ATP MASTERS 1000 SHANGHAI – Roger Federer ha bisogno di due tie-break per avere ragione di un ottimo Gilles Simon. Il francese ha avuto set point in ciascuno dei set. Per lo svizzero è il titolo N.81 in carriera e il nono diverso titolo 1000 nel suo palmarés
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Roger Federer non è riuscito a ripetere la grandiosa prestazione di ieri contro Novak Djokovic, ma nonostante questo ha trovato il modo di conquistare uno dei pochi titoli che mancavano alla sua raffinata collezione.
Il campionissimo svizzero vince a Shanghai il suo 23° titolo Masters 1000, il secondo consecutivo dopo quello vinto ad Agosto a Cincinnati. Ha dovuto soffrire e non poco per piegare la resistenza del sempre intelligente e scaltro Gilles Simon che ha giocato alla pari con il suo blasonato avversario, mancando però troppe occasioni nei momenti cruciali: il punteggio finale è 7-6(6) 7-6(2) dopo 1h52.
Federer ha iniziato malissimo il match cedendo la battuta nel game d’apertura e nella prima metà del primo set il numero dei suoi errori gratuiti è decisamente troppo alto per poter avere ragione di un contrattaccante temibile come è il francese. Simon non concede palle break fino al 5-4 quando va a servire per chiudere il parziale. Un paio di errori di troppo gli costano il turno di battuta permettendo a Federer di entrare definitivamente nel match. Il francese è poi bravissimo a salvare con coraggio due set point nel dodicesimo gioco anche prendendo la rete.
Si arriva quindi a un decisivo tie-break dove Federer si porta avanti 5-3 prima di subire 3 punti consecutivi del francese che arriva dunque a set-point aiutato anche da un grave errore di Federer al volo. il N.2 mondiale reagisce annullando con il servizio il set point e poi ancora grazie alla battuta si porta 7-6. Lo svizzero entra nello scambio e il suo passante vincente gli regala un primo set che sembrava compromesso.
Il secondo set ha uno svolgimento molto diverso anche se poi porterà allo stesso epilogo. È Federer ad avere le occasioni di staccarsi nella prima parte del set senza rischiare nulla sul proprio servizio. Prosegue la sua tendenza accentuata all’attacco e alla verticalizzazione del gioco e Simon appare molto più stanco del suo avversario. Il francese salva in tutto 3 palle break nel parziale e poi di nuovo con la zampata da furbissima volpe qual è ha l’occasione che aspettava: sul 6-5 in suo favore si porta 15-40 sul servizio di Federer, esattamente l’inverso di quanto era successo nel primo set. Il braccio di Roger non trema e infila 4 punti consecutivi per portare anche il secondo set al tie-break. Stavolta però il gioco decisivo non ha particolari colpi di scena. Dal 2-2, Federer alza il maniera sostanziale il suo livello di gioco e di concentrazione e con un paio di punti eccezionali riesce a far sì che il suo vantaggio diventi incolmabile. Il tie-break si chiude 7-2 e lo svizzero può esultare per l’81a volta nella sua carriera dopo l’ultimo colpo in rete del suo avversario.
Ancora una volta il gioco di Simon si dimostra molto fastidioso per Federer; il francese ha mostrato di non soffrire i cambi di ritmo dello svizzero nemmeno quando ha cercato di sfruttare il suo rovescio tagliato. Alla fine però la nuova lucidità tattica dello svizzero ha fatto la differenza. Saranno ancora 35 le sue discese a rete a fine match, esattamente come ieri, con 24 punti conquistati. Il tabellino stavolta è negativo 21 vincenti (come Simon) e 36 errori gratuiti. Un dato prevedibile considerate le caratteristiche del suo avversario, completamente diverse da quelle di Djokovic.
Federer si rilancia dunque anche come candidato al N.1 di fine stagione e conquista il suo nono diverso titolo Masters 1000. Di quelli ancora in calendario gli mancano soltanto Roma e Montecarlo dove peraltro ha giocato complessivamente 7 finali in carriera.
La sua distanza in classifica da Djokovic nella Race stagionale è di 990 punti con ancora potenzialmente 3 tornei da giocare prima della fine della stagione.
A questo punto il “vecchio” campione ci sta prendendo davvero gusto.