Australian Open. L’intervista pre-torneo a Samantha Stosur
Che cosa significa per te giocare nel tuo paese? È più difficile o più facile?
Penso che dipenda dal modo in cui guardi la cosa. È sicuramente diverso giocare gli altri Slam fuori dall’Australia, ma non necessariamente più difficile o più facile, è semplicemente diverso. Penso sia una questione di riuscire a gestire tutto quello che succede qui, ovviamente so che qui c’è più attenzione su di me che in qualsiasi altro posto, ma è solo diverso.
Come ti sei preparata per il torneo? Su cosa stai lavorando al momento?
Un po’ di tutto. Sono abbastanza soddisfatta di come ho giocato finora, anche se avrei voluto vincere un paio di partite in più. Ma penso che il livello con cui ho giocato questi match sia piuttosto buono. Ci sono sempre aspetti su cui lavorare e migliorare, ma credo che considerando che sono le prime partite dell’anno posso essere piuttosto soddisfatta. Quindi credo che per il primo turno di martedì dovrò essere pronta e fare tutto bene un’altra volta. Ho un paio di giorni per prepararmi e voglio migliorare ancora prima del match.
Quali sono gli aspetti positivi per te in questo momento? Sei felice di come stai giocando?
Sono molto felice di come mi sto muovendo, di come lotto, di come colpisco la palla, di un sacco di aspetti del mio gioco. Penso che nell’ultimo match che ho giocato (sconfitta 7-6 6-2 contro Zahlavova Strycova negli ottavi di Sydney, ndr) alcune cose sarebbero potute andare meglio. Come ho già detto, in generale sono soddisfatta di diverse cose e continuo a cercare di allenarmi per migliorare gli aspetti dove penso di dover fare meglio, lavorandoci ogni giorno.
Hai tratto una forza speciale dalla tua coraggiosa performance contro Safarova (vittoria al 3° dopo quasi 3h di gioco, ndr) o è stata solo una partita come le altre?
Credo ci siano un sacco di cose che posso trarre da quel match. Alla fine della giornata è solo un’altra partita ma vorrei giocare più match così. Superare Lucie dopo averci perso le ultime sette volte, giocare, lottare e recuperare il match come ho fatto mi ha molto soddisfatta. Penso sia importante giocare questo tipo di match più spesso.
Cosa ne pensi della tua avversaria di primo turno (la rumena Niculescu, ndr) e della tua parte di tabellone?
Ad essere sincera non so molto della mia parte di tabellone. Monica è una giocatrice molto diversa dalle altre. Le piace usare molto lo slice, persino col dritto. Farà un po’ di serve and volley e verrà spesso a rete. È molto veloce e si muove bene. È una delle giocatrici più creative e furbe del circuito. So che risponderà ai miei colpi in modo molto diverso rispetto alle giocatrici che ho affrontato finora quest’anno. Sarà fondamentale concentrarsi molto e sapere che dovrò lottare duro sul campo, cercare di combattere.
Dovendo giocare contro una giocatrice particolare come lei ti sei allenata con qualche giocatrice simile?
Finora quest’anno non ho affrontato nessuna come lei. Probabilmente non c’è nessuna come Monica. Domani mi allenerò col mio allenatore e penso che lui cercherà di imitare il suo gioco. Dovrò abituarmi a rispondere a più palle tagliate, più palle lente, questo tipo di colpi. Certamente cercherò di allenarmi il più possibile su colpi del genere.
Con Nick Kyrgios e altri giovani talenti australiani, pensi che in questo torneo sarai un po’ meno sotto ai riflettori rispetto agli scorsi anni?
Magari sì. Ovviamente c’è tanta attenzione, soprattutto su Nick. Ma alla fine io so che cosa voglio ottenere, cosa voglio fare qui. Ci potrà essere un po’ meno attenzione su di me ma certamente ce ne sarà ancora. Sono felice che Nick stia facendo bene, spero che lui e gli altri australiani facciano bene qui questa settimana. Bisognerà vedere chi sarà sotto i riflettori dopo i match di primo turno.
I tuoi migliori risultati Slam li hai ottenuti lontano dall’Australia…
Ma non credo che questo sia dovuto all’attenzione che c’era su di me in passato. Penso ci siano diverse ragioni per cui in passato ho giocato male qui in Australia. Chiaramente ogni anno cerco di fare meglio.
Come va il piede? È ormai un problema passato?
Sì, tocchiamo ferro. Sta andando tutto bene, non ho avuto nessun problema in campo. Posso fare tutto, non ho impedimenti nei miei movimenti. Quindi, sì, finora tutto bene.
Paolo Valente