A Sydney, nell’ultimo torneo prima degli Australian Open, i protagonisti fanno il punto sulla loro preparazione e sulle sensazioni in campo.
Juan Martin Del Potro è tornato su un campo da tennis dopo un anno di assenza a causa dell’operazione al polso. Dopo essere caduto nei quarti di finale contro Michail Kukushkin, l’argentino pensa solo a migliorare e a riacquistare le giuste sensazioni del tennis giocato: “Ho servito bene, ma il polso mi faceva un po’ più male di ieri, e non ho potuto colpire come nella mia ultima partita. Credo che comunque sia una buona settimana per me. Ho fatto più di quanto mi aspettassi all’inizio. penseremo agli Australian Open quando arriveremo a Melbourne ed inizieremo a preparare il torneo. Affrontiamo la cosa giorno per giorno. Sarebbe rischioso per me guardare al prossimo torneo o al prossimo mese. Come già detto, devo essere paziente e fare il mio meglio ogni giorno”. Il gigante di Tandíl, ha anche risposto sulla preparazione e la terapia del polso e sul carico di lavoro in vista degli Australian Open: “Ho bisogno di continuare ad allenarmi, e di allenarmi duramente ogni giorno. Volerò verso Melbourne domani. È l’unica soluzione per essere pronto a giocare contro i migliori giocatori del mondo. Non ho un’ altra soluzione magica. Ho solo bisogno di pazienza, calma, e di fare il mio meglio ogni giorno, impegnandomi al massimo su questo rientro. È ancora una volta la più grande sfida della mia carriera”.
Viktor Troicki ha invece sconfitto il nostro Simone Bolelli, dopo un match estremamente duro: “Ho avuto diverse battaglie con Simone, è un buon amico. Penso abbia giocato alla grande, è stato sfortunato ad aver perso alla fine. Ma credo che entrambi abbiamo giocato bene. Sto guardando avanti, è stata dura ritornare dal fondo, da zero, e penso di aver fatto un buon lavoro in breve tempo. Ho giocato solo tre quattro mesi a dir la verità, perché novembre e dicembre erano morti, non c’erano tornei, ho iniziato solo dalla fine di luglio. È stato un periodo pesante, ma non vedo l’ora di quando potrò giocare nei tabelloni principali o nei grandi eventi, lì è dove credo possa fare buone vittorie e buoni punti”. Inevitabile ritornare sulla questione squalifica, e se ha mai pensato, nel periodo più duro della sua vita e della sua carriera, al ritiro: “Sai, nella vita tutto può accadere a chiunque. Questa cosa è accaduta a me e mi sembra sia ingiusto. Io e il mio coach sappiamo cosa accadde in quella stanza, io non ho fatto nulla di sbagliato, ho solo seguito le istruzioni del dottore. Questo è stato il mio errore e ho imparato qualcosa, è stata decisamente una lezione di vita. L’inizio è stato molto, molto duro, mentalmente ero veramente giù. Per un certo periodo non ho giocato affatto, sicuramente era difficile concentrarmi su qualsiasi cosa. Insomma, avevo bisogno di tempo per liberarmi da tutto. All’inizio mi sono divertito a fare cose che non potevo fare prima, mi sono rilassato e goduto il tempo libero. Dopo il tennis ha iniziato a mancarmi, ho iniziato a pensare a quanto mi piaccia e a quanto volessi tornare. Questa è stata la carica che mi ha spinto a tornare ancora più forte. In sostanza questa è la storia”. In questo Novak Djokovic è stata una figura importante per Troicki, prima di tutto come amico: “Lui ha capito subito che avevo un problema. È stato molto coinvolto nel caso perché è stato quello che mi ha aiutato di più con i media. È qualcosa che non dimenticherò mai. Siamo grandi amici sin da quando eravamo bambini, ma lui è stato al mio fianco e siamo andati contro l’organizzazione e ciò gli ha causato alcuni problemi. In sostanza, mi ha mostrato realmente quanto sia buono. È una persona grandiosa, lo ammirerò per questa cosa per il resto della mia vita”.
