Sharapova senza problemi, mentre Bouchard avanza con qualche patema, ottima la Garcia che però crolla nel secondo. Dopo aver battuto la Vinci, la Makarova si impone su Karolina Pliskova. Troverà la Georges che ha vinto una dura partita contro la Hradecka. Anche la Peng e la Begu agli ottavi. La Halep supera la Mattek-Sands
[2] M. Sharapova b. Z. Diyas 6-1 6-1 (di Paolo Valente)
Dopo la grossa paura di due giorni fa contro la connazionale Panova, Maria Sharapova supera agevolmente la tds n°31 Zarina Diyas e approda agli ottavi degli Australian Open, dove la attende la cinese Shuai Peng. Parte fortissimo la russa, che sembra trovarsi decisamente a suo agio contro i colpi abbastanza piatti della kazaka: la n°2 del mondo si porta subito sul 3-0 pesante, annulla con un ace una palla break sul 4-1 e con la risposta vincente di dritto chiude il primo parziale 6-1 in 26 minuti. La Diyas, anch’essa reduce da un durissimo match di secondo turno (vinto 8-6 al terzo contro Schmiedlova dopo 2h40’ di gioco), cerca immediatamente la reazione e si porta sullo 0-40 sul servizio della siberiana in apertura di secondo set. Maria annulla le prime due opportunità con un unforced di dritto della kazaka e un servizio vincente, ma sulla terza la sua voleè di diritto in rete consegna il break alla tds n°31. La partita però non segue lo stesso copione del match contro Panova e questo sarà l’ultimo game vinto dalla Diyas. La Sharapova infatti non si scompone, si procura a sua volta una palla break e con l’ennesima risposta vincente di rovescio rimette le cose in parità. La russa tiene la battuta nel game successivo e nel 4° game ha ancora due palle break sul servizio della Diyas: la kazaka annulla la prima, ma sulla seconda non riesce a rimandare dall’altra parte la profondissima risposta di Maria e cede il break dell’1-3. La campionessa uscente del Roland Garros continua imperterrita a spingere sull’acceleratore, quasi a non voler rischiare di concedere alcuna opportunità all’avversaria, tiene il servizio per il 4-1 e strappa ancora una volta la battuta alla Diyas costringendola all’errore di dritto. Nel game successivo il 3° ace della sua partita consegna a Maria il 6-1 finale in 1h01’ di gioco. Per Sharapova 22 vincenti e il 78% di punti vinti con la prima di servizio. Assolutamente deludente la Diyas, che forse ha pagato le fatiche del secondo turno, per la n° 2 del mondo invece una bella dimostrazione di forza dopo la prestazione opaca di mercoledì.
[3] S. Halep b. B. Mattek-Sands 6-4 7-5 (di Francesco Gizzi)
Prosegue il cammino della tennista rumena che avanza agli ottavi di finale, senza concedere ancora un set in tre incontri.
Eppure, all’inzio la Halep non sembra avere vita facile.La statunitense scende in campo col piglio giusto e nella prima metà del set, gioca un tennis davvero piacevole: con i piedi dentro al campo, attacca ogni palla non troppo decisa dell’avversaria , e trovando profondità e angolo con i suoi colpi, muove la Halep a destra e sinistra, chiudendo lo scambio con ottime discese a rete.
La numero 3 del circuito soffre ma non si scompone, nonostante spesso sia costretta a giocare troppo lontana dalla riga di fondo con ovvia perdità di potenza e profondità. Chiede gli straordinari alla sua seconda di servizio e si porta sul 3 a 3.
Nel settimo game la partita cambia. La Mattek, che fino ad allora aveva sbagliato poco e niente, confeziona il game regalo prima con un doppio fallo , poi con un errore di dritto e uno smash steccato alla grande. La Halep concretizza la ghiotta occasione e senza troppi affanni chiude il primo parziale sul 6-4.
Ritrovata la quadratura e solidità del suo gioco, la rumena inizia a martellare da fondo campo, trovando soluzioni molto varie e vincenti che piovono in quantità industriale.
Il secondo set così pare una pura formalità, con la numero tre del mondo che brekka due volte e si porta, in un battito di ciglia, 5-1 . La statunitense, che sembrava alle corde, rientra in partita , complice un vistoso calo della Halep, che concede due servizi consecutivi e permette la rimonta insperata della statunitense sul 5-5. Le sorprese finiscono qui. Nel game successivo la rumena riprende definitivamente in mano il gioco e si porta nuovamente in vantaggio sul 6-5 e alla terza occasione, non fallisce. Chiude 7-5 una partita più insidiosa di quanto il risultato possa far pensare.
