TENNIS FOCUS – Il presidente della FIT ha usato parole molto dure su quanto sta emergendo riguardo al caso scommesse. Filippo Volandri si è subito smarcato dalle accuse mentre Seppi (che è estraneo all’inchiesta) si è detto molto arrabbiato.
Leggi la rassegna stampa di oggi (a cura di Alberto Giorni)
Angelo Binaghi è molto duro su quanto sta emergendo dalle carte del tribunale di Cremona e ci tiene a sottolineare quanto la FIT possa essere danneggiata nel caso si appurasse quanto si sospetta. Mentre Andreas Seppi, che viene citato in una delle conversazioni Skype (“Seppi mente? No”), ha voluto ribadire la sua totale estraneità ai fatti. Sempre la Gazzetta spiega in un trafiletto quali sono le possibili sanzioni qualora si accertassero delle responsabilità (ricordiamo che per ora siamo solo ai livelli di un’inchiesta).
Scrive Vincenzo Martucci nella Gazzetta dello Sport di oggi: “La partita è appena cominciata. Il presidente Fit, Angelo Binaghi, parte deciso in difesa del tennis italiano: «Visto il grave danno d’immagine che comunque ci è stato arrecato ci siamo dichiarati parte lesa dagli eventuali reati commessi sia da nostri tesserati che da terze persone». Anche se il distinguo col calcio è evidente: «Se l’inchiesta dovesse confermare quanto sembra trasparire dalle intercettazioni pubblicate si tratterebbe di illeciti da considerare gravissimi ed intollerabili, commessi nell’ambito di eventi internazionali, dunque non organizzati né gestiti da noi». Forte è la preoccupazione del numero 1 del tennis italiano per certi atleti della nazionale: «Speriamo che per marzo, quando giocheremo il primo turno di coppa Davis la situazione si sarà chiarita. Oggi come oggi convocherei Daniele Bracciali che è tante volte richiamato nelle intercettazioni incriminate? Lui stesso, che ultimamente è stato chiamato soltanto da riserva, rinuncerebbe, credo, perché un giocatore non può trovare la serenità per giocare a questi livelli, con accuse così pesanti. Ma la mia preoccupazione va soprattutto allo stato d’animo e all’attività di giocatori tirati in ballo in questa storia per millantato credito».”
Sempre la Gazzetta riporta le parole di Andreas Seppi, che si è subito tirato fuori dallo scandalo. L’altoatesino ha ribadito con forza di non c’entrare nulla con le scommesse e che non ha nemmeno mai parlato con Bracciali, che come lu si trova a Mosca. “«Quando ho visto i giornali per me è stato uno shock per tutta la storia e mi sono arrabbiato perché è coinvolto il mio nome. Ma io non c’entro niente e non ci sono mai entrato in queste storie. Nè ne ho sentito mai parlare. Quando il discorso è venuto fuori, fra di noi, ho sempre detto: “Se qualcuno mi offre di falsare un match, vado all’Atp e lo denuncio”. Ma nessuno mi ha mai parlato di niente. Perciò, pur infastidito perché il mio nome è stato tirato in ballo solo perché qualcun altro parla di me in una chat — ma non posso farci niente — , mi sento tranquillo, tanto che ho vinto la mia partita con Dodig, proprio come dovevo vincere». Possibile che Seppi non abbia scambiato due chiacchiere sulla storiaccia con Bracciali, anche lui impegnato a Mosca, ma in doppio? «Non c’è stato modo, quando io entravo in campo, lui ne usciva. L’ho visto solo un minuto. Ma certo è una faccenda da spiegare meglio».”
Il Corriere dello Sport riporta invece le piccate parole di Filippo Volandri: “Filippo Volandri ha tuonato: «Sono molto sorpreso da quello che ho letto – spiega – soprattutto perché vedo tanti nomi buttati nel pentolone, senza uno straccio di prova. Non ho idea di cosa abbia fatto Bracciali, io sono super tranquillo. Anche se ammetto che un po’ mi girano le scatole, perché come al solito ti trovi tirato dentro una cosa, ma quando poi ti scagionano nessuno ne parla».”
Ad ogni modo, scrive sempre il quotidiano romano, alcune conversazioni lasciano poco spazio ai dubbi: “Una conversazione del settembre 2007 tra Bruni ed Enrico Sganzerla è emblematica. Quest’ ultimo chiede: «E sto Poto quanto vuole?» e Bruni spiega: «Dice Braccio che per primo turno anche 30 si accontenta.. Oggi vede Bolelli per assoldarlo… è scatenato». Si evince che Bracciali, che ha un suo tariffario («Di solito ci offrono 50» dice a Brani), è diventato colui che deve convincere i tennisti amici a pilotare le partite. Dovrebbe inserire nella “squadra” anche il tennista romeno Andrei Pavel. O almeno così sperano Sganzerla e Bruni, al quale Bracciali è stato presentato da Roberto Goretti, ex giocatore e ora d.s. del Perugia Gli altri membri del team sarebbero Bolelli e Volandri, che però non hanno chat compromettenti, a differenza di Bracciali. Su “Volo” Bruni e i suoi amici non nutrono la minima perplessità Il commercialista scrive a Bracciali, in odore di squalifica per le scommesse: «I veri ladroni non li prendono Davy (Nikolay Davydenko, ndr), Volo (Volandri, ndr), Vassallo (Martin Vassallo Arguello, ndr)», e Sganzerla approva: Unico che si salva sarà Volo che è stato il peggiore»“.