Come inviato sul campo dall’altra parte del mondo, oltre alle cronache dei match e le interviste, vi terrò compagnia con un pezzo serale, almeno per l’orario australiano, colmo di aneddoti e spunti dalla giornata all’ATP e WTA Sydney 2015
Arrivare a Sydney non è esattamente la strada dell’orto, se poi il viaggio lo programmi relativamente all’ultimo devi mettere in conto scali non ottimali e lunghe, lunghissime ore di aereo.
Quello che più mi spaventava era il caldo, avendo lasciato l’Italia con la neve ad incombere sui cieli natii, ma, fortunatamente, per ora la calura si è fatta attendere.
Questo primo giorno di tennis “downunder” si è dimostrato forse non di qualità tale da giustificare il viaggio, ma sicuramente soddisfacente, data la lunga pausa natalizia. A voler trovare una scusa ai giocatori e alle giocatrici, le condizioni sono state lontane dall’essere ottimali: se è vero che non fa caldo, l’umidità ricorda quella di Miami più che il classico clima australiano e le raffiche di vento hanno reso il controllo della palla ancora più complicato.
Così, un po’ come il vento che andava e veniva, molte partite hanno seguito un andamento a sprazzi sia per chi riusciva ad imporsi, sia per qualità di gioco. Ne è stato un chiaro esempio il match dell’azzurro Andreas Seppi, che ha fatto e disfatto tanto quanto il suo avversario, Vasek Pospisil, salvo concretizzare meno, finendo per perdere 6-3 7-6 (4). L’altoatesino aveva aperto bene, sia al servizio che in risposta, supportato anche da diversi italiani tra il pubblico del piccolo campo 3, ma nonostante ciò, non è riuscito a convertire due palle break nel terzo gioco e un vantaggio di 0-30 nel quinto.
Molto più cinico, il canadese ha sfruttato la prima occasione e ha fatto suo il primo set, per poi involarsi avanti di un break anche nel secondo. Seppi ha quindi ritrovato animo e gioco, portandosi in parità e forzando il secondo set al tiebreak, dove si è addirittura portato sul 4-1 in suo favore. Poi però si è spenta la luce e con sei punti consecutivi Pospisil si è portato a casa il match. Andreas è comunque sembrato in una condizione nettamente migliore a quella dell’anno passato, il che non può che lasciar ben sperare.
Per i colori azzurri è poi giunta la prima buona notizia della settimana con le ottime vittorie del doppio Fognini-Bolelli (su Andujar-Mayer) e soprattutto di due ottime Hingis-Pennetta, che hanno annichilito un doppio di qualità come Goerges-Groenefeld. Le finaliste dello US Open sono apparse in ottima forma, forti di un’intesa ottimale e la solita classe che le contraddistingue, tanto da infilare 11 giochi consecutivi, prima di concedersi un piccolo calo in vista dell’arrivo.
In un match dove sotto i riflettori sono stati i grandi colpi del duo italo-svizzero, l’esultanza più grande è arrivata dalla coppia tedesca, quando, alla fine di un game e uno scambio rocambolesco, hanno conquistato il loro primo game sul 6-0 5-0. L’esultanza non molto contenuta ha richiamato l’attenzione anche di Fognini, impegnato nel campo affianco, che si è voltato piuttosto interdetto su quanto fosse appena successo.
Per il numeroso e attento pubblico di Sydney, nonostante sia appena il martedì non c’erano praticamente posti liberi sui campi secondari, è stata una giornata non eccezionale date la sconfitta della beniamina di casa Sam Stosur (ha ceduto a Barbora Zahlavova Strycova), il ritiro, ennesimo di questa settimana, di Madison Keys e la sconfitta a sorpresa di una tatticamente spenta Agnieszka Radwanska.
La pioggia poi ha trasformato la serata in quello che è sembrato un tributo alla patria del tennis, alla lontana Inghilterra dove è tanto frequente vedere i match interrotti a causa di Giove Pluvio. In pochi istanti tantissimi ombrelli si sono aperti su tutti i campi, il gioco interrotto e in molti sono corsi a ripararsi dalle intemperie.
Con il gioco che è andato avanti a singhiozzi e la notte che è scesa rapida e scura a causa delle nubi cariche di pioggia, la maggior parte del pubblico ha abbandonato l’Olympic Park prima che gli ultimi match potessero essere portati a termine. Qualche coraggioso fan è rimasto nella speranza che Nick Kyrgios e con grande sorpresa, e soprattutto l’aiuto dei volontari al torneo, si è riusciti a far riprendere i match verso le 23.00 locali. Anche il match femminile tra Cibulkova e Gajdosova è potuto riprendere, soprattutto grazie alle super-arbitro Cicak e Azderaki, che armate di asciugamano hanno dato manforte nell’operazione asciugatura. Dopo una scena del genere, il tennis è quasi passato in secondo piano…quasi.