[7] E. Bouchard b. C. Garcia 7-5 6-0 (di Silvia Berna)
C’era grande attesa per il match di terzo turno fra la nuova stellina della WTA, Eugenie Bouchard, e la grande promessa del tennis francese Caroline Garcia. Si gioca sulla Rod Laver Arena, e se non fosse che una è bionda l’altra è mora, si farebbe fatica a distinguere le due giocatrici. Entrambe indossano un completino rosa della Nike con visiera gialla, e entrambe giocano con una racchetta Babolat. Le due giocatrici si sono incontrate una sola volta in carriera, ad Acapulco nel 2014, e a vincere è stata la francese.
Prima parte di partita in cui Bouchard, che difende la semifinale ottenuta lo scorso anno, sembra fare un pochino fatica, soprattutto con il rovescio. La canadese,testa di serie numero 7, diventa devastante quando trova il campo. Il problema per lei è che ad inizio match il campo non riesce a trovarlo con grande continuità. La partita è allo specchio: grandi colpi da fondo, uno-due, anticipo, ottimo timing sulla palla, entrambe rispondono molto bene mettendo pressione continua su chi è in battuta.
Nel primo set sono break e contro break continui a farla da padrone, con Garcia, numero 36 del mondo, che mette sempre il naso avanti per prima ma non riesce mai davvero a completare l’allungo decisivo e alla fine le costa caro. Nel dodicesimo game arriva il break decisivo per la Bouchard che dopo aver rincorso per tutto il set, riesce ad aggiudicarsi il gioco più importante dell’intero match e si porta a condurre per un set a zero chiudendo virtualmente anche l’intera partita.
Garcia paga infatti il peso delle occasioni mancate, e a causa di una Bouchard sempre più padrona della partita, perde nettamente secondo set e match.
Genie accede dunque al quarto turno dove affronterà la Begu in una partita in cui partirà largamente favorita.
[21] S. Peng b. Y. Shvedova 7-6(7) 6-3 (da Melbourne, Giulio Gasparin)
Davanti ad un’arena quasi esclusivamente riempita da tifosi cinesi, Shuai Peng ha vinto un match intenso ma non molto spettacolare contro la pericolosa kazaka Yaroslava Shvedova. La cinese ha con questa vittoria eguagliato il miglior risultato in carriera nello slam australiano.
Il match è iniziato con entrambe le giocatrici molto più propositive in risposta che non al servizio, così che i primi cinque giochi sono stati altrettanti break. L’impressione era però che fosse la numero 66 del mondo ad avere più margine e, nonostante i tre precedenti tutti a favore della tennista di Tian Jin, è stata proprio lei la prima a trovare un game sul proprio servizio. Di tutta risposta, la Peng ha trovato anch’essa il primo game di battuta e, anzi, da lì non avrebbe più ceduto il proprio servizio.
Il braccio della tennista kazaka, nota per le suo difficoltà nel chiudere i match, ha tremato nuovamente nel momento di servire per il set, sprecando cinque palle set, di cui tre consecutive, prima di sbagliare una comoda palla alta che ha riconsegnato il break alla cinese. Giunte al tiebreak, è stata nuovamente la Shvedova a portarsi in vantaggio, salvo farsi recuperare sprecando un altro set point sul 7-6 in suo favore. A quel punto la Peng ha preso coraggio e chiuso alla prima occasione.
Nel secondo set, l’equilibrio è rimasto fino al settimo gioco, in cui la Kazaka ha risentito di un problema alla coscia per cui ha chiesto l’intervento del fisioterapista. La cinese ne ha approfittato e vinto gli ultimi tre giochi, chiudendo con il punto più bello del match, in cui ha salvato uno smash e poi trovato un passante incrociato stretto su una smorzata che sembrava vincente della Shvedova.
Per la Peng potrebbe esserci un interessante quarto turno contro Maria Sharapova.
