Australian Open secondo turno, Groth b. Kokkinakis 3-6 6-3 7-5 3-6 6-1. L’intervista del dopo partita a Sam Groth.
Terzo turno ad un major, come ti senti?
Piuttosto bene. Insomma, considerando il percorso che avevo intrapreso due anni fa, dieci anni fa, venti anni fa, è una sensazione fantastica.
Com’è stata l’esperienza di giocare un match a 5 set?
Beh, penso di aver giocato un buon tennis nel quinto. Nel quarto lui stava dando tutto e ad un certo punto ha dovuto rallentare e nel quinto set io mi sono avventato. Sono ancora piuttosto inesperto a questo livello ma per il momento mi godo ogni minuto.
Grande supporto di pubblico, lo hai sentito?
Sì, è stato fantastico. È difficile con due australiani che giocavano, ed era rumoroso lì fuori. È interessante perché quando un australiano gioca contro un altro giocatore ci sono quelle pause quando l’altro giocatore vince un punto, ma oggi è stato elettrizzante, no-stop. Straordinario.
Qualche preferenza su chi preferisci affrontare ora?
No, non sono difficile. Se dovessi sfidere Bernie (Tomic) avremo un australiano al quarto turno, se sfiderò Kholschreiber mi organizzerò. Mi organizzerò in entrambi i casi. Sono uscito dal campo da 30 minuti, sto cercando di fare tutto per bene e prepararmi per il doppio di domani e poi ritornare venerdì per dare tutto quello che ho.
Dopo i tuoi 5 set, qual’è la tua valutazione di Thanasi? Lui è numero 142.
Thanasi è uno che farà strada sicuramente. Il ranking rispecchia veramente i match che hai giocato e lui è 142 perché ha vinto match che lo pongono al posto 142. Sono sicuro che salirà, è un ragazzo grandioso, ma è numero 142 perché è 142, così come io sono al numero 82 perché sono 82. Non c’è nessun modo per girarci attorno.
Ti senti di appartenere alla seconda settimana di uno Slam?
Sì, insomma, sicuramente. Ho fatto il mio lavoro e ho vinto match che mi hanno portato esattamente al punto in cui sono ora. Tu ti trovi dove vinci. Non so se ha senso, tu arrivi dove i tuoi risultati ti portano. Io ho l’opportunità di giocare nella seconda settimana. Quindi se vincerò il prossimo match pensò di meritarmelo.
Ti è stato chiesto se tu fossi il più debole nel match di oggi. Credi che le persone apprezzino come stai giocando al momento?
Penso che le persone ritengano che Thanasi stia giocando alla grande, cosa che sta facendo. Io personalmente non credo di essere lo sfavorito. Se tu mi avessi detto due settimane fa che avrei giocato contro Thanasi a un secondo turno agli Australian Open mi ci sarei tuffato. È dura, lui è giovane e un bravo ragazzo, e non ho niente contro di lui. Ma io mi ci butterei sull’opportunità di un secondo turno contro un diciottenne numero 142 in uno slam.
Credi che la tua esperienza abbia aiutato?
Forse, mi sento di esser rimasto calmo per tutto il match senza aver avuto alti e bassi. Ho tenuto le mie emozioni in controllo. Ho 27 anni e credo di esser maturato negli ultimi due anni, come qualsiasi ventisettenne dovrebbe fare (sorride).
Quale parte del tuo gioco hai cambiato o migliorato per spiegare i tuoi miglioramenti?
Ovviamente fisicamente per poter sopportare 5 set. Ricordo di aver giocato qui contro Mardy Fish nel 2009 e aver avuto i crampi dopo un set e mezzo. Sto rispondendo bene, sono migliorato sotto rete, cerco di creare pressione sull’avversario. All’inizio del quinto set mettevo la palla in campo, andavo a rete, facevo tutto il necessario. Lui ha dovuto provare alcuni passanti.
È questo il vantaggio del doppio?
Il doppio mi ha dato fiducia più di tutto, vincere match di altro livello e salire nel ranking. Nei doppi faccio tutto quello che faccio in singolo: servizio, voleè, risposta.
Com’è giocare contro un compagno australiano, qualcuno che conosci bene?
Ho parlato col mio coach prima del match. È un clichè ma tu cerchi di giocare il match non necessariamente contro il nome o la persona dall’altra parte, ma non è facile. Tutti vorrebbero vedere me e Thanasi al terzo turno. È così che funziona, anche se dovessi incontrare Tomic non posso preoccuparmi di questo. Devo preoccuparmi di come raggiungere il quarto turno.
Sei un po’ frustrato.
Sì, è stato un po’ rischioso e non ho servito bene nel primo set. Ho lanciato la racchetta alcune volte, ma ho lottato fino al quinto. Penso che il controllo delle mie emozioni sia migliorato molto ed è per questo che sono riuscito a finire il quinto.
Credi si essere abbastanza in forma per giocare sia il doppio che il singolo?
Devo andare là fuori e giocare per un’ora e mezza due e coprire metà campo. Lavoro sulle cose che faccio nel singolare, perché non farlo in una situazione competitiva?
C’è molta eccitazione riguardo ai tennisti australiani al momento. Cosa si prova a farne parte?
È fantastico. È bello che sia accaduto in questo periodo rendendo il tennis importante per tutti. È grandioso per questo sport e per tutti i ragazzi. Io ovviamente ho una storia diversa rispetto a questi giovani ragazzi ma anche per me è meraviglioso. È un periodo eccitante.
Terzo round agli Australian Open. È un bel viaggio dalle riserve nel Vermont.
È un bel viaggio dai campi in erba in Cowra e Albany. Io sono un ragazzo di campagna e mi è sempre piaciuto giocare nei grandi campi. Ora sto vivendo il mio sogno.
Cosa pensano tutti quando torni a casa?
Credo che tutti siano un po’ carichi, un po’ come lo sono io. Spero tutti siano contenti, c’è stato molto supporto. Mi è rimasto il 2 per cento di batteria, ne avevo 80 quando sono entrato, lo sento vibrare nella mia tasca. Ho ricevuto molto supporto e l’ho apprezzato.
Traduzione di Paolo Di Lorito