Bernard Tomic, da tempo grande speranza del tennis australiano, è uscito oggi contro Muller: “È stato un match molto equilibrato e molto bello. Ho cercato di rispondere al suo servizio ma lui serve molto bene e sapevo che sarebbe stata dura. ho avuto diverse opportunità nel tie-break del secondo set ma lui ha servito troppo bene in quei punti. È un servizio molto difficile ma ribattere. È stato un match molto solido”. Stuzzicato sui social e la sua assenza da Twitter, Tomic ha dichiarato: “Le cose che direi su Twitter non sarebbero così belle…meglio che non ce l’abbia.Un sacco di gente lo fa ma a me non interessa. Se avessi uno strumento del genere i miei commenti non sarebbero sempre carini, quindi meglio non averlo, meglio stare lontano da Twitter”.
Nella parte femminile del tabellone, Karolina Pliskova ha lasciato appena 5 giochi alla Kerber, ed ha ottenuto l’accesso alla finale che disputerà contro Petra Kvitova: “Penso di aver giocato bene per l’intera settimana e di aver vinto dei buoni match così come la scorsa settimana a Brisbane. Sono felice di giocare bene prima di Melbourne. Ho iniziato a giocare in maniera veloce, spingendo e comandando il gioco. Naturalmente mi ha aiutato il servizio che oggi ha funzionato e quindi è forse stata questa la differenza tra noi”. Sulla finale tutta ceca, Karolina ha le idee chiare: “Ho visto Petra. Sta giocando davvero bene questa settimana. Anche lei ha fatto qualche bella partita e a Shenzhen ha vinto qualche match e quindi sarebbe dura giocare contro di lei. Mi è capitato una volta e, come mi piace dire, lei non perde mai contro una ragazza Ceca. Perciò sarebbe davvero una partita difficile”. E sulle future campionesse Slam, non si sbilancia, se non su Serena Williams: “Nel tennis femminile tutto è possibile. Credo che Serena sia ancora quella con le maggiori possibilità ma chi lo sa? Direi lei. Se gioca bene nessuno può batterla ma, a volte, anche lei ha una cattiva giornata e gioca male. Vedremo”.
Petra Kvitova ha raggiunto la finale, vendicando l’uscita dello scorso anno in semifinale sempre contro Tsvetana Pironkova: “Penso di aver giocato meglio oggi rispetto allo scorso anno contro di lei. Sono soddisfatta di aver giocato nel modo giusto: aggressiva, andando avanti, colpendo d’anticipo, ho giocato il mio tennis insomma. Ho servito bene, cosa sempre importante. Questo ovviamente aiuta. Domani, vedremo”. Sul match di domani, in cui incontrerà la Pliskova, la ceca ammette: “E’ sempre difficile. Mi aspetto un grande servizio, naturalmente. Lei sta giocando rischiando molto, cercando sempre vincenti. Ci siamo allenate insieme durante la off season, a Praga ma anche a Wuhan. Inoltre faceva parte della squadra in finale in Fed Cup.Ed è difficile giocare con una connazionale. Sono solo contenta che sta facendo così bene ed impaziente per la finale. Spero sia una bella partita”. Sulla popolarità del tennis ceco e l’influenza di Lendl e Navratilova, Petra ha detto: “Penso che il tennis sia molto popolare nella Repubblica Ceca. Abbiamo il calcio, l’hockey sul ghiaccio e il tennis, e penso che abbiamo molta storia nel nostro tennis, come hai già detto tu, Lendl, Kodes, Navratilova, Novotna. Ci sono molti grandi giocatori. Questo forse è il motivo per cui abbiamo iniziato a giocare a tennis. Perché ai miei genitori piaceva giocare a tennis e così ho iniziato anche io. Questo forse è il modo in cui abbiamo iniziato tutti. Penso che ci siano allenatori bravi e talentuosi. Sicuramente dei bravi genitori, che portano i bambini ai campi da tennis e hanno pazienza con loro” .
Traduzioni a cura di L. Dicandia, P. Di Lorito, P. Valente, O. Verza, M. Gallina, C. Nardi