J. Goerges b. [Q] L. Hradecka 7-6(6) 7-5 (di Silvia Berna)
Apre il programma della Rod Laver Arena il match di terzo turno femminile fra Julia Goerges, numero 73 del ranking mondiale, e la qualificata Lucie Hradecka – giustiziera al primo turno di Ana Ivanovic. Goerges, tedesca classe ’88, gioca per eguagliare il suo miglior risultato a Melbourne – quarto turno ottenuto nel 2012 e 2013. Hradecka, tennista ceca numero 142 del mondo, fino ad ora in carriera non aveva mai superato il secondo turno in nessun torneo dello slam. Nei precedenti confronti diretti, la Goerges conduce con quattro vittorie su cinque incontri disputati; l’ultimo dei quali, giocato appena una settimana fa in quel di Auckland, ha visto la vittoria della tedesca in due set. L’occasione è ghiotta per entrambe e sono i nervi a farla da padrone. A risentirne maggiormente è il gioco. La partita è nervosa e stenta a decollare, con entrambe le giocatrici che commettono troppi errori gratuiti. La Goerges perde malamente il turno di battuta a zero quando va a servire per chiudere il primo set e subisce la bella rimonta della sua avversaria che rimanda l’esito finale del primo parziale al tiebreak. È brava stavolta la tedesca a recuperare uno svantaggio di 5 punti a 2 e chiudere il set in suo favore. La Hradecka è costretta quindi all’ennesima rimonta del suo torneo – nei due turni precedenti ha sempre recuperato un set di svantaggio. Ma stavolta la sua avversaria non è d’accordo e non le lascia via di scampo. Nonostante qualche sofferenza di troppo, come il break subito sul 5-4, Goerges toglieva di nuovo il servizio alla rivale e si aggiudicava anche il secondo parziale accedendo agli ottavi di finale, dove affronterà Ekaterina Makarova.
[10] E. Makarova b. [22] K. Pliskova [22] 6-4 6-4 (di Raffaello Esposito)
Interessante scontro fra teste di serie nella parte bassa del tabellone. La numero dieci Ekaterina Makarova da Mosca fronteggia la ceca numero ventidue Karolina Pliskova, reduce da un 2014 da favola con cinque finali raggiunte e due vittorie (in Corea contro Lepchenko e a Linz contro la Sharapova d’Italia Càmila Giorgi). La potenza della ceca può essere un fattore perché in battuta si avvicina ai 190 kmh dall’alto del suo quasi metro e novanta e quando è in giornata fa spesso viaggiare la palla piatta sulle righe. Pliskova serve per prima e le giocatrici tengono la battuta fino al due pari quando un doppio fallo e un errore non forzato della ceca danno il break a Makarova. La russa va a servire sul 5-4 per chiudere il set ma non deve fare altro che tenere la palla in gioco perché Pliskova le regala il game con quattro errori in fila. Makarova chiude il set con un saldo di più uno fra vincenti e non forzati mentre la ceca è a meno cinque.
Ad inizio secondo parziale la ceca brekka al secondo game ma restituisce subito con due doppi falli e un errore banale col dritto. Un game di battuta ai vantaggi dà alla russa il due pari. Il set gira al settimo game: Makarova pressa l’avversaria e si porta sullo 0/30. Due errori non forzati di Pliskova le regalano il break e sulle ali dell’entusiasmo la russa piazza un game semiperfetto alla battuta e a zero si porta sul cinque a tre. Pliskova appare suonata e in un attimo è 0-40 ma qui… qui sta il fascino del gioco perché la ceca rifiuta la sconfitta e con un ace, un servizio vincente e un attacco a rete pareggia per poi strappare il game con un altro ace, Dopo il cambio campo una tentennante Makarova serve per il match ma si trova subito sotto 15/40. Attacca a rete per annullare la prima palla break e la seconda gliela cede Pliskova con un assurdo dritto fuori un metro al terzo scambio. La russa capisce che è il momento di chiudere e lo fa costringendo la ceca all’errore in risposta con un servizio esterno.
Risultati:
J. Goerges b. L. Haredcka 7-6(6) 7-5
[7] E. Bouchard b. C. Garcia 7-5 6-0
[2] M. Sharapova b. [31] Z. Djias 6-1 6-1
[10] E. Makarova b. [22] K. Pliskova 6-4 6-4
[3] S. Halep vs B. Mattek-Sands 6-4 7-5
Y. Wickmayer b. [14] S. Errani 4-6 6-4 6-3
I. Begu b. C. Witthoeft 6-4 6-4
[21] S. Peng b. Y. Shvedova 7-6(7) 6-3