TENNIS ATP 500 PECHINO – A Pechino hanno esordito Novak Djokovic, che ha lasciato tre game a Garcia-Lopez e Rafael Nadal, che ne ha lasciati quattro a Gasquet. Berdych vince senza fatica mentre Murray rimonta Janowicz. Fuori entrambi gli azzurri: Seppi si fa rimontare da Robredo, Fognini non ha chance con Gulbis.
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Debuttano i big all’ATP 500 di Pechino. Il primo a scendere in campo è stato Tomas Berdych, rimasto in campo poco più di un’ora in un match dominato dall’inizio alla fine e vinto per 6-2 6-1 contro Feliciano Lopez. La testa di serie numero tre ha giocato in maniera impeccabile al servizio – appena dieci punti ceduti in tutto il match – e ha mandato un chiaro segnale ai rivali in ottica Masters. Il ceco si qualifica quindi agevolmente al secondo turno, dove lo attende un test decisamente probante contro un carichissimo Viktor Troicki. Avanti anche Isner, teoricamente l’avversario di Berdych ai quarti, che esordiva contro Santiago Giraldo. Ottima davvero la prova di Long John contro un avversario che si trova in uno stato di grazia ed è al best ranking (28). Lo statunitense ha vinto 6-1 6-3 e si è guadagnato l’accesso al secondo turno dove troverà Tommy Robredo, che ha battuto in un match molto combattuto Andreas Seppi. C’è qualche rimpianto per l’azzurro, che dopo aver vinto il primo set ha messo in fila quattro game dall’1-4 nel secondo per andare a servire per il match ma non è stato in grado di chiuderlo. Logico che l’esperienza di Robredo avesse la meglio prima in un interminabile undicesimo game (dove Seppi ha avuto nove opportunità di breakkare nuovamente) e poi al tie-break, vinto per 7-4. Poca storia nel terzo set, in cui Robredo è scappato 4-0 e non si è più guardato indietro.
Ma chiaramente l’attenzione di tutti è rivolta ai primi due giocatori del mondo, Novak Djokovic e soprattutto Rafael Nadal, di ritorno dopo un’assenza di tre mesi per un infortunio al polso che gli ha fatto saltare tutta la stagione estiva sul cemento. Il primo a scendere in campo è stato il serbo ma del suo match c’è poco da raccontare. Novak, che è imbattuto nel torneo di Pechino (questa è la ventesima vittoria in altrettanti incontri) ha ceduto però due volte il servizio in un primo set dove la risposta è stata protagonista (sei break in otto game). Ma Garcia-Lopez non è mai stato in grado di tenere il servizio e solo nel secondo set è riuscito finalmente a vincere un game nel proprio turno. 6-2 6-1 il punteggio finale di Djokovic, che attende test più impegnativi (ora affronterà Pospisil, poi eventualmente Dimitrov).
È arrivato poi il turno di Rafael Nadal, che non giocava dagli ottavi di Wimbledon, dove aveva perso a sorpresa contro Nick Kyrgios. Lo spagnolo, con tutti i dubbi sulle sue condizioni, ha offerto una prestazione davvero convincente. Dopo essersi tolto un po’ di ruggine nel primo set, il maiorchino ha dettato legge col dritto e col rovescio per tutto il secondo set, rifilando addirittura un bagel a Richard Gasquet. Se da un lato il primo turno era certamente impegnativo, c’è anche da dire che il francese era forse uno degli avversari più adatti per mettere in palla Nadal, che infatti ha sofferto un po’ nel primo parziale. Ma quando si è aggiudicato il primo set per 6-4, Rafa ha trovato la fiducia e l’intensità necessarie per vincere senza affanni. Secondo turno da non prendere con le molle perché c’è un bombardiere como Gojowczyk ma l’impressione è che Nadal possa fare molto bene a Pechino.
Si è qualificato anche Andy Murray, testa di serie numero 6, che ha avuto il suo bel da fare contro uno Jerzy Janowicz a tratti ispiratissimo. Ma quel “a tratti” si è tradotto anche in tanti vuoti mentali di JJ che hanno permesso a Murray di fare ordine in un match che ha rischiato più volte di perdere. Nel primo set il polacco ha vinto al tie-break dopo essere stato avanti di due break (5-1) ed aver avuto set point. La frustrazione dello scozzese si è abbattuta sulla racchetta di Andy, ma nonostante un secondo set ancora balbettante, Murray è riuscito a trovare il break che ha deciso il secondo set sul 4-4. A quel punto Muzza non ha più rischiato nulla al servizio e con due break si è aggiudicato il terzo set qualificandosi per il secondo turno dove lo attende un avversario più morbido, Pablo Cuevas.
Il programma è stato chiuso da un match dal potenziale esplosivo tra Ernests Gulbis e Fabio Fognini ma di spettacolo se n’è visto poco. Gulbis è onestamente un giocatore al di fuori della portata di Fognini – almeno sul duro – e al lettone è bastato pazientare per cercare una falla in un turno di servizio del ligure. Qualche scaramuccia, qualche soliloquio dell’azzurro e tanti colpi vincenti di Gulbis (trentuno, a fronte di nove errori) hanno caraterizzato un match dove il servizio della testa di serie numero sette ha fatto la differenza. Tre punti ceduti con la prima, un rendimento con la seconda che assomiglia molto a quello della prima di Fognini (intorno al 70%) e nessuna palla break concessa sono la migliore spiegazione del 6-3 6-4 con cui Ernests si è qualificato al secondo turno, dove lo attende Martin Klizan.
Risultati:
R32 (1) N Djokovic b. G Garcia-Lopez 62 61
R32 (3) T Berdych b. F Lopez 61 62
R32 (8) J Isner b. S Giraldo 61 63
R32 P Andujar b. J Benneteau 64 61
R32 P Gojowczyk b. I Karlovic 64 26 75
R32 P Andujar b. J Benneteau 64 61
R32 T Robredo b. A Seppi 36 76(4) 62
R32 (6) A Murray b. J Janowicz 67(9) 64 62
R32 P Cuevas b. M Kukushkin 76(3) 36 64
R32 M Klizan b. L Mayer 76(2) 67(3) 64
R32 (7) E Gulbis b. F Fognini 63 64