Jiri Vesely e Lucas Pouille, anche favoriti da un draw orfano di grandi nomi, avanzano nell’ATP 250 di Auckland. Sarà questo il torneo che li lancerà verso grandi risultati?
Il 2015 è iniziato alla grande per Vesely e Pouille, entrambi protagonisti ad Auckland. Ancora giovanissimi vedono proprio questa stagione come quella del salto di qualità. Il ceco, ventunenne, è un mancino dal grande servizio (ha chiuso il 2014 con 71% di punti vinti con la prima) anche favorito dalle lunghe leve (198 cm di altezza), professionista dal 2009 è stato nominato come ATP Star of Tomorrow nel novembre del 2013, premio che viene assegnato al tennista più giovane nella top 100 alla fine della stagione.
Tennista dall’età di quattro anni grazie al passione del padre, maestro di tennis, si trasferisce in Germania all’età di due dove frequenta la scuola e continua a giocare a tennis spinto dalla passione per i suoi idoli Roger Federer e Tomas Berdych. Tifoso dello Slavia Praga ha sempre ammesso che se non ci fosse stato il tennis avrebbe di certo eccelso in qualche altra disciplina sportiva. Il miglior risultato Slam risale a Wimbledon 2014 dove raggiunge il terzo turno (sconfitto da Kyrgyos), vanta già quattro titoli del Challenger Tour (Mersin, Ostrava, Liberec e Prostejov).
Attualmente n. 63 della classifica ATP, ed ex n.1 juniores nel 2011, la passata stagione ha percorso i primi passi nei Master 1000, più precisamente a Miami ed Indian Wells. In Florida si è fermato al secondo turno, battuto da Feliciano Lopez, mentre in California è stato Murray a fermare la sua corsa nel terzo turno (il ceco si è anche aggiudicato il primo parziale al tiebreak). Neanche a dirlo la sua ambizione per il 2015 è quella di entrare tra i primi cinquanta del mondo, per adesso le cose vanno per il meglio, aspettando il primo Slam dell’anno…
Come Vesely anche Pouille ammira Roger Federer, il francese però ha iniziato a giocare a tennis all’età di otto anni quando con l’amico d’infanzia Mathias Bourgue frequenta i corsi della federazione francese sui campi del Roland Garros. Proprio a Parigi vanta il miglior risultato Slam con il secondo turno del 2013 (sconfitto da Dimitrov). Nei mille si fa vedere al torneo di Parigi Bercy della passata stagione, dove sconfigge Ivo Karlovic e Fabio Fognini prima di cedere a Roger Federer. I match del francese ovviamente infiammano il pubblico di Bercy, uno tra i più calorosi del circuito e la visibilità che ottiene è molto alta soprattutto in Francia, terra sempre affamata di tennis. A differenza di Vesely non vanta titoli del circuito Challenger, ha trionfato invece in quattro Futures tra il 2012 e il 2013.
Attualmente n. 136 del mondo vanta come best ranking la posizione 131. Molto più dinamico di Vesely, ama giocare a tutto campo grazie ad un dritto aggressivo e non ha mai nascosto di preferire il veloce nonostante sia nato sulla terra rossa. Per Pouille l’exploit di Auckland arriva dopo Brisbane, nel quale ha provato ad entrare in tabellone dalle qualificazioni, a sconfiggerlo però ci ha pensato Uchiyama al primo turno.
Probabilmente il 2015 sentiremo parlare ancora di loro ma non ci sarà da stupirsi se il primo Slam dell’anno non andrà molto bene per entrambi. A questa età, e con così poca esperienza, arrivare ad un evento importante dopo le fatiche di un 250 giocato da protagonista per la prima volta potrebbe essere fatale. Mai dire mai ovviamente: l’entusiasmo, a quella età, è più forte della stanchezza.