Si chiude il quadro dei quarti di finale: partite a senso unico, in otto match tra maschile e femminile gli sconfitti hanno portato a casa un set solo. Cresce l’attesa per il Clàsico di Melbourne mentre si risolve uno dei più grandi misteri della storia tennistica.
Giornata che ha disilluso le premesse quella odierna, fatta di match poco combattuti e controprestazioni di alcuni atleti.
Il tabellone maschile ha visto nel tardo pomeriggio sfidarsi il campione in carica Wawrinka e il tennista della porta accanto Kei Nishikori. Stan, rigenerato in occasione di questi Aus Open da una cura a base di cellule stanimali, ha messo in bella mostra il rovescio più butterato del circuito per avere ragione di Nishikori. Il pipponico oggi ha potuto poco, mettendo a referto 35 non forzati.
Nel match serale, Djokovic trema solo un set contro Raonic. L’uomo con il Montenegro nel sangue ha prodotto una prestazione ballerina, troppa la differenza di livello. Le sue armi migliori, servizio e dritto, son parse da subito troppo impomatate. Djokovic ha mostrato la mobilità di un’anguilla e la solidità di una sequoia, Raonic il contrario. Persino nel terzo set il canadese si è mostrato incapace di gettare il gel oltre l’ostacolo, arrendendosi 76 64 62 senza mai vedere una palla break, se si eccettuano quelle del pubblico.
La Rod Laver Arena, che ricordiamo è lo stadio principale dedicato alla leggenda del tennis australiano e al simpatico comico Lello, era colma in ogni ordine di posto, ma la metà degli spettatori era lì in realtà per non farsi fregare la seggiola in vista della semifinale. Venerdì sarà infatti, una volta di più, Djokovic-Wawrinka, il grande clàsico di Melbourne. Il Grande Capo Seminole, esperto in semifinali di Nole, è venuto a trovarci per dire la sua:
Una volta vieppiù lo rossocrociato,
Grande insidia tenderà al Serbo.
Di rovescio e rosso naso armato,
gioco di fino ma anco di nerbo.
Abile a trovar lo pel nell’uovo
Nole dirà “Io non perdo”.
Tutto già visto, eppure nuovo
Ché lo spettator fu avvisato:
Lo slam andrà al Satorovo.
L’unica sorpresa, anche se in qualche modo prevedibile, l’ha prodotta Madison Keys, che ha avuto ragione di Venus Williams al termine di un’entusiasmante partita condita da 84 non forzati. La 19enne, che ha la chiave del suo gioco nel cognome, ha tutto per sfondare. La Keys non ha l’avvenenza delle varie Bouchard o Sharapova, cui gli sponsor fanno ponti d’oro, ma è sicuramente un personaggio interessante, e qualche grande marca si è detta disponibile a farle ponti di legno.
Nell’altra semifinale tutto come da pronostico, con Serena che schiaccia la povera Cibulkova sotto il peso delle sue terga bordate, ed è pronta a vendicare la sorella. Madison Keys però, davanti a una seconda Williams non si fa intimorire e ha già fatto sapere che per lei non sarà un problema fornire un duplicato.
Intanto Nadal è rientrato a Manacor: in Spagna molti si interrogano sul suo vero stato di forma, la sua flessione di rendimento preoccupa molti. Ma è lo stesso campione a gettare acqua sul fuoco: “Sono abituato a queste flessioni. Ieri sera ad esempio a fine match, Zio Toni me ne ha fatte fare 100 per punizione”.
Nel mentre gli statistici hanno notato un altro grande record per Tomas Berdych: con la vittoria di ieri è divenuto il primo tennista nella storia ad aver battuto negli slam Federer, Nadal, Djokovic, Murray e la fiacca.
Buone notizie per gli ultimi portacolori italiani, Fognini-Bolelli, impegnati in doppio. I Folelli hanno battuto in 3 set la coppia formata da Cuevas e Marrero. Lo spagnolo ha anche deciso di cambiare partner dal prossimo torneo: giocherà in coppa proprio con Wawrinka. I due avranno il nome di battaglia di Marrinka e saranno allenati da Matosevic.
I nostri ora hanno sul loro tragitto la coppia Rojer-Tecau. Fognini si dice entusiasta di questa performance in doppio: “A un certo punto dovrò cominciare a pensare al ritiro in singolo, ma sapere che nel doppio sono competitivo è bellissimo. Sogno di restare in qualche modo nel circuito a spaccare racchette fino a 40 anni”.
Il più grande mistero di gossip di questi ultimi giorni sembra intanto essersi risolto: Maria Kirilenko ha rivelato il nome del suo nuovo marito: è Alexei Stepanov, di 38 anni, capo dei servizi pubblici di Mosca. La Kirilenko l’avrebbe conosciuto 6 mesi fa quando è andata di persona a sporgere un reclamo riguardante la pulizia delle toilettes di Gorky Park. La bella Maria ha detto che è stato amore a prima vista, e che il suo sogno è sempre stato quello di trascorrere la vita assieme a un uomo che alza la tavoletta quando va in bagno, cosa che Igor Andreev non faceva.
Stepanov è molto celebre in Russia per la qualità dei servizi che Mosca sta mostrando sotto la sua guida. Gli autisti di bus infatti, che solevano partire sollecitando troppo la frizione, nell’ultimo anno han messo la prima l’89% delle volte.
Makiri ora è già in viaggio di nozze e ai paparazzi ha fatto sapere: “Questo non è un matrimonio di convenienza, amo Alexei per quello che è: ricco”.