Preparandosi ad affrontare Serena Williams, Dominika Cibulkova non lascia nulla al caso
Evidentemente, la cosiddetta “maledizione televisiva“, che colpisce i telecronisti nel momento in cui dicono “Ehi, oggi sta servendo davvero bene“, e immediatamente il giocatore in questione si tira una seconda palla sulle scarpe, vale anche per gli approfondimenti tecnici in forma scritta. E così, dopo aver analizzato e ammirato Simona Halep, per poi immediatamente vederla sconfitta senza nemmeno entrare in partita, paralizzata dalla tensione, metto subito le mani avanti: con Serenona Williams, la finalista degli Australian Open 2014 Dominika “cipollina” Cibulkova ci ha sempre perso, quattro volte su quattro, vincendo solo un set a Miami nel 2013. Quindi, se succederà, non gliela avrò “mandata” io, che sia chiaro.
La mia passione tennistica per le “trottoline” da battaglia come Simona e appunto Dominika, oltre al fatto che “cipollina” è appunto la finalista dell’anno scorso ed è doveroso seguirla, visto anche che ha battuto gente decisamente solida come Flipkens, Pironkova, Cornet e Azarenka, mi ha portato così al solito campo 17, per assistere al training della venticinquenne di Bratislava.
I “drills” di riscaldamento sono stati i consueti per la Cibulkova, un po’ di pittino (minitennis nei campi di servizio), venti minuti di diagonali, altrettanti di schemi di attacco alla rete da diverse zone di campo, e si è così arrivati alla fase “calda” dell’allenamento, quella dove i giocatori danno tutto e si dedicano agli aspetti centrali e importanti da affinare nel loro gioco. Ed è proprio in questi casi che si può apprezzare, oltra all’ovvia qualità tecnica, la precisione mirata, volta alla preparazione dell’atleta per le probabili difficoltà del match in arrivo, di un training di livello professionistico: nulla viene lasciato al caso.
Dominika, che come detto domani affronterà Serena Williams nei quarti di finale, sa benissimo (e con lei il suo staff) qual è il colpo migliore dell’americana, ovvero il servizio: in particolare la traiettoria a uscire da destra, e quella centrale da sinistra, che colpite con la giusta percentuale di effetto slice, non troppa perchè la componente fondamentale qui è la potenza, danno tanti punti spesso importanti alla numero uno del mondo. Con lo sparring a tre quarti di campo che tirava simulando esattamente quel tipo di servizi, Dominika ha iniziato allenando l’allungo in risposta dal “deuce court”, in progressione, prima palle quasi al corpo, poi sempre più esterne, come si può vedere nell’immagine in testa all’articolo, da sinistra a destra.
Dopodichè “cipollina” è passata dal lato “ad court”, quello più importante perchè ci vengono giocati i punti dispari, spesso decisivi. E qui non si è limitata ad allenare le risposte in allungo progressivo, ma è arrivata fino all’estremo del vero e proprio tuffo, come vediamo nell’immagine qui sopra sempre da sinistra a destra: la determinazione con cui la Cibulkova ha passato mezz’ora di fila a buttarsi verso palle al limite del raggiungibile è stata davvero una bella esibizione atletica e tecnica. Forse contro Serena non basterà, ma sicuramente Dominika ci ha fatto vedere cosa significa prepararsi e allenarsi in modo scientifico e mirato, dando il massimo su ogni colpo.
Gli spunti tecnici precedenti:
(s)punti tecnici da bordocampo, day 8
(s)punti tecnici da bordocampo, day 7
(s)punti tecnici da bordocampo, day 6
(s)punti tecnici da bordocampo, day 5
(s)punti tecnici da bordocampo, day 4
(s)punti tecnici da bordocampo, day 3
(s)punti tecnici da bordocampo, day 2
(s)punti tecnici da bordocampo, day 1