Nelle caldi estati di Melbourne sono stati i momenti altrettanto bollenti. Ispirato dal pezzo di Daniel Cherny sul Sunday Age, giornale di ampia tiratura in Australia, ho redatto una top 10 dei drammi più o meno intensi degli utlimi 35 anni di Australian Open
10) Lleyton e le ore piccole
C’è un motivo per cui gli australiani hanno affibbiato ad uno dei loro più simbolici campioni in epoca recente l’appellativo di “Lleyter” (gioco di parole con later, più tardi). Presenza costante nei night match sulla Rod Laver arena di Melbourne, l’ex numero uno del mondo è stato, assieme a Marcos Baghdatis, il protagonista di un match memorabile iniziato 15 minuti prima della mezzanotte locale e conclusosi alle 4.33 del mattino nell’ormai lontano 2008.
9) Venus e i problemi di “costume”
Venus Williams è sempre stata attratta dal mondo della moda e anche prima di lanciare la propria collezione si distingueva per scelte fuori dal comune nell’abbigliamento e del look. Se sono famosi i vari incidenti di percorso, dalla spallina cadente della grande sfida di qualche stagione fa, al vestito troppo attillato degli US Open 2010, anche a Melbourne la più esperta delle sorelle Williams ha lasciato un ricordo a tal proposito. Nel 1999 le è stata data un’infrazione e un punto di penalità nella sfida persa con Lindsay Davenport 6-4 6-0, dopo che nel mezzo del match una delle famose ciocche decorate aveva perso tutte le perline in giro per il campo.
8) Il sospetto timeout di Azarenka
La due volte vincitrice degli Australian Open, Victoria Azarenka, aveva conquistato il pubblico con il suo gioco nel 2012, ma è poi riuscita ad inimicarsene una parte l’anno successivo quando nella semifinale giocata con Sloane Stephens ha chiamato il trainer in campo in un momento di difficoltà tattica più che fisica, salvo poi riprendersi e vincere il match. Non in molti hanno gradito quel gesto nello stadio e davanti alla televisione.
7) Le lacrime di Federer
Se forse non fanno ormai proprio grande notizia, in Australia non sono state dimenticate le due occasioni in cui il campione svizzero si è evidentemente commosso al termine di una finale. La prima volta, nel 2006, Federer si è commosso alla vista dell’idolo di gioventù Rod Laver, che con grande piacere gli ha consegnato la Norman Brookes Challenge Cup. Tre anni più tardi le lacrime sono tornate a scorrere dal volto dello svizzero, ma questa volta a seguito della famosa sconfitta dall’amico-rivale Rafael Nadal.
6) I boo a Nadal
A detta degli addetti stampa qui in Australia, solo due giocatori stranieri sono stati più popolari del maiorchino: Federer e Agassi. Ciononostante, nella finale dell’anno scorso sono arrivati a frotte i fischi di disappunto quando, nel momento di massima difficoltà perché schiacciato da un inarrestabile Wawrinka, ha chiamato il medical time-out e abbandonato il campo.
5) Il ritiro di Henin in finale
La finale femminile del 2006 è passata alla storia forse più per il gesto discutibile di Justine Henin, che non per essere stata la prima vittoria slam per Amelie Mauresmo. La francese ha difatti conquistato il primo titolo in carriera in Australia, ma in una finale giocata solo in parte a causa del ritiro per crampi allo stomaco della Henin. In pochi tra gli spalti mandarono giù quel gesto, crampi anche per loro?
4) Emozioni anche per Sampras
Normalmente, Pete Sampras era conosciuto per la freddezza in campo ma nel quarto di finale contro Jim Courier nel 1995 le cose erano diverse per il campione americano. Prima dell’incontro, Sampras aveva dovuto salutare il proprio allenatore Tim Gullikson, costretto a rientrare in patria per un grave malanno fisico. Il tutto esplose in un crollo di nervi durante il match dove si ritrovò sotto due set a zero, prima di recuperare e vincere il match. Non riuscì comunque a difendere il titolo, perdendo in finale da Agassi.
3) Papà Dokic e le teorie cospirative
Damir Dokic è passato alla storia per diverse storie poco piacevoli sul suo rapporto con la figlia. Nel 2001, comunque, il suo sospetto verso la federazione che li aveva accolti, quella australiana, crebbe a tal punto da ritenere che il sorteggio poco fortunato della figlia con Lindsay Davenport al primo turno fosse parte di una cospirazione. Il signor Dokic decise dunque che, nonostante il recente cambio di nazionalità della figlia, in quell’edizione sarebbe tornata a rappresentare la Jugoslavia.
2) Serbi e croati si scontrano sugli spalti
Nello slam forse più multietnico dei quattro, raramente si è vista tensione tra etnie o per motivi religiosi, purtroppo così non è stato in due occasioni. Nel 2007 e di nuovo nel 2009, i tifosi delle due nazioni sono arrivati allo scontro all’interno del Melbourne Park causando l’intervento della sicurezza.
1) McEnroe viene squalificato
Nel 1990 McEnroe si rese partecipe di un’uscita tra le migliori della sua carriera, e non solo in terra d’Australia. Nel match di terzo turno con lo svedese Mikael Pernfors, un’ormai trentenne McEnroe venne squalificato per aver ricevuto tre richiami comportamentali (insulto alla moglie dell’arbitro, al giudice di linea ed aver spaccato una racchetta). Il campione americano fu così costretto ad abbandonare il campo ed il torneo. Lui in seguito disse di non sapere della regola dei tre richiami, ma era troppo tardi.