TENNIS – Dopo i proclami di tolleranza zero, in ambito federale tutto tace sullo “scandalo scommesse” nel tennis. Per Repubblica, soltanto per quanto concerne la giustizia sportiva ai giocatori non accadrà nulla. La Gazzetta riporta alcune intercettazioni del 2011 di Bracciali. Se venisse provata una qualunque combine, non ci sarebbe alcuna prescrizione per nessuno
Anche oggi le pagine sportive dei quotidiani ruotano attorno al caso scommesse. Repubblica scrive che la prescrizione – per quanto riguarda la giustizia sportiva – potrebbe applicarsi a tutti coloro che ne fossero eventualmente coinvolti. Il titolo dell’articolo, a firma Foschini e Mensurati, è piuttosto chiaro: “Bracciali & C, altro che pugno duro. Federtennis verso la prescrizione”.
Nonostante le parole dure del presidente Binaghi (“Tolleranza zero!”), insomma – prosegue Repubblica – “come vuole la tradizione, dopo la formalità degli interrogatori davanti alla procura federale, anche in questo caso tutto si è risolto in una barzelletta: la tolleranza zero è già prescritta. Ai giocatori non accadrà nulla, almeno dal punto di vista sportivo. l tennisti finiti sotto indagine a Cremona – il centro dell’inchiesta è Daniele Bracciali ma negli atti sono citati Potito Starace, Filippo Volandri, Simone Bolelli, Andreas Seppi e Mara Santangelo – se hanno commesso reati li hanno commessi prima del 2008. Fino a poco tempo fa la prescrizione per la Fit era di cinque anni. Il nuovo codice sportivo, approvato ad agosto, l’ha portata a otto anni ma non essendo l’innalzamento della prescrizione retroattivo, come hanno spiegato gli avvocati dei tennisti, il processo sportivo è di fatto nato morto. Non a caso quando Bracciali (come Bolelli, Volandri Starace e Goretti) è stato sentito dalla procura federale, è stato rassicurato sulla prescrizione. Nonostante questo, sia lui sia gli altri hanno negato tutto”.
Ma, sottolinea la Gazzetta, ci sono alcuni fatti che risalgono al 2011, data per la quale non varrebbe più la prescrizione. E a finire nei guai potrebbe essere Daniele Bracciali, come riporta il quotidiano sportivo nell’articolo firmato da Francesco Ceniti: “Si complica la posizione di Daniele Bracciali, coinvolto insieme ad altri tennisti nel nuovo filone d’inchiesta gestito dalla Procura di Cremona e parallelo a quello principale sul calcioscommesse. Proprio l’esame delle perizie nell’incidente probatorio effettuato a ottobre sui pc, telefonini e tablet degli indagati ha fatto emergere le presunte combine legate al tennis. Bracciali è uno dei più esposti: moltissime le conversazioni esplicite avute con gli ex commercialisti di Beppe Signori. Una «collaborazione» nata nel 2007 dopo l’intermediazione di Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia, continuata fino al maggio 2011 e interrotta solo dai primi arresti dell’operazione Last Bet (1 giugno 2011). Proprio questa novità emersa di recente rende Bracciali vulnerabile anche per quanto riguarda la giustizia sportiva“.
Nell’articolo della Gazzetta si legge anche che alcuni tennisti stranieri verranno ascoltati dalla Procura di Cremona nei prossimi giorni: “(…) il primo sarà lo svedese Tomas Nydahl (Nidalone nelle chat) ex giocatore degli anni Ottanta e Novanta che tira in ballo diversi colleghi famosi, attualmente ai vertici della classifica. L’inchiesta si preannuncia ricca di colpi di scena e di sicuro gli indagati non potranno contare sulla prescrizione: il reato contestato (associazione per delinquere trasnazionale finalizzato alla frode sportiva) fissa l’asticella per i promotori ben oltre il 2020, mentre per i «semplici» associati si arriva al 2018″.
Infine la Gazzetta riporta sotto il titolo (“Ha venduto per 300.000”) alcune intercettazioni del 2011, tra le quali uno scambio di sms tra Daniele Bracciali e Manlio Bruni, commercialista di Beppe Signori. “Per gli inquirenti il contenuto è riferito alla finale di Casablanca in programma nel pomeriggio tra l’italiano Potito Starace, amico di Bracciali e considerato da chi indaga complice nelle combine perché reclutato proprio dal collega, e lo spagnolo Andujar. L’italiano perderà in modo rovinoso quell’incontro (6-1, 6-2) contro un avversario che aveva sempre battuto nelle precedenti 5 sfide. Per la Procura di Cremona la partita è stata truccata dietro un compenso elevato in modo da favorire grosse vincite attraverso le scommesse”.
Ad ogni modo, è doveroso sottolinearlo, si parla di prescrizione in ambito di giustizia sportiva. Per quella in ambito penale, invece, i tempi sono molto più dilatati, scrive Repubblica: “D’altronde il processo penale non ha problemi di prescrizione: si va dal 2018 al 2020. E Di Martino entro gennaio vorrebbe partire con le prime richieste di rinvio a giudizio“.
Gli articoli di Gazzetta e Repubblica:
Bracciali ora è nei guai Chat e sms lo inchiodano
La Gazzetta dello Sport, 6 novembre 2014, pagina 35
Prime parziali ammissioni. Emergono scambi del 2011 che cancellano la prescrizione: è squalificabile e si aggrava la posizione penale
FRANCESCO CENITI
Si complica la posizione di Daniele Bracciali, coinvolto insieme ad altri tennisti nel nuovo filone d’inchiesta gestito dalla Procura di Cremona e parallelo a quello principale sul calcioscommesse. Proprio l’esame delle perizie nell’incidente probatorio effettuato a ottobre sui pc, telefonini e tablet degli indagati ha fatto emergere le presunte combine legate al tennis. Bracciali è uno dei più esposti: moltissime le conversazioni esplicite avute con gli ex commercialisti di Beppe Signori. Una «collaborazione» nata nel 2007 dopo l’intermediazione di Roberto Goretti, attuale d.s. del Perugia, continuata fino al maggio 2011 e interrotta solo dai primi arresti dell’operazione Last Bet (1 giugno 2011). Proprio questa novità emersa di recente rende Bracciali vulnerabile anche per quanto riguarda la giustizia sportiva. Nei giorni scorsi era stato chiamato dalla Procura federale (come Bolelli, Starace, Volandri e Goretti), negando qualsiasi coinvolgimento nonostante le rassicurazioni avute sulla prescrizione dei fatti contestati (combine portate a termine o tentate) che nel tennis è di 5 anni. Ma le nuove carte cambiano di molto lo scenario: ci sono sms spediti (o ricevuti) dal cellulare di Bracciali a quello dei commercialisti di Bologna Manlio Bruni e Francesco Giannone, che sono datati al maggio 2011: quindi sanzionabili. Anche perché a Cremona hanno pochi dubbi sul significato dei messaggi: unito alle chat rende l’impianto accusatorio granitico. Bracciali sarà ascoltato di nuovo dalla giustizia sportiva e dovrà difendersi da accuse concrete e non virtuali.
Stranieri coinvolti Una «partita» iniziata già a Cremona: il tennista romano è stato interrogato per diverse ore lo scorso martedì dal pm Roberto di Martino. Messo alle strette più volte dall’evidenza delle conversazioni scambiate con Bruni (a sua volta sentito lunedì una prima volta, ma viste le tante cose da approfondire in quella che potrebbe essere una collaborazione con gli inquirenti è previsto a breve un secondo round) e dall’arco temporale che abbraccia diversi anni (dal 2007 al 2011), Bracciali ha fatto delle ammissioni parziali senza pert, coinvolgere altri colleghi. Una versione giudicata non credibile dagli inquirenti che dopo aver secretato i verbali dei due interrogatori stanno raccogliendo altro materiale per inquadrare il fenomeno. La convinzione di chi indaga, supportata da atti concreti, è una profonda crepa nella regolarità di molte partite. A essere coinvolti sarebbero diversi tennisti, stranieri compresi. Alcuni di loro saranno presto chiamati a Cremona: il primo sarà lo svedese Tomas Nydahl (Nidalone nelle chat) ex giocatore degli anni Ottanta e Novanta che tira in ballo diversi colleghi famosi, attualmente ai vertici della classifica.
Prescrizioni lontane L’inchiesta si preannuncia ricca di colpi di scena e di sicuro gli indagati non potranno contare sulla prescrizione: il reato contestato (associazione per delinquere trasnazionale finalizzato alla frode sportiva) fissa l’asticella per i promotori ben oltre il 2020, mentre per i «semplici» associati si arriva al 2018. Stessa cosa per chi è coinvolto nel filone calcistico. Di Martino ha in programma nuovi interrogatori (Goretti in primis) per il versante tennis (…). Le richieste di rinvio a giudizio dovrebbero arrivare entro gennaio.
LE INTERCETTAZIONI
«Ha venduto per 300.000»
È il 10 aprile 2011: di prima mattina c’e un fitto scambio di sms tra Daniele Bracciali e Manlio Bruni, commercialista di Beppe Signori, che sarà messo ai domiciliari meno di due mesi dopo dal gip di Cremona, Guido Salvini. Per gli inquirenti il contenuto è riferito alla finale di Casablanca in programma nel pomeriggio tra l’italiano Potito Starace, amico di Bracciali e considerato da chi indaga complice nelle combine perché reclutato proprio dal collega, e lo spagnolo Andujar. L’italiano perderà in modo rovinoso quell’incontro (6-1, 6-2) contro un avversario che aveva sempre battuto nelle precedenti 5 sfide. Per la Procura di Cremona la partita è stata truccata dietro un compenso elevato in modo da favorire grosse vincite attraverso le scommesse. II riferimento al prezzo dell’appartamento sarebbe in realtà quello pagato per aggiustare la finale. In un altro sms Francesco Giannone, altro commercialista, fa riferimento a un sl pronunciato da un misterioso “uomo del monte” che potrebbe essere un altro tennista arruolato. Questi alcuni degli sms contestati al tennista.
2010
Da Bruni a Braccio – «Come stai? A Umag riesci ad andare?»
Da Braccio a Bruni – «Non vado»
2011
Da Bruni a Braccio – «Mi sono arrivate voci strane su contratto di oggi, vabbè speriamo non siano vere»
Da Braccio a Bruni – «Ma voci di chi? …Impossibile, tranquillo…»
Da Bruni a Braccio – «Ma è gente che non sa che io conosco il tipo. Mi hanno detto che ha venduto appartamento per 300mila. Pazzesco»
Da Braccio a Bruni – «Non ci credo… Per me sono balle… Però se sei sicuro accodati… mi sembra impossibile»
Da Bruni a Braccio – «No figurati, mi fido»
Da Bruni a Braccio – «Fatti dare qualcosa anche per noi…»
Da Braccio a Giannone – «L’uomo del monte ha detto si»
Da Glannone a Braccio – «Sono in tribunale sentiamoci dopo pranzo»
Da Braccio a Giannone – «Hai parlato con Gavino? Quando lo chiamo io? Braccio»
Da Bruni a Braccio – «Vai Danielone!!! Che vinciamo il torneo!!!»
Da Braccio a Bruni – «Ce se prova…»
Bracciali & C, altro che pugno duro Federtennis verso la prescrizione
La Repubblica, 6 novembre 2014, pagina 25
GIULIANO FOSCHINI
MARCO MENSURATI
ROMA. Immancabile, l’aveva annunciata anche il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi: «Tolleranza zero!» aveva detto non appena letti i nomi di alcuni dei suoi giocatori nei brogliacci della procura di Cremona. Ma in realtà, come vuole la tradizione, dopo la formalità degli interrogatori davanti alla procura federale, anche in questo caso tutto si è risolto in una barzelletta: la tolleranza zero è già prescritta. Ai giocatori non accadrà nulla, almeno dal punto di vista sportivo. l tennisti finiti sotto indagine a Cremona – il centro dell’inchiesta è Daniele Bracciali ma negli atti sono citati Potito Starace, Filippo Volandri, Simone Bolelli, Andreas Seppi e Mara Santangelo – se hanno commesso reati li hanno commessi prima del 2008. Fino a poco tempo fa la prescrizione perla Fit era di cinque anni. Il nuovo codice sportivo, approvato ad agosto, l’ha portata a otto anni ma non essendo l’innalzamento della prescrizione retroattivo, come hanno spiegato gli avvocati dei tennisti, il processo sportivo è di fatto nato morto. Non a caso quando Bracciali (come Bolelli, Volandri Starace e Goretti) è stato sentito dalla procura federale, è stato rassicurato sulla prescrizione. Nonostante questo, sia lui sia gli altri hanno negato tutto. E cercato di spiegare quegli sms trovati sul cellulare di Manlio Bruni, il commercialista bolognese considerato uno dei re delle scommesse italiane (che ieri è stato sentito per sei ore dal pm Roberto Di Martino che alla fine dell’interrogato-rio ha deciso di secretare il verbale). Analizzando i dati contenuti nei computer e negli smartphone sequestrati ai calciatori all’inizio dell’indagi ne di Cremona – materiale che è alla base di questo nuovo filone – stanno però venendofuori nuovi elementi che, almeno per il caso di Bracciali, sposterebbero l’asticella oltre il 2008. È su quello che il procuratore Di Martino ha chiesto spiegazioni la scorsa settimana, ricevendo però una serie di smentite ritenute poco convincenti. Negli atti ci sono scambi di sms tra il tennista e i commercialisti di Bologna, Bruni e Francesco Giannone, che sono datati al maggio 2011. Dunque, ancora sanzionabili per la giustizia sportiva. Nello specifico, il 10 aprile del 2011 Bracciali e i bolognesi parlano, secondo gli investigatori, della finale di Casablanca in programma nel pomeriggio tra l’italiano Potito Starace, amico di Bracciali, e lo spagnolo Andujar. L’italiano perderà in modo rovinoso quell’incontro (6-1, 6- 2) contro un avversario che aveva sempre battuto nelle precedenti cinque sfide. L’indagine proseguirà e nelle prossime settimane verranno chiamati altri tennisti, a partire dal campione svedese degli Anni ’80 Tomas Nydal che nelle chat racconta (o millanta) rapporti con giocatori di primo livello, anche top ten. D’altronde il processo penale non ha problemi di prescrizione: si va dal 2018 al 2020. E Di Martino entro gennaio vorrebbe partire con le prime richieste di rinvio a giudizio.