo d’aver giocato male quel game che è costato il secondo set), 7 Fognini, 6 + Chiudinelli (considerate le circostanze anche se 4 break sono tanti), 6+ anche a Wawwinka per i motivi su esposti.
Per quanto riguarda i consigli eventualmente dati da Barazzutti non posso saperli. Però i ragazzi sono stati abbastanza tranquilli anche in condizioni ambientali non facili. Penso che abbia contribuito e in una mia domanda credo di aver fatto presente che probabilmente in doppio Fognini, vuoi per la presenza di Simone al suo fianco, vuoi per quella di Corrado ai cambi di campo, riesce a controllarsi un po’ di più che quando è solo.
Ho registrato però la sua pronta replica a questa mia osservazione: “A numero 13 del mondo però ci sono arrivato da solo”.
Vero, verissimo. Come vero è, però, che anche le sue peggiori sceneggiate le ha messe in mostra quando giocava da solo.
Per quanto riguarda il discorso, annoso e certo ripetitivo come mi ha rimproverato un lettore (“Scanagatta invecchiando si ripete”), della formazione di doppio che Barazzutti invariabilmente annuncia il giorno del sorteggio e smentisce il giorno del doppio – e so bene che non è l’unico a farlo, anche questo mi viene fatto notare…ma secondo me sbagliano pure gli altri – segnalo che oggi nella minuta rassegna stampa che ci è stata fornita le redazioni de Il Giornale di Brescia, Il Mattino di Napoli, Il Corriere del Mezzogiorno di Napoli, hanno scritto, in forme appena diverse: “Oggi Lorenzi e Seppi cercheranno di vincere il doppio per evitare il 3-0”.
Ovviamente non so né quanti altri giornali siano incorsi nello stesso errore, né quante radio o siti web, ma continuo a non capire – visto che chiaramente nessuna squadra avversaria crede più alla “finta” formazione data il giorno del sorteggio – che gusto possa esserci nel dare un’informaziona sbagliata che può creare solo imbarazzi alle redazioni meno attrezzate. E a far fotografare vicini due giocatori che non giocheranno insieme. Così viene poco rispettato anche il lavoro dei fotografi che fotografano inutilmente giocatori che non scendono in campo. E non hanno invece lì per lì -perchè un’ora prima del sorteggio quando il capitano ha l’ultimo minuto disponibile per comunicare la vera formazione – la foto dei due che giocheranno. Nei siti vengono così pubblicate foto di archivio, magari risalenti all’ultimo doppio giocato dai due tennisti, con altre magliette, magari altri sponsor. Voi direte che sono fissato, data l’età, su queste cose. Io dico che sarebbe più intelligente modificare un atteggiamento sbagliato. Ma forse se io non sono più giovanissimo…non lo è neppure Barazzutti.
Per quanto riguarda gli incontri della terza giornata, beh…speriamo siano due. Vorrebbe dire che Fognini ha battuto Federer. Ci credo poco. Ma non si sa mai. I ue precedenti non sono incoraggianti. Uno è datatissimo, 2007 e a Montreal un Fognini appena ventenne fece solo 2 games (61 61), l’altro è più recente, 2012, ma insomma è stato giocato sull’erba di Wimbledon dove Roger per l’appunto vinse il suo ultimo Slam: Fognini fece 6 games, 61 63 62.
Si fosse giocato sulla terra battuta avremmo avuto qualche speranziella in più. Ma sui tappeti indoor Federer è forte quanto sull’erba se non di più.
Se Fognini perderà, come tutto lascia supporre, sarà un vero peccato perchè questo Bolelli contro Wawrinka sul 2 pari mi sarebbe proprio piaciuto vederlo. Anche se lo svizzero ha vinto 2 duelli su 3, Simone ha vinto l’ultimo, a Wimbledon 2011: 76 63 76. Per una volta, insomma, Bolelli fece anche i punti più importanti. Sarebbe un ottimo auspicio. E non un sogno irrealizzabile perchè Wawrinka sul 2 pari entrerebbe in campo teso com un violino.
Ma quello che invece, in tutta franchezza, mi pare invece proprio sogno irrealizzabile è un successo di Fognini su Federer. A meno che, come ha detto Fabio, San Gennaro e la Madonna di Lourdes, si mettano d’accordo per fare un SuperMiracolo.
P.S. Avevo accennato un post scriptum sui miei rapporti d’amicizia con Taroczy, per quel pochissimo che può interessare.
Di Balasz, classe 1954, sono amico di famiglia. Suo padre Eugenio aveva studiato l’italiano da solo, senza frequentare alcuna scuola, sui libri. Personaggio straordinario, di grandissima umanità, semplicità, simpatia. Lo incontrai nel corso di un match amichevole nel ’68 fra il CT Firenze e il Tennis Club Vasas che si giocò a Budapest. Lo aveva organizzato l’ex presidente federale Paolo Galgani. Eugenio l’italiano lo parlava correntemente, pur senza aver mai potuto uscire dall’Ungheria finchè quel Paese era comunista e strettamente controllato dalla Russia.
Adorava l’Italia e gli italiani, fece di tutto perchè la lingua italiana la imparassero anche Balasz e, un po’ meno, sua figlia Nora, bellissima.
Invitammo papà Taroczy a Firenze, dove venne ad accompagnare nella settimana di Pasqua i migliori junior ungheresi al torneo internazionale giovanile, il Trofeo Principe.
E io andai poi a giocare il torneo internazionale di Budapest dove giocai singolare, doppio e pure misto (con la sorella di Balasz, Nora, che giocava anche lei piuttosto bene, battemmo una coppia di prima categoria polacchi, Gasiorek e Olga…boh (non ricordo in questo momento) e poi perdemmo da una coppia australiana formata da Bob Howe e la grandissima Margaret Court (campionessa di 24 Slam!).
Con Nora e Balasz, che è venuto anche lo scorso agosto a Firenze e al CT Firenze, siamo sempre rimasti in contatto. Ovviamente ero uno dei suoi maggior tifosi. Lui è stato dirigente della Federazione ungherese e da anni commenta per la tv ungherese. Dedico a sua padre Eugenio, recentemente scomparso, questo mio piccolo ricordo.
I PRECEDENTI TRA I SINGOLARISTI CHE SI AFFRONTERANNO NELL’ULTIMA GIORNATA
Federer-Fognini 2-0
2007 Montreal, R16, hard, 61 61
2012 Wimbledon, R64, grass, 61 63 62
Wawrinka-Bolelli 2-1
2008 Toronto, R64, hard, 64 76(4)
2009 US Open, R128, hard, 76(5) 63 63
2011, Wimbledon, R64, grass, 76(5) 63 76(4)