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Il 2014 sembrava dovesse essere l’anno della definitiva consacrazione per Fabio Fognini e invece rischia di concludersi con l’ennesima brutta notizia, l’abbandono di José Perlas. In un’intervista concessa al blog spagnolo “Punto de break” l’allenatore di Fognini ha affrontato molti temi di grande interesse, e ha chiuso l’intervista in modo molto molto preoccupante.
Lo spagnolo ha fatto chiaramente comprendere di non essere per nulla soddisfatto del comportamento tenuto da Fabio nel corso dell’anno e, pur attenuandone diplomaticamente le colpe, non è stato tenerissimo nei confronti del suo assistito, arrivando persino ad assolvere la stampa italiana (grazie) dall’accusa di “sensazionalismo”. Quello che non torna è, ma forse era impossibile aspettarsi altro, l’autoassoluzione. Cominciamo proprio da quest’ultimo aspetto.
Quando Perlas parla dei numerosi problemi fisici ammette che la maggior parte di loro sono dovuti a “sovraccarichi”. Questi sarebbero dovuti ad un problema congenito di Fabio, perché pare che lo spazio tra le ossa sia più stretto della norma. Ora, secondo Perlas, si può lavorare in modo che questo spazio aumenti oppure che produca infiammazioni. O è un’accusa indiretta a qualcuno (visto che sono aumentati i problemi fisici) o non si comprende cosa volesse dire perché i problemi fisici di Fabio non sono certo spariti. Il giorno della famigerata partita contro Tsonga a Montecarlo Fabio ebbe una lesione all’adduttore, problema molto comune tra gli atleti professionisti. A partire da quel giorno anche i problemi di tenuta mentale si sono acuiti. Eppure secondo Perlas quelli non sono stati determinanti. Anzi, in una curiosa inversione di causa/effetto lo spagnolo sostiene che la crescita delle aspettative – dovute alla grande stagione precedente che lo aveva issato fino alla posizione numero 13 – avrebbe prodotto ulteriori sforzi fisici causa dei problemi muscolari. Insomma, secondo Perlas le cose sarebbero andate così: lui ha avvertito che il carico di lavoro era eccessivo, altri, non identificati, hanno deciso che vista la possibilità di arrivare addirittura tra i top ten era il momento di insistere e che sia questa decisione la causa della mancata risoluzione dei problemi fisici.
Ma che i problemi “interni” non siano solo questi si deduce anche dal resto, quando Perlas dice che “Fabio ha meritato quelle punizioni” (pero es verdad que Fabio se merecía estos castigos o sanciones) ma soprattutto quando a proposito dei comportamenti è persino più severo della stampa italiana: “No, nunca lo puedo asumir o defender“.
A questo punto quasi scontata la conclusione. “Io lavoro anno dopo anno. Ho un contratto con Fabio fino a novembre“. Alla domanda se potesse negare di avere un accordo con Ferrer, la risposta è stata un sibillino “Non ho un accordo con nessuno“. Neanche con Fognini dunque…