Errani e Vinci conquistano d’autorità il 25° titolo di doppio in carriera. Venus Williams vince in rimonta e torna a conquistare un titolo WTA quasi un anno dopo
Giorno di finali per il WTA ASB Classic a Auckland: a mezzanotte (ora italiana) le nostre Sara Errani e Roberta Vinci affrontano la giapponese Aoyama e la ceca Voracova per conquistare il 25° titolo di una carriera da doppiste che sta assumendo numeri davvero importanti, sia per quantità che per qualità di risultati. Le avversarie delle azzurre sono giunte un pò a sorpresa a questa finale battendo coppie più accreditate e, per questo, sono da non sottovalutare.
Nessun problema per le azzurre: 50 minuti bastano per infliggere un poco discutibile 6-2 6-1 alla coppia avversaria.
La partita non è mai in bilico anche se a tratti Aoyama e Voracova riescono a far vedere qualcosa di buono; la differenza di valori individuali e di coppia è però decisamente a favore delle italiane che tengono costantemente in mano il controllo del match.
Alla fine tutti i dati statistici parlano “azzurro” e la coppia neozelandese non può che andare nelle mani delle nostre portacolori: un bel segnale in vista del ben più importante appuntamento che si profila tra pochi giorni a Melbourne. Intanto ci auguriamo tutti che migliori ancora la condizione in vista degli impegni in singolare…
Segue la finale del singolare: in campo due giocatrici ben abituate a finali anche più importanti, Caroline Wozniacki e Venus Williams. Viste nei giorni precedenti sembrano tutte e due già in buone condizioni e l’esito della partita è tutt’altro che scritto.
L’inizio sembra, però, suggerire una vittoria facile (sarebbe il 23° titolo in carriera) della danese che, in appena trenta minuti, chiude il primo set per 6 a 2 in proprio favore.
Ma il tennis è “lo sport del diavolo” (A. Panatta) e, con campionesse del livello e dell’orgoglio dell’americana, mai dire mai…
Venus comincia a diminuire il numero dei propri unforced e, per la danese, ora i punti sono diventati qualcosa da conquistare con fatica: il secondo set va avanti in equilibrio fino a metà circa, quando l’americana opera un break e “gira” la partita in proprio favore.
Adesso il servizio della Williams funziona e altrettanto i vincenti, soprattutto di diritto; per contro la Wozniacki commette qualche errore di troppo e forse accusa un pò di fatica accumulata nella semifinale di ieri (2 ore e 35 minuti di gioco).
Arrivati al terzo set la svolta appare ormai definitiva quando la danese subisce presto il break e sembra non avere più armi per contrastare la maggior potenza dell’americana: addirittura sembra a disagio negli scambi prolungati da fondo campo, che finiscono spesso con suoi errori di diritto.
In finale del set si assiste a tentativi ripetuti (in alcuni casi di buona fattura) di azioni di attacco della Wozniacki per uscire dalla pressione della Williams, ormai in completa fiducia.
Nell’ultimo game la danese riesce con orgoglio ad annullare alcuni matchpoint, prima di cedere definitivamente con l’ultimo errore di diritto: vittoria ad una ritrovata Venus Williams che aggiunge un titolo (il 46°) alla sua collezione, ferma da Febbraio 2014 in quel di Dubai.
Risultati singolare femminile (finale):
[3] V. Williams b. [1] C. Wozniacki 2-6 6-3 6-3
Risultati doppio femminile (finale):
[1] S. Errani-R. Vinci b. S. Aoyama-R. Voracova 6-2 6-1