TENNIS – Il lettone si aggiudica la settima edizione dell’evento autunnale di Budapest, ma il clou è il doppio di esibizione, con le acrobazie del giocoliere Bahrami e un Fognini che si rivela ottimo intrattenitore
Va ad Ernests Gulbis la settima edizione del Tennis Classics di Budapest, ancora una volta organizzato da Balazs Taroczy con la divertente formula del long set.
L’Ungheria, tennisticamente parlando, ormai non ha più eventi ufficiali di alto livello: il challenger maschile ha visto la sua ultima edizione nel 2005, mentre da quest’anno il tradizionale torneo WTA di Budapest è sostituito dall’evento di Bucarest in Romania. Il pubblico può comunque consolarsi con questo appuntamento novembrino che dal 2008 richiama gli appassionati.
Come detto, era del lotto anche il nostro Fabio Fognini: sceso in campo nella prima delle due semifinali, ha perso da Ernest Gulbis al super tiebreak. La formula del long set prevede la vittoria per chi arriva per primo a 9 games, con tie-break ai 10 sull’otto pari. Fabio perde il servizio al quarto game ma lo recupera proprio nell’ultima occasione. Nel gioco decisivo parte malissimo andando sotto 7-1, recupera con 5 punti consecutivi prima che due non forzati concedano la vittoria al lettone.
Anche la seconda semifinale si è conclusa al supertiebreak con vittoria del giovane Dominic Thiem su Philipp Kohlschreiber, chiamato all’ultimo per sostituire l’infortunato Raonic. L’austriaco ha forse una personalità troppo timida per essere mattatore da esibizione, ma ha un gran bel tennis e si è conquistato il pubblico a suon di finezze, concludendo il suo match addirittura con un tweener vincente.
Dal punto di vista dello spettacolo è forse stato un bene la sconfitta di Fognini, perché in questo modo il ligure ha potuto prendere parte all’evento più ludico della serata, il doppio esibizione nel quale il numero uno d’Italia, libero dall’obbligo del risultato, ha mostrato ottimi colpi e fatto divertire il pubblico. Fabio ha fatto coppia con la numero uno d’Ungheria Timea Babos, ottima doppista (in coppia con la Mladenovic è giunta in finale a Wimbledon quest’anno, fermata solo da Errani e Vinci), mentre Kohlschreiber ha giocato insieme a Mansour Bahrami, fantastico showman e maestro della racchetta, capace di incredibili funambolismi.
Un bene dicevamo che proprio Fognini fosse dall’altra parte della rete, perché Fabio ha dimostrato di essere un ottimo goliarda rendendo l’esibizione piacevole con qualche scherzo, interazioni con il pubblico e i suoi colleghi di doppio, contribuendo all’atmosfera festiva dell’intermezzo doppistico. La vittoria sul campo, per quello che conta, è andata alla coppia Bahrami-Kohlschreiber con il punteggio di 9-5.
I giochi sono tornati seri in occasione della finale, vinta da Gulbis con il punteggio di 9-7; per il futuro però attenzione a Thiem, ha mostrato di avere tutti i colpi, una personalità forte sul campo quanto umile fuori e grande disciplina anche in queste occasioni dove la competizione conta relativamente. Non sarebbe una sorpresa vederlo ai piani altissimi del ranking molto